Loiano: l’amianto stagionato

di Vito Totire (*)

L’amianto confuso con il parmigiano? Viene “stagionato” invece di essere bonificato … a 30 anni dalla legge 257 del 1992

La raccolta/bonifica del cemento-amianto “domestico” a Loiano partirà, ma a fine 2023! Per rispondere all’istanza di un cittadino abbiamo chiesto agli uffici comunali se la raccolta a domicilio del cemento-amianto fosse già possibile. L’ufficio competente in materia di rifiuti risponde sempre in maniera veloce ed esaustiva ma – è una sorpresa – il “servizio” dovrebbe partire solo a fine 2023;

Ora la nostra associazione non vuole “dare pagelle” né tantomeno demonizzare un singolo Comune ritardatario anche perché certamente la situazione di Loiano è quella del 90% dei Comuni italiani se non di più.

QUESTO NON SIGNIFICA TACERE DI COMUNI VIRTUOSI CHE HANNO AGITO NELLA DIREZIONE GIUSTA: IN SOSTANZA ANCHE SE I RITARDI SONO GENERALIZZATI COMUNQUE SI POTEVA E DOVEVA FARE DA UN PEZZO. Anzi il fatto che alcuni Comuni italiani hanno operato in questo senso evidenzia una grave discrepanza nel diritto dei cittadini a fruire di un ambiente salubre.

DOVE I CITTADINI HANNO RICEVUTO SOSTEGNO GLI SMALTIMENTI ABUSIVI SI SONO AZZERATI. Se la mancanza di sostegno non giustifica assolutamente lo smaltimento abusivo, gli enti pubblici devono comunque fare i loro conti e agire per la prevenzione. Evidentemente hanno altri pensieri in testa. Tuttavia il riscontro è inquietante: a più di trenta anni dal varo della 257/1992 – “Norme per la cessazione dell’uso dell’amianto” – l’incuria dello Stato e degli enti locali si traduce nel solito messaggio ai cittadini: ARRANGIATEVI.

Gli Stati e i governi sanno almeno dal 1935 che l’amianto è cancerogeno; che fosse nocivo lo si sapeva almeno dell’inizio del ‘900; ciononostante ne è stata consentita estrazione, produzione e commercializzazione.

Anche a Bologna e in molte città italiane “ce lo danno da bere” con l’acqua dichiarata “potabile” da istituzioni che eufemisticamente possiamo definire incompetenti.

Dunque il cittadino:

  1. È stato truffato quando gli si è venduta una merce cancerogena
  2. Per smaltirla oggi deve pagare molto di più di quanto la merce gli costò all’acquisto. Proviamo a pensare: il cittadino compra una automobile magari usata a 3.000 euro, per rottamarla ne deve spendere 30.000: funzionerebbe? La domanda è retorica. Salterebbe il “mercato” (che è sacro, mentre della salute pubblica si abusa impunemente).

L’Anci, il governo, gli enti locali devono immediatamente adottare politiche di sostegno a bonifica/smaltimento gratuito di tutto il cemento-amianto “domestico” e smettere di nascondere… le fibre sotto il tappeto.

Ovviamente esiste un problema di cemento-amianto non “domestico” che pure va contestualmente bonificato ma occorre precisare e approfondire la questione dei costi e degli oneri economici (che devono essere a carico dei gestori degli impianti industriali e delle aziende).

A Loiano dunque: accelerare il più possibile gi interventi di sostegno. SONO PASSATI TRENTA ANNI !!!

Dopo Loiano, prossimo comunicato : cemento-amianto a Monterenzio.

(*) Vito Totire è portavoce di AEA, l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute

 

Redazione
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3 commenti

  • Salve Vito Totire e Daniele Barbieri, prima di tutto grazie per l’instancabile lavoro che fate perché le Istituzioni competenti facciano qualcosa per bonificare siti e tubature dall’amianto.

    Volevo chiedere una informazione: mi sapete indicare a chi potrei rivolgermi per fare le analisi dell’acqua che mi sgorga dal rubinetto di casa? Io abito vicino a Castel San Pietro Terme. Inoltre chiederei anche se ci sono analisi del sangue e quali per testare la presenza di amianto nel mio organismo.

    Grazie e spero siate anche voi alla manifestazione per la pace del 5 novembre a Roma. Buona giornata.

    Jolanda Gigli

  • La strada più ergonomica sarebbe chiedere alla Ausl e al sindaco ma da Imola alle richieste della AEA non sono giunte risposte;
    in assenza di campionamenti dell’Ausl o anche se i campionamenti sono stati fatti è opportuno chiedere quela sia la presenza di cemento-amianto a Castel s.Pietro e a monte del comune a seconda della provenienza dell’acqua;
    volendo fare esami si può portare un campione all’Arpa ma c’è un problema: anche se l’esame è negativo non vuol dire che non possa essere positivo il giorno dopo (poi ci sono altre complicazioni : per esempio il metodo analitico…possiamo approfondire);
    esami del sangue :
    a mio avviso l’esame sarebbe tecnicamente possibile ma temo che in Italia non lo faccia nessuno;
    anche su questo argomento possiamo approfondire;
    comunque se una persona sensibile e attenta come Jolanda Gigli si allerta sul tema si può avviare delle sinergie e fare un programma di lavoro per indurre azioni di miglioramento;
    certo che Draghi ed altri col 110 % hanno preso una enorme cantonata : sarebbe stata una occasione per darel’avvio a bonifiche del territorio;
    nel frattempo, piuttosto,gli enti istituzionali si sino adagiati sulla linea “l’amianto se ingerito è innocuo”…a parte che non viene solo ingerito ma inalato (intendiamo quello disperso dalle tubazioni); quelli che tuonano contro le fake news sono i maggiori spacciatori di fake news come la “perla” dell’acqua del sindaco ; un gergo medioevale con cui cercano di darci da bere fibre di amianto che se è “poco” non fa male : “ciò che non strozza ingrassa…”
    grazie a Jolanda anche perchè è tra le persone che non si sono fatte ipnotizzare dalla propaganda del “regime”…
    Infine: abbiamochesto al s.Orsola di avere i dati (anonimi) sui “casi” di tumori delle vie biliari ;
    vorremmo fare la georeferenziazione dei “casi” ;
    risposta ? NESSUNA MA DI FATTOLA RISPOSTA E’ “I DATI SONO COSA NOSTRA” …

    Più chiaro di così…
    Vito Totire

  • Grazie mille della risposta, ho saputo di una ditta di Imola che fa analisi dell’acqua, posso provare a portare l’acqua del mio rubinetto, se riesco a coinvolgere i miei vicini, perché costa parecchio. L’Ausl non mi fido, cane non mangia cane.

    Mi scoccerebbe dover prendere l’acqua in bottiglia, però se l’alternativa è ammalarsi………Ovviamente sarebbero bottiglie di vetro.

    Non si potrebbe fare una raccolta di firme da presentare ai vari comuni per fare loro pressione affinché facciano bonificare le tubature?

    La maggior parte della gente con cui ho parlato del problema non ne sa niente. Riuscire a far uscire su più testate di giornale possibile articoli sul problema? Daniele è un giornalista, magari riesce a coinvolgere suoi colleghi al problema. Jolanda

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