L’angelo, la mascherina-totem, 3 donne in viaggio

74esima puntata dell’«Angelo custode» ovvero le riflessioni di ANGELO MADDALENA per il lunedì della bottega

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L’Angelo appare in bicicletta e dice di non aver paura, con le tre donne viaggianti…

Woody Guthrie diceva che per viaggiare molto ci sono due possibilità: avere moooolti soldi o non averne. Nel secondo caso, viaggiando senza biglietto o con mezzi di fortuna, si apre un mondo meraviglioso. Ieri sono partito da Perugia per il lago Trasimeno con bicicletta e (da un certo punto) treno. Alla stazione di Perugia decido di fare il biglietto… e pago pegno! (ricordate il detto “Meno biglietti hai meno problemi avrai”). Una donna africana vestita con i colori del suo Paese e con un po’ di braccialetti da vendere mi chiede un’informazione. Sembra si allontani, ma mentre faccio il biglietto alla macchinetta mi mette due braccialetti in mano e io le dò un euro. Vicino alla timbratrice c’è un africano anche lui vestito in modo assai colorato mentre sua moglie ha una bambina a mo’ di zaino sulla spalla. Faccio un sorriso e una smorfia alla bimba che risponde ridendo, è meravigliosa. Il babbo mi mette in mano un braccialetto dicendo: «Questo te lo dà la bimba». Do un altro euro e prima di partire mi sento benedetto da Mama Africa! In treno c’è una giovane donna, fidanzata di Antenore. Lei va a Como. Una settimana prima avevo incontrato Elanda, che per venire a trovare il fidanzato a Perugia viene da Trieste. Adesso aspettiamo Clinestra, che viene da Ventimiglia, e abbiamo coperto le tre frontiere italiche del nord! Le donne mi aprono gli orizzonti che altri mi chiudono: stare attento, “puoi andare nel penale”, attento ai controlli e alle multe. Ma queste tre donne scorazzano (la terza arriverà fra una settimana?) per l’Italia senza nessun documento e in nome dell’amore! Bella questa situazione. In riva al lago ci rimango beatamente un giorno e una notte. Al ritorno, prima di ripartire da Passignano, nell’attesa del treno mi affaccio al portone della Chiesa dove c’è la messa. Un guardiano (più che altro cane da guardia?) con una mantellina rossa, all’ingresso non solo invita a mettere la mascherina e distribuisce il disinfettante: mi dice che non posso rimanere neanche pochi secondi davanti al portone senza mascherina. Cose da fare vomitare i Santi! Ripenso a una situazione simile di circa un anno fa, quando avevano riaperto da poco le Chiese dopo le chiusure per decreto. Un signore mi aveva invitato a uscire della Chiesa «perché c’è una funzione privata». Erano catecumenali, e purtroppo non è una bella testimonianza … ma non è strano per un gruppo religioso fondato da Kiko Arguello (diciamo che non è un esempio di apertura della Chiesa post concilio Vaticano II). Comunque io avevo anche il crocifisso al collo ed è comica la situazione: se lo facevo vedere al guardiano della Chiesa… si sarebbe mitigato? Ripenso a quello che scrive Giorgio Agamben in «A che punto siamo, l’epidemia come politica»: una Chiesa con un papa che si chiama Francesco, che si ispira a un Santo che abbracciava i lebbrosi, si è ridotta a questo punto. Per consolarmi, sul treno, rileggo il racconto «Dio e il Diavolo al matrimonio dell’Abisso con il Fessindefess» all’interno del libro «A piedi in un mondo sospeso». Anche un amico anarchico oggi mi ha detto si stare attento «perché potrebbero farti la multa» e si riferiva a un tragitto in bicicletta di 4 Km che ho fatto da Torricella a San Savino per andare a salutarlo. Gli ho fatto notare che se dobbiamo fare l’insurrezione e partiamo con la paura della multa, anche viaggiando in bicicletta da soli, siamo un po’ indietro. Quando sono arrivato a casa sua, mi ha fatto la foto – con la croce al collo – dicendomi «Fai a modino che il Signore ti guarda». Questo sì che è un buon augurio. Il Signore e gli Angeli ci guardano. Però mi sa che adesso dobbiamo riprendere sempre di più a viaggiare, pedalare, camminare senza certificati e senza decreti, anche perché basta un po’ di buon senso; fra le altre cose il decreto dice che si può andare a trovare un amico una volta al giorno. Io ne sono andati a trovare tre in poche ore, ma adesso mi sa che tocca reimparare a camminare con gli Angeli e la Madonna, senza mascherina e fuori dalle Chiese e dai decreti, perché quello che già era marcio sempre più sta andando in putrefazione. Allora, come dice il Diavolo a Dio nel racconto citato: «Diamoci una mano per ridare al Fessindefess un po’ di vita… bandita». Non abbiate paura, è Risorto: così l’Angelo alle tre donne. E io Angelo (senza ali) vi dico, con le donne delle tre frontiere: non abbiate paura, viaggiate, il Signore e la Madonna vi guardano, cioè hanno cura di voi, il resto è Fessindefess.

QUESTO APPUNTAMENTO

Mi piace il torrente – di idee, contraddizioni, pensieri, persone, incontri di viaggio, dubbi, autopromozioni, storie, provocazioni – che attraversa gli scritti di Angelo Maddalena. Così gli ho proposto un “lunedì… dell’Angelo” per aprire la settimana bottegarda. Figuriamoci se poteva mancare oggi che secondo il calendario è proprio il Lunedì dell’angelo. Ci rivediamo qui – scsp: salvo catastrofi sempre possibili – fra 168 ore circa che poi sarebbero 7 giorni. [db]

Redazione
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