L’incendio e il banchiere

La (facile) soluzione

Questo brano è tratto dall’articolo: “Can’t think of an alternative to the cuts? Think harder” di Hicham Yezza, editore capo del magazine britannico “Ceasefire” ed è stato pubblicato il 28 novembre. La traduzione è di Maria G. Di Rienzo che lo dedicato al signor Giorgio Napolitano, dopo la sua illuminante dichiarazione: “Anche le classi meno abbienti devono fare sacrifici”. La piccola redazione di codesto blog si associa alla dedica.

Allora, mettiamo che tu viva in un condominio con altri nove condomini. Un pomeriggio, qualcuno fumando nel suo bagno dà inizio ad un incendio che brucia metà dell’edificio. Il conto per i danni è presentato a tutti voi: 200.000 sterline. Il caso finisce al tribunale locale e sarà un giudice a decidere come maneggiare la questione, dopo avervi ascoltati tutti.

A proposito dei tuoi vicini: uno è un banchiere d’alto bordo, due sono infermiere, due sono insegnanti, due sono pensionati, due sono studenti e tu, caro lettore, sei disoccupato. Il banchiere è un fumatore.

“Naturalmente” inizia il giudice “ci sono diversi modi in cui possiamo risolvere la faccenda”. Un’opzione è che ciascuno di voi tiri fuori 20.000 sterline. Questo spazzerebbe via i risparmi della metà più povera del gruppo e li caricherebbe di debiti per gli anni a venire. In alternativa – continua il giudice – forse le infermiere potrebbero fare un mutuo? O forse gli insegnanti potrebbero vendere entrambi i loro appartamenti ed andare a vivere in una roulotte? I pensionati potrebbero vendere le medaglie al valore? E gli studenti un rene ciascuno?

Ti senti confuso, come ogni altro del gruppo. Pensi che c’è una soluzione chiara e semplice e non capisci perché non viene menzionata. Ti dici che ci dev’essere qualche complicazione e che tu probabilmente sei troppo lento a capire. Ad ogni modo, ti fai coraggio e parli.

Cominci con il sottolineare che, dal momento che è stato il banchiere a causare l’incendio, e poiché la cifra a stento lascerebbe un segno nel suo budget, forse dovrebbe essere lui a farsi carico della maggior parte della spesa. Incidentalmente, il banchiere è un amicone del locale capo della polizia, del locale maggior proprietario di quotidiani e del fratello del giudice, e questi sono tutti lì a guardare il processo dalla galleria.

“Che idea assurda e pazzesca” sbotta il giudice indignato. Davvero non riesce a credere che possa esistere qualcuno di così stupido. “E ad ogni modo” aggiunge “non c’è senso a discutere questa opzione. Il banchiere non l’accetterà, perché potrebbe dover rinunciare ad un’automobile fra le dozzine che possiede”.

Prima che tu abbia il tempo di digerire quel che hai appena sentito, il banchiere si fa avanti: lui ha una soluzione brillante! Ed è: i pensionati danno metà della loro pensione per cinque anni, le infermiere vendono le loro automobili, gli insegnanti danno lezioni private nei fine settimana per un decennio, e tu: non potresti semplicemente vendere la tua bicicletta di seconda mano? “Dopo tutto” ti dice il banchiere puntando su di te un indice accusatore “perché non puoi continuare a cercare lavoro andando a piedi?”.

Il giudice si spella le mani in un applauso, il proprietario di quotidiani saluta l’idea come la più grande dopo l’invenzione della ruota, mentre il capo della polizia dice ai tuoi oltraggiati compagni che stanno protestando di starsene quieti, altrimenti sono guai.

Il proprietario dell’edificio, tra l’altro, ha già avuto i suoi soldi tramite l’assicurazione giorni fa, ma è venuto in tribunale “per divertirsi un poco”.

Redazione
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4 commenti

  • La fantasia a servizio della realtà, un modo efficace per capire certe ingiustizie.

  • Stupendo. Se Maria G. Di Rienzo e te ce lo permettete lo riprenderemo anche su Glob011 (citandone sia la fonte d’origine che la traduttrice ovviamente).
    Siccome stiamo cercando di diffondere pezzi che spiegano la crisi ai principianti, questo post mi sembra un modo geniale di riassumerne non tanto le cause ma la maniera in cui la si sta gestendo ovunque.

  • Mi sembra sufficientemente demagogico e superficiale da non-spiegare assolutamente niente nè dell’attuale crisi, nè delle cause, nè delle possibili soluzioni. Si parte dal presupposto (sbagliato) che la crisi abbia un unico padre (ovviamente il metaforico banchiere) e si arriva a conclusioni altrettanto insensate perchè qui non c’è nessun assicuratore a saldare il conto.

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