La petite vendeuse de soleil – Djibril Diop Mambéty

di Ismaele (*),

tre quarti d’ora per un film che non ti dimentichi più, tutti i personaggi sono importanti e utilissimi nella storia.

Sili, la ragazzina protagonista che deve lottare (ha le stampelle e con le gambe fuori uso, forse per la poliomielite), per la dignità della sua esistenza, e non solo, è straordinaria e quando sorride è un regalo anche per noi.
e straordinario è il suo compagno/concorrente di vendita, che sa leggere solo il Corano, tanto non gli servirà altro, e che diventa il suo “braccio” nei momenti di bisogno.
e senza uguali sono la forza e la dignità di Sili davanti all’autorità, che con saggezza riconosce i torti della polizia.
quando avete dubbi sul genere umano cercate Sili, saprà parlarvi.
ps:  Martin Scorsese (uno che ne capisce) ha restaurato da poco un gran film “Touki Bouki” , di Djibril Diop Mambéty (da qui)
http://markx7.blogspot.it/2014/08/la-petite-vendeuse-de-soleil-djibril.html
aggiungo un saluto al professor Keating, che ci ha lasciato. un professore così non lo troveremo più.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Qj0il0ll2Ds]

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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