La pistola taser è un crimine di pace: anche a Bologna…

di Vito Totire (*)

Apprendiamo la triste notizia della “sperimentazione” del taser (1) , sperimentazione sull’uomo, a s.Giovanni in Persiceto (Bologna) e forse, pare, l’anno prossimo a Calderara di Reno.
Un comunicato stampa accenna, di sfuggita, al fatto che c’è qualche problema se il bersaglio del taser ha “precedenti medici” …

E certo : se Ansa “cestina” denunce circostanziate sul “taser” poi finisce col fare riferimenti
imprecisi e confusi a “precedenti medici” che sono, come andiamo ripetendo da mesi, quelle condizioni che, associate agli effetti del taser, possono provocare la morte o, per la precisione, la hanno spesso provocata.
Come abbiamo già detto: l’equivalente del taser è usare un mezzo di contrasto per un paziente allergico; solo che in ospedale prima della somministrazione del mezzo di contrasto si fa una anamnesi personale. Anzi: se il paziente riferisce di non avere allergie l’ospedale non si fida e chiede una dichiarazione firmata del medico di base.

PER IL TASER NON SERVONO QUESTE PRECAUZIONI, SI SPARA : O LA VA O LA SPACCA TANTO I BERSAGLI SONO SEMPRE POVERI, EMARGINATI, SENZA CASA, e chi se ne frega ???

Non proprio allievi, ma estimatori di Lorenzo Milani diciamo: ci interessa !
Da sottolineare che all’addestramento della polizia locale di s. Giovanni in Persiceto (ex tranquillo borgo contadino) a cui sarebbe fornita la pistola taser parteciperà la… Ausl!

Quale sarà il ruolo della Ausl (come si sul dire: Giulio Maccacaro si rivolta nella tomba) non è dato di sapere; per contro gli ultimi tragici eventi (5 morti in poche settimane/mesi ) hanno ulteriormente evidenziato una realtà prevedibile e prevenibile: la pistola taser, già realisticamente definita “mezzo di tortura”, viene usata contro una persona che potrebbe essere portatrice di vulnerabilità che possono comportare effetti collaterali sinergici a volte gravi fino alla morte. E’ una arma utilizzata dunque e sempre al buio; pare incongruo incriminare il singolo operatore di polizia che ha lanciato i dardi in quanto occorre incriminare chi la pistola taser gliela ha messa in mano!

Intendiamoci: il taser fa male a tutti ma, e la esperienza lo dimostra con i morti, viene usata proprio contro le persone più vulnerabili per problemi di salute fisica o psicologica, stabili o cronicizzati o vulnerabili per eventi acuti o occasionali (ipertensione, condizioni di distress, assunzione di sostanze stupefacenti legali o illegali che siano).

Quale potrebbe essere il ruolo della Ausl:

• Certificare, per usare una terminologia fortunatamente desueta, la “sana e robusta
costituzione” della persona bersaglio del taser prima del lancio dei dardi ?

• Dotare i vigili urbani di intelligenza artificiale in pillole (non ancora disponibili sul mercato) per consentire loro di dedurre dalla mimica facciale e dai comportamenti della persona prossimo bersaglio se portatrice di fattori clinici di vulnerabilità?

• Garantire, su chiamata della polizia locale quando pensa i lanciare i dardi, la presenza di
personale sanitario dotata di defibrillatore e ambulanza in caso di effetti gravi?

C’è un ministro, il signor Piantedosi, ormai nel ruolo di piazzatore di dardi, che ha cercato di convincere il sindaco di Bologna ad adottarli ricevendo una risposta, pare, alquanto “fredda”; forse certi altri sindaci sono tentati dall’adottare lo strumento di tortura? Sembrerebbe che il sindaco di Calderara abbia preso tempo e che invece la sindaca di Genova, cum grano Salis (?) , abbia “rinunciato”; si va delineando un orientamento diverso tra sindaci di diverso colore politico? si vedrà…
Ovviamente il signor Piantedosi (non solo lui) cerca di “piazzare” anche altro, tipo la proposta di un CPR “specialistico” per “spacciatori” …un tentativo di captatio  benevolentiae, in sostanza un gioco ipnotico per accrescere il consenso su una detenzione illegale e anticostituzionale per far credere alla opinione pubblica che i CCPPRR vengono istituiti “ a fin di bene” e non sono quello che veramente sono, cioè una pratica di privazione della libertà per chi non ha commesso reati se non il “reato” inventato dai governi dei paesi ricchi /occidentali per tenere fuori i poveri dalla fortezza delle società opulente; a Ferrara…ma ne parleremo una altra volta.

OCCORRE CONTRASTARE LA DIFFUSIONE NEL TERRITORIO DELLA PISTOLA TASER
Un altro “ordine pubblico” è possibile, utilizzando tecniche non violente e a minore impatto
sanitario.
Ma è possibile soprattutto adottando una concreta politica di prevenzione delle condizioni di miseria, sofferenza e disagio ormai sempre più diffuse nella popolazione che sono alla base di certi comportamenti ai quali non si può e non si deve rispondere né col taser né con la overdose di piombo come accaduto a Villa Verucchio il 31.12.2024.

Torneremo sull’argomento.

(*) Vito Totire è portavoce del Centro Francesco Lorusso di Bologna
Bologna, 3 ottobre 2025

W LO SCIOPERO GENERALE PER FERMARE IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE!

 

Nota: Il taser (acronimo dell’inglese Thomas A. Swift’s Electric Rifle,  “fucile elettrico di Thomas A. Swift”), chiamato anche pistola elettrica o storditore elettrico è un’arma non letale (più propriamente, un’arma a bassa letalità) che fa uso dell’elettricità per impedire il movimento del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Il nome deriva dal romanzo del 1911 Tom Swift and His Electric Rifle di Victor Appleton ed è un marchio depositato dalla società che produce questi apparecchi, la Axon, in origine chiamata TASER International Inc..

Enrico Semprini

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