Modugno: 10 morti da cancellare

Secondo anniversario della strage più dimenticata dell’ultimo secolo: Modugno 24 luglio 2015. Lo ricorderemo con un digiuno lunedì 24 luglio

di Andrea Bianconi e Vito Totire

Il 24 luglio di due anni fa alle 12,30 saltava in aria una fabbrica di fuochi artificiali a Modugno; esito finale 10 morti di cui tre immigrati (due indiani e un albanese). Ci siamo chiesti e continuiamo a chiederci per quale motivo l’informazione su questa drammatica vicenda sia stata così scarsa. Risultano chiuse le indagini e dissequestrata l’area. Le ipotesi circolate a mezzo stampa circa le cause della strage parlano di un innesco causato da un paio di forbici che recidevano una miccia; l’innesco ha poi avuto conseguenze disastrose a catena a causa della ampia dispersione ambientali di polveri esplosive sia in lavorazione che stoccate nei prodotti che disseminate “sfuse”. Si è saputo che c’era (o c’è) un indagato per strage; si è parlato di qualche lavoratore senza contratto, di uno studente (tra i deceduti) che non era nella condizione di lavoratore dipendente. E si è parlato di un documento di valutazione dei rischi lacunoso;

SIAMO GIA’ INTERVENUTI IN OCCASIONE DEL PRIMO ANNIVERSARIO (*) CON ALCUNE PROPOSTE MA NON ABBIAMO RICEVUTO RISCONTRI DA AGENZIE ISTITUZIONALI; evidentemente c’è chi preferisce il silenzio alla discussione e alla informazione.

Per noi è doveroso insistere: per rispetto dei morti e per ragionare sugli scenari possibili di prevenzione. Dunque rilanciamo su questi obiettivi e/o interrogativi :

  1. proponiamo al consiglio comunale ed ai cittadini di impegnare, con un odg, il sindaco e la Asl locale a redigere un rapporto sull’evento e su tutti i postumi fisici ma anche sociali e psicologici ;
  2. l’opinione pubblica vorrebbe sapere come le vittime e le loro famiglie sono state risarcite
  3. come va avanti il procedimento penale e quello in materia di responsabilità civile?
  4. è doveroso che qualora il soggetto ritenuto responsabile non fosse nelle condizioni materiali di risarcire, subentri in maniera vicariante lo Stato italiano, vale a dire con un decreto governativo per i risarcimenti
  5. riteniamo necessario fare il quadro complessivo dell’impatto sociale della strage di Modugno: in Italia e nel mondo si continua a produrre una merce inquinante e mortifera e a farlo come prima cioè in un contesto produttivo in cui davvero l’errore di usare un paio di forbici di metallo può scatenare una catastrofe?
  6. una delle questioni su cui non c’è stata chiarezza definitiva è stata se nell’insediamento industriale fosse presente cemento-amianto; possiamo, finalmente, saperlo dopo due anni?
  7. ancora non c’è chiarezza agli occhi della opinione pubblica: tutte le persone colpite e decedute avevano un regolare contratto?

Sui fuochi arificiali diciamo la nostra opinione da anni: stiamo parlando di una merce inquinante, nociva e mortifera per la quale sosteniamo un programma preciso: stop alla produzione e alla commercializzazione.

Non ci pare che la nostra proposta abbia avuto particolare accoglienza con risultati materiali positivi; mancano i dati nazionali sui consumi ma le grandi kermesses continuano imperterrite. In primis dalla cosiddetta “notte rosa” dell’inizio di luglio (da Comacchio a Pesaro non riusciamo a sapere quanto si è speso) a una miriade di feste del santo: la “chiesa ufficiale” interpellata sullo spreco , per ora, ha riferito che “lo sparo” fa parte del pacchetto della festa…insomma pare vada bene anche alla Chiesa di Francesco un po’ meno francescana di quanto ci saremmo aspettati, nonostante la nota enciclica consegnata in copia a mr. Trump…

Ma le occasioni per sprecare e inquinare sono infinite: a sant’Antimo si ha notizia che i fuochi artificiali hanno salutato l’elezione del sindaco…c’era infatti molto da festeggiare visto che il candidato era unico. Ma persino l’Istituto Ramazzini si abbandona ai fuochi artificiali il 3 agosto prossimo, per non parlare delle feste dell’Unità, tanto per chiarire che quel si intendeva rottamare non erano le cattive e inquinanti abitudini.

Dunque: tutto va bene madama la marchesa? Addirittura l’Italia ha partecipato “con orgoglio” al festival mondiale dei fuochi pirotecnici in Vietnam dove forse i fuochi sono vissuti come una forma di scaramanzia per ricordare il passato pericolo di ben altri fuochi lanciati dalla forze armate statunitensi solo pochi decenni fa.

Comunque sia il nostro messaggio è questo :

non dimenticare Modugno!

il luogo peraltro, già sede della fabbrica di morte Tecnovar che ha sparso terrore e mutilazioni in tutto il mondo, non può indurre affatto al rischio di rimozione.

La strage di Modugno non deve essere “archiviata” in nessun senso. In occasione del secondo anniversario proponiamo in segno di lutto una giornata di digiuno in memoria delle vittime e per sollecitare ancora l’unica decisione ragionevole possibile: stop alla produzione ed alla commercializzazione di fuochi artificiali; non “basta” trasferire le produzioni in Albania e in Cina, anzi queste delocalizzazioni sono solo foriere di nuove possibili stragi.

Le feste, quelle laiche e quelle religiose, non solo non hanno bisogno di inquinare ma anzi se inquinano non sono vere feste.

Auspichiamo segnali e contatti da parte di cittadini di Modugno per discutere come andare avanti.

ANDREA BIANCONI per i circoli “Chico” Mendes Emilia-Romagna e VITO TOTIRE  per Associazione esposti amianto e rischi per la salute e per Centro per l’alternativa alla medicina e alla psichiatria “Francesco Lorusso”

(*) cfr anche Morire di fuochi artificiali a Modugno

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

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