Lo stupro di Franca Rame e il Tg2
Il meglio del blog-bottega /216…. andando a ritroso nel tempo (*)
Lettera aperta al direttore del Tg2 Marcello Masi: «nessuna giustificazione alla violenza sulle donne».
Della redazione di www.zeroviolenzadonne.it
Gentile direttore Marcello Masi,
siamo donne e uomini che quotidianamente attraverso il sito di informazione www.zeroviolenzadonne.it cercano di diffondere un messaggio diverso contro la violenza sulle donne e un punto di vista altro sulla relazione tra uomini e donne. Lo facciamo attraverso contributi che vengono scritti ad hoc per il nostro sito, e attraverso soprattutto una rassegna stampa quotidiana che tocca molti temi, uno fra tutti: la violenza contro le donne.
E proprio questo tema ci porta oggi a scriverle.
Oggi una grande donna, una grande attrice ci ha lasciati: Franca Rame. Nella vostra edizione delle 13 le avete giustamente dedicato un servizio all’interno del Tg. Questo, a firma della giornalista Carola Carulli, recitava testualmente «Una donna bellissima, amata e odiata. Chi la definiva attrice di talento che sapeva mettere in gioco la
propria carriere per un ideale di militanza politica totalizzante e chi invece la vedeva come la pasionaria rossa che approfittava della propria bellezza fisica per imporre attenzione; finché il 9 marzo del 1973 fu sequestrata e stuprata. Ci vollero 25 anni per scoprire i nomi degli aggressori, ma tutto era caduto in prescrizione».
Del suo stupro ha parlato la stessa Franca Rame in più di un’occasione, indicando nella matrice fascista i suoi aggressori.
Metterla in discussione o peggio – come è stato fatto nel vostro servizio – ometterla, è sicuramente una scelta ben precisa di cui ci stupiamo.
Ma ciò che più ci fa rabbrividire è la giustificazione neppure troppo velata degli stupratori, perché questo è stato fatto! Incolpare Franca Rame di «approfittare della propria bellezza fisica per imporre attenzione; finché il 9 marzo del 1973 fu sequestrata e stuprata» ci sembra del tutto inaccettabile.
Nessuna giustificazione può essere impugnata in caso di stupro: né una minigonna, né una maglietta scollata, né un atteggiamento politico distante da chi scrive un servizio giornalistico. Soprattutto se va in onda su una rete pubblica e in un orario di punta. I giornalisti hanno un ruolo determinante nell’informazione, nella formazione e nella costruzione dell’immaginario collettivo.
Sostenere che Franca Rame con la sua indubbia bellezza sia responsabile dello stupro di gruppo che ha subìto per mano di fascisti e i cui mandanti non sono oramai più sconosciuti è un atto irresponsabile nei confronti di tutte le donne che quotidianamente subiscono violenza – sia essa fisica, psicologica, economica, sessuale – e che decidono di ribellarsi al proprio aguzzino.
Ed è anche un atto irresponsabile nei confronti della stessa Rame, che con la forza che l’ha caratterizzata in ogni attimo della sua vita – pubblico e privato – ha deciso di rendere collettiva la sua esperienza drammatica. Perché non si sentiva in colpa, perché non aveva alcuna colpa per essere stata stuprata e selvaggiamente aggredita da
fascisti.
Chiediamo dunque a lei e alla giornalista Carola Carulli di spiegarci perché avete deciso di giustificare uno stupro di gruppo e di non citare la matrice fascista degli aggressori.
Distinti saluti
La redazione di www.zeroviolenzadonne.it
(*) Anche quest’anno la “bottega” ha recuperato alcuni vecchi post che a rileggerli, anni dopo, sono sembrati interessanti. Il motivo? Un po’ perché oltre 17mila e 700 articoli (avete letto bene: 17 mila e 700) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché nel pieno dell’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda ma valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto di ritrovare semi, ponti, pensieri perduti… in qualche caso accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente: con le firme più varie, stili assai differenti e quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – lo speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. [db]
Grazie per avere scritto al TG2. Fu peraltro uno “stupro di Stato” dal momento che il neofascista pentito che fece i nomi di altri 4 di questo gruppo di aguzzini scellerati disse che l’ordine era stato dato dalla Caserma dei Carabinieri Pastrengo di Milano. Non solo i Carabinieri sapevano e hanno coperto i neofascisti per 25 anni in modo che il reato cadesse in prescrizione ma erano pure i mandanti dello scempio che e’ stato fatto del corpo e dell’anima di Franca Rame, che porto’ questo dolore su di se’ per il resto della sua vita: fu stuprata dal gruppo per ore e seviziata e evidentemente rapita. La gravita’ del livello di violazioni delle Leggi dello Stato italiano e dei diritti umani che compirono questi criminali grida giustizia ancora oggi. Bisogna interpellare la giustizia dell’Unione Europea, la corte dell’Aja per il rispetto dei diritti umani, bisogna sanzionare lo Stato come avvenne per il G8 di Genova. Vogliamo conoscere i nomi di tutti i responsabili e scriverli su una targa in un monumento dedicato a futura memoria di Franca Rame in modo che anche i familiari degli aguzzini sappiano chi avevano in casa. Franca Rame ha potuto elaborare il suo dolore con questo monologo ma i segni nell’anima e nel corpo sono rimasti. Vogliamo la Giustizia della Memoria. Quali sono i nomi dei responsabili? Grazie.
Ritorno sulla questione per chiedere che cosa rispose il TG2? Grazie.