Ma le mafie sono anche in Romagna

di Davide Fabbri

L’ARRESTO DI MATTEO MESSINA DENARO. MA LE MAFIE SONO RADICATE ANCHE A CESENA E DINTORNI

Dopo 30 anni di latitanza nel proprio territorio, è stato arrestato da ben 150 Carabinieri del ROS il noto boss mafioso Matteo Messina Denaro, uomo delle stragi del 1992 e del 1993, assassino crudele di bambini, un padrino amato e protetto da tanti. Non si è mai mosso dalla sua Sicilia. Evidente la presenza di una rete di protezione politica squallida e imbarazzante. Cerchiamo però di fare chiarezza, al di là della solita e sgradevole retorica celebrativa legata all’arresto del boss. Tale arresto conclama probabilmente la fine della cosca mafiosa dei corleonesi della Provincia di Trapani. Punto. Il cancro delle diverse mafie è radicato in tutto in nostro Paese. Don Luigi Ciotti di Libera contro le Mafie, commentando pubblicamente la notizia dell’arresto, invita tutti noi a riflettere sul fatto che «le mafie non sono soltanto i loro capi». 

Nel mio piccolo – e con tutti i limiti legati all’attività di blogger indipendente – da diversi anni cerco di scuotere la palude della politica e della nostra società sulla penetrazione e radicamento di attività mafiose a Cesena e dintorni.

Oggi racconto nuovamente – nella disattenzione più totale della politica locale – che da diverso tempo seguo (appunto come blogger indipendente) le penetrazioni di diverse attività mafiose presenti a Cesena, soprattutto della ‘ndrangheta calabrese, perfettamente inserite nel sistema economico locale. 

Ho aperto ben 8 dossier su 8 presunte attività che sono insediate da tempo nei nostri territori. Gli uomini politici sono distratti, fanno le spallucce. La politica continua a minimizzare e a sottovalutare questi fenomeni, affermando ipocritamente di avere in città gli anticorpi necessari. Non si tratta di tentativi di infiltrazione illecita: a Cesena, nella nostra Provincia, come in tutto il nord Italia ricco e prospero economicamente, esiste da diversi anni una vera e propria penetrazione e un radicamento di attività in mano ad imprenditori mafiosi, che fanno favori e affari, operando in area grigia, col mondo imprenditoriale locale. Soldi provenienti da attività mafiosa che vengono reinvestiti in attività pulite. Attività commerciali messe in piedi per svolgere attività di lavaggio (le cosiddette “lavatrici”) del danaro sporco.

I settori cesenati che seguo da tempo sono: il commercio, l’edilizia, l’agricoltura e relativo caporalato, la produzione di energia, i servizi alla persona, la gestione dei rifiuti, i trasporti. 

Sono socio di «Libera» di Forlì-Cesena, un semplice iscritto: ho comunicato da tempo al presidente di Libera della nostra Provincia, Franco Ronconi, e al referente locale per i beni confiscati (Luigi Caroli) l’attivazione di questi miei 8 dossier di indagine investigativa giornalistica. Nessuno di loro ha mai dimostrato vero interesse ad approfondire questi miei 8 dossier. Nulla di nuovo sotto il sole: «Libera» di Forlì-Cesena brilla per una fantastica attività di formazione culturale sulla legalità fatta nelle scuole, abbaglia positivamente per una meritoria attività politica e mediatica, di informazione pubblica e formativa sui temi della legalità, e al contempo sfavilla per non aver mai fatto segnalazioni alla Procura della Repubblica di Forlì e pure brilla per non aver mai svolto attività di denuncia vera e propria presso la Polizia Giudiziaria su presunte attività economiche legate alle tante mafie del nostro territorio.

Occorre smontare i luoghi comuni: le mafie qui da noi sono raffinate, sono sotterranee, sono probabilmente nei cda delle aziende, non usano armi e violenze per affermarsi, non ne hanno bisogno, perché sono ben inserite nel contesto economico e bancario del territorio.

Rinnovo pertanto l’invito a «Libera» – attraverso i referenti e soci attivi territoriali Franco Ronconi, Carlo Rondoni, Laura Fabbri, Thomas Casadei, Carlo Sorgi, Luigi Caroli, Carmelo Pecora, Chiara Quadrelli, Vincenzo Morrone, Tommaso Pieri, Francesco Occhipinti in primis – a organizzare un incontro con il sottoscritto per affrontare e sviscerare in maniera approfondita questi aspetti importanti legati ai miei dossier aperti. 

L’IMMAGINE E’ RIPRESA DALLA RETE: come sempre grazie a chi ci segnalerà l’autore o l’autrice.

 

Redazione
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