La poesia sorso di vino & benzina di Gregory Corso

di Sandro Sardella

ho ripescato un’antica raccolta di poesie di Gregory Corso ..

(Tascabili Bompiani,1978) .. .. come una rana ho saltellato con

le sue scritture .. schegge di memoria che sgomitavano .. nella

sua leggendaria eccessività d’ “altra” America .. ..

.. la trasandatezza, il desiderio di stupire, quella teatralità,

i lunghi viaggi, i reading, la marcata lontananza dal lavoro,

quell’individualismo sconvolto, l’amicizia di Allen Ginsberg ,

Orlovsky, Burroughs, Kerouac, .. in Italy lo tradusse Fernanda

Pivano .. ( New York 1930 – Minnesota 2001 .. .. )

.. è sepolto a Roma al “Cimitero degli Inglesi” al Testaccio .. ..

di lui Kenneth Rexroth disse: «Nelle sue poesie peggiori è una

divertente curiosità letteraria».

Allen Ginsberg nell’introduzione a “Gasoline” scrisse:«Aprite

questo libro come aprireste una scatola di giocattoli, raccogliete

nelle vostre mani una squisita bellezza uscita da un’atmosfera

distruttiva. .. quell’impeto del suo Shelley – e Apollinaire, Lorca,

Majakovskij. Corso è un grande fromboliere di parole, primo

chiaro indizio di un poeta, scienziato di pazzeschi periodi

linguistici. Egli vuole una superficie ilare di ellissi, improvvisi

scarti del più strano fraseggiare raccolto nelle strade della sua

mente come bambini folli dei tappi di gazzosa».

da: «Undici volte una poesia» (a cura di Gianni Menarini)

5

Ci fu un tempo un sacco di tempo

così veloce in corsa nel futuro che lo sfrenato

spensierato volo sembrava una pausa

Oh la rapida stazione di luce

Oh l’orbe movente che non sentiamo muovere

Ci fu un tempo che avrei fatto linguacce a Mercurio

passandogli accanto

Né era il mio petaso di fabbrica divina

Io, Flash, Capitan Blaze, io

il corridore divenuto ormai la pista

Il punto stesso in cui mi trovo… celermente…

mi trasporta

6

L’Oracolo Americano non sta su nessun tripode

Non ha smanie di gloria, non è un furbastro,

un drago, o una mignotta sbronza che mugugna

Una fluidità piuttosto, come venti;

le parole la sua sostanza, come saliva

Eppure definibile, visibile… un ottuso computer

che emette un prodigioso plop… splash – udito nel mistero

non dovrà certo invidiare trascorsi sacrifici di polli

né quei cofanetti un tempo pieni di caramelle siciliane con

splendido carrettiere

L’Oracolo se ne sta dietro l’angolo

legge e ordine nel gozzo

Diritti Costituzionali scordati da chi fa le leggi, oh quanto

Ignorato il veritiero intento dell’Onnipotente Intenditore –

Solo, ridotto a un totem, immiserito, il Libro dei Cattivi

Auspici

scandisce quest’epoca aizzata; la gioventù subisce la

vecchiaia,

il nero subisce il bianco, la vita la morte, e l’uomo Dio

oh Columbia la tua ferita mano guerriera

Bè, che diamine, in questa sola vita che mi è data

Nessun oracolo può svelare

ciò che si chiede al cuore

Redazione
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