Lampedusa e altri format

I – Conta che ti passa

L’uso in questa rubrica dei numeri romani è sarcasmo verso chi vorrebbe liberarci della multiculturalità e dunque anche dei numeri arabi.

 

II – L’isola dei famigerati

Mentre scrivo questa rubrica, da giorni l’Italia assiste – a reti (e testate) unificate, a urla amplificate – al rilancio della serie «Lampedusa», un misto di realtà (poca), fiction (assai) ed effetti speciali. Dovendo individuare gli elementi reali in questa fiction probabilmente ci si fermerebbe a quattro. Alcune migliaia di immigrati (un centesimo di quelli annunciati in precedenza da alcuni politici italiani) in effetti sono sbarcati sulla piccola isola, il primo elemento certo. Il governo è del tutto impreparato – oppure finge benissimo di esserlo – a gestire questo oggettivamente piccolo problema: questa la seconda certezza. Lampedusa in effetti (al contrario dell’Italia) non assorbe facilmente anche solo 10 mila persone in più – a meno che non si tratti di ricchi turisti – è il terzo dato di fatto. Quarto elemento di verità è che sugli immigrati concreti – con i loro desideri o naufragi (tenuti nascosti), con le loro storie o i contesti internazionali– meno si dice e meglio funziona la fiction.

 

III – Altan

Per sviscerare le molte invenzioni su Lampedusa – «invasioni bibliche», 300 mila in arrivo, rapine narrate e mai avvenute, epidemie improbabili, «ci vogliono i mitra» – servirebbero volumi. Oppure basta questa vignetta di Altan su «Repubblica» del XXIX marzo. L’omino munito di microfono chiede: «E i profughi?». L’intervistato (un esperto? Un tipo che passa? Un ministro con cravatta verde?) risponde: «Clandestini. E molto probabilmente anche radioattivi». E siccome il signor P2-1816, insomma il tipo che, quando ha tempo libero, fa il Presidente del Consiglio non è secondo a nessuno, per battute, a inizio aprile abbiamo appreso da lui che alcune migliaia di persone sono uno «tsunami umano».

 

IV – Istruzioni?

Mi spiace polemizzare per la seconda volta con Emanuela Falcetti che conduce su Radiouno «Istruzioni per l’uso» ma devo. Oggi (IV aprile) mentre bevevo il solito caffè l’ho sentita chiedere agli esperti una roba del genere: «se qualcuno vede un immigrato che è chiaramente un clandestino ha l’obbligo di denunciarlo?». A parte quel chiaramente che rimanda a Lombroso… la Falcetti ogni tanto istruisce se stessa o ultimamente ha rinunciato?

 

V – Brutt’Italia

In occasione della «giornata mondiale contro il razzismo (XXI marzo)» nel documentato rapporto di Human Rights Watch si lege che in Italia il razzismo non viene combattuto, anzi spesso sono politici e giornalisti «ad alimentare un clima di intolleranza». Per inciso: le autorità hanno registrato, «nei primi 9 mesi del 2009» 142 crimini imputabili a «odio discriminatorio»; strano perchè secondo Human Rights «una organizzazione italiana anti-razzista» in quel periodo le aggressioni sono state 398, «18 delle quali hanno portato alla morte dell’aggredito».

 

VI – Cos’hanno in testa?

Su giornali del XXIV marzo si racconta che, nel totale disprezzo di una fede religiosa, all’aeroporto di Malpensa è stato imposto a un sikh di togliersi il turbante in pubblico.

 

VII – La trave e la pagliuzza

Prima Gad Lerner (il XXV marzo) poi altre/i su «Repubblica» attaccano gli «imprenditori della paura» e quelli che sparano balle (tipo «crisi senza precedenti», «rischio Al Qaeda» ecc). Giusto ma anche «Repubblica» molto spesso pompa, inventa, spara titoli così. Un po’ di coerenza sarebbe esigere troppo?

 

VIII – «Italiano subito»…

è il coraggioso titolo in prima pagina («Unità», XVIII marzo) sulla foto del «piccolo Yeabsera, nato in mare mentre arrivava dalla Libia in Italia». All’interno la proposta di Andrea Sarubbi (Pd): «potremmo dargli la cittadinanza come atto di cuore».

 

IX – Ball e rompiball

Notoriamente fuori dal coro è anche «il manifesto». Così nei giorni in cui Bossi tuona (o rutta, dipende dalla percezione auditiva) «fora da i ball» e nessuno vuole tendopoli, Cinzia Gubbini intervista il sindaco di Caulonia, Ilario Ammendolia, che dice: abbiamo detto che ne prendiamo almeno 500 e… nessuno ci ha risposto. Buffo no?

 

X – Global Ball

E se la Tunisia dicesse a Bossi e a chi lo vota: I) «fora da i ball i libici disperati che noi tunisini stiamo ospitando»… poi se arrivano da voi zitti e mosca; II) «fora da i ball le imprese lombarde che in Tunisia sfruttano (sì: il verbo è quello) i nostri cittadini». E’ la famosa globallizzazione, un misto fra globale, balle e cannibale per cui se noi vendiamo formaggi negli Usa è giusto, anzi santo e prova che “il mercato” funziona ma se loro (i tunisini?) vendono pesche e albicocche in Italia è un casino, bisogna far qualcosa.

 

XI – Ball-e

Le «ball» nel senso di palle o coglioni (in Emilia «maroni») e «balle» nel senso di bugie. Che «l’invasione» avviene dal mare, a esempio: i numeri dicono che nel Canale fra il 2002 e il 2009 sono arrivate 164mila persone su un totale di 3 milioni di immigrati. O che l’Europa non accolga rifugiati: sono 600mila in Germania, 300mila in Francia e 200mila nel Regno Unito contro i 55mila in Italia. Quanto ai soldi spesi….il nostro Paese tiene stretto il borsellino e usa perlopiù soldi del fondo europeo. A proposito, poco prima della cagnara «invasione», un rapporto della «Direzione generale dell’immigrazione del ministero del Welfare» (insomma Sacconi) spiegava che l’economia italiana nei prossimi X anni avrà bisogno di due milioni di immigrati.

 

XII – «Negri, froci, giudei & co»

così, nel novembre MMIX, Gian Antonio Stella intitolava il suo libro. Quel «& co» significa: c’è il mono-maniaco contro i gay o gli ebrei o i gialli ma spesso le varie forme di razzismo si alimentano e sostengono fra loro. A fine marzo alcuni quotidiani danno notizia che un medico non cura «studenti emiliani in gita al Veneto» e che alcuni tribunali condannano la Gelmini per i tagli che colpiscono i disabili. Qualcuno obietterà che nel primo caso è il federalismo (una sua errata interpretazione mi disse ieri una mosca mentre camminava sullo specchio) e nel secondo i tagli di bilancio. Certo si può dire così. Del resto Hitler non ce l’aveva con gli ebrei, difendeva la razza ariana. E i froci? Non vi preoccupate: su «La stampa» (XX febbraio) monsignor Paolo Rigon dice che si può curare, «ma se è incancrenita purtroppo non si può superare» (così il titolo).

 

XIII – Buone notizie

Per fortuna c’è anche un’altra Italia. Per esempio a Catanzaro dove, a fine febbraio, una classe apprende che il loro compagno down non verrà in gita e risponde: «senza di lui non ci muoviamo». E il XXIII febbraio su «Il fatto» (pag XVII) spicca la foto di un cartello stradale: «Pessina Cremonese: comune libero da pregiudizi razziali, “menzione speciale” premio regionale per la pace 2010». Toh: Calabria e Lombardia…

 

XIV – Rom

Quattro bambini rom morti in un rogo a Roma il VI febbraio: ricordate le lacrime, l’ipocrisia, le menzogne? In marzo sui media sono quasi invisibili due notizie. Che Luigi Manconi (presidente dell’associazione A buon Diritto) ha denunciato il sindaco Alemanno per «omesso controllo»; e che i genitori dei bambini rom sono stati di nuovo sgomberati (Cinzia Gubbini ne racconta, il XII marzo su «il manifesto»).

 

XV- Ancora rom

Mi segnalano che il XIII febbraio sul «Corsera», Gian Antonio Stella ha raccontato di 8 docenti universitari (italiani e francesi) che accusano Maroni di aver detto il falso a «Chetempochefa», insomma in tv. Visto che ci sono aggiungo che se qualcuna/o degli 8 docenti – Tommaso Vitale, Laura Boschetti, Raffaele Mantegazza, Chiara Manzoni, Oana Marcu, Greta Persico, Andrea Rampini e Alice Sophie Sarcinelli – ha voglia di raccontare questa storia… codesto blog è ben lieto di dare uno spazio.

 

XV – Da leggere

«Sono arrivato a Lampedusa ieri pomeriggio (01/03/11) il grosso della crisi era passato. Più della metà degli oltre 5.000 che avevano invaso pacificamente l’isola nelle ultime settimane erano stati portati via. Lo show da salvatore mascherato del premier era ormai passato. A Lampedusa ci sono ancora qualche 2000 migranti e gli isolani. Entrambe le popolazioni sono esauste da settimane di attesa e di incertezze. Esauste ma stoiche. Quasi eroiche…». Continua su http://karim-metref.over-blog.org/article-da-lampedusa-cronaca-da-una-crisi-che-non-dovrebbe-esserci-70917076.html

 

10 – Finchè c’è lei…

la Costituzione, qualche speranza c’è – anche in questi brutti tempi – ma bisogna difenderla e applicarla. A partire dall’articolo 10 (numeri arabi sì).

SOLITA NOTA

Notizie sparite, notizie sparate. Certezze, mezze verità, bufale, voci, articoli scritti… prima dei fatti o prescindendo da essi. Questa rubrica esce sul mensile «Come solidarietà» (e su codesto blog) per recuperare e/o commentare una parte di quel che i media tacciono e/o invece pompano (oppure rendono incomprensibile, con il semplice quanto antico trucco di de-contestualizzarlo) su migranti, razzismi e dintorni..

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

  • Buongiorno,
    scrivo in merito alla notizia “ancora rom” (XV). Sono una delle ricercatrici che ha firmato la lettera inizio col segnalare (per chi fosse interessato e volesse saperne di più) un sito web.

    http://www.storiemigranti.org -> rubrica “vite sgomberate”

    Greta Persico

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *