Napoli: il Taser continua a uccidere

Vito Totire (*) propone di dar vita a un «comitato nazionale per mettere al bando la pistola taser»

ANCORA MORTE CAUSATA DALLA PISTOLA TASER?

PROPOSTA : UN COMITATO NAZIONALE PER METTERE AL BANDO LA PISTOLA TASER E PER SVILUPPARE

TECNICHE E STRUMENTI A BASSO O NULLO IMPATTO SANITARIO PER TUTTI

Il taser è uno strumento di tortura e la tortura sconfina nella morte

Chi è d’accordo ci contatti per informazioni e future iniziative di resistenza . Un altro “ordine pubblico” è possibile.

Da più di un anno – in concomitanza col processo ad un attivista ecologista che a Bologna fu colpito con lo spray al peperoncino (ne riparleremo, a breve) e con la pistola taser – c’è una macabra conta dei morti, deceduti dopo l’uso del taser (**).

La sequenza cronologica è fin troppo chiara; certo non è necessariamente una sequenza eziologica. E qui qualcuno cerca di confondere le acque: ignoranza o malafede? Si vedrà; non è facile ma ci stiamo lavorando cercando anche un collegamento con gli avvocati difensori dei familiari di persone decedute. Caso strano: qualcuno ha avuto accesso a referti autoptici (ne aveva titolo?) e li ha commentati in maniera clamorosamente sbagliata: per esempio il SIC, sindacato indipendente carabinieri. Qualche magistrato conserva maggiore riserbo su riscontri delle autopsie, qualcun altro indaga chi ha usato la pistola ma il problema è un altro: occorre indagare chi ha messo la pistola taser in mano ai suoi utilizzatori, in altri termini il mandante e non l’esecutore: tra questi il ministro Piantedosi che di recente ha “sollecitato” il sindaco di Bologna a fornire la pistola ai vigili urbani registrando pare una risposta molto fredda.

Veniamo all’ultima luttuosa vicenda a Napoli: le scarse cronache riferiscono dell’uso della pistola taser in un appartamento del quartiere Chiaia (via Fornelli) a Napoli contro un uomo «nudo e in stato confusionale» : aveva 35 anni, un italiano di origini nordafricane.  (***)

Abbiamo sempre detto : la pistola taser viene usata sui soggetti più a rischio e più vulnerabili cioè persone che per varie ragioni cliniche o farmacologiche possono sviluppare (checché ne dicano i carabinieri del SIC autonominatisi laureati ad honorem) mortali aritmie ventricolari ed altri effetti collaterali fisici o psicologici (il pensiero va anche al ragazzo minorenne che si è “suicidato” a Treviso).

Ora il boia sa (consigliamo a la lettura o rilettura di Victor Hugo: L’ultima giornata di un condannato a morte) che la ghigliottina ha lo stesso effetti su tutti: dalla testa coronata a quella del plebeo. Ma il «tutore dell’ordine» a cui viene messo in mano uno strumento potenzialmente mortifero può prevedere gli effetti del suo uso ?

Viene in mente una scena del film «Good Morning Vietnam»

Per andare alle proposte concrete. Facciamo appello ai cittadini , agli avvocati difensori, alle vittime sopravvissute, ai familiari delle vittime, ai medici e agli ordini professionali: costituire un comitato nazionale per il bando immediato della pistola taser e per garantire agli operatori l’acquisizione di metodi e strumenti a basso o nulla impatto sanitario per gestire situazioni (spesso certamente difficili) non solo senza vittime e senza effetti collaterali gravi, ma anche senza rimorsi. Non tutti gli operatori di polizia infatti hanno la “scorza” del pilota Usa che sganciò la bomba su Hiroshima. E’ ovvio: nessun paragone con Hiroshima, tuttavia il rimorso è un sentimento umano e non serve a nulla nasconderlo. Qualunque essere umano ripensando ad una morte evitabile può coltivare rimorsi … anche essi spesso evitabili.

(*) Vito Totire è medico/psichiatra, portavoce del «centro Francesco Lorusso» di Bologna

per contatti: vitototire@gmail.com

(**) Ecco il triste elenco dei 5 morti in 4 mesi: Claudio Citro, 41 anni, morto a Reggio Emilia il 15 settembre; prima di lui la stessa sorte per Gianpaolo Demartis, 57 anni, morto durante il trasporto in ambulanza, a Olbia; Elton Bani, 41 anni, morto a Manesseno, nell’entroterra genovese, colpito dal taser per tre volte; il 3 giugno  Riccardo Zappone, 30 anni, deceduto in ospedale a Pescara poco dopo l’arresto.

(***) Scarne le notizie però interessante questo commento raccolto dall’edizione napoletana del quotidiano Corriere della Sera:

«Alla luce delle evidenze scientifiche», deve essere sottolineata «l’esistenza di un potenziale rischio di arresto cardiaco correlato all’uso della pistola elettrica taser che potrebbe generare un’aritmia letale (la fibrillazione ventricolare) e provocare un decesso non voluto da parte di chi la usa,  proponiamo la dotazione standard di tutti gli equipaggi delle Forze dell’Ordine dotate di taser di un defibrillatore semiautomatico, i cui agenti dovrebbero essere periodicamente addestrati e certificati nelle procedure di rianimazione cardio-polmonare di base e di defibrillazione». Lo affermano il presidente del Gruppo di Intervento Emergenze Cardiologiche (Giec), Maurizio Santomauro, e il suo omologo del Sis 118 Mario Balzanelli, in una lettera inviata al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla luce «dell’ennesimo decesso causato dall’uso del taser» da parte delle forze dell’ordine. 

«La fibrillazione ventricolare – spiegano – è un’aritmia ventricolare caratterizzata da un’attività elettrica caotica e disorganizzata, che impedisce ai ventricoli di contrarsi in modo efficace». Questa condizione, che può essere una conseguenza degli impulsi elettrici del taser, «porta a una perdita completa della gittata cardiaca e, se non trattata immediatamente, è letale». In particolare «la fibrillazione ventricolare evolve rapidamente in asistolia, con una probabilità di sopravvivenza che si riduce del 7-10% per ogni minuto di ritardo nella defibrillazione». 

A rischio di Fv – aggiungono i presidenti di Giec e Sis 118 – sono non solo chi ha patologie cardiache congenite o acquisite, ma anche chi ha assunto psicofarmaci, alcol e droghe. Santomauro e Balzanelli, ricordano infine quanto precisa il rapporto del 2011 del Consiglio federale svizzero sui rischi del taser: «L’impiego del taser, oltre a provocare effetti nefasti sul funzionamento del cuore, rappresenta un rischio supplementare per la salute delle persone colpite dal dispositivo inabilitante. Nello specifico, si tratta delle cadute incontrollate in seguito all’immobilizzazione», che possono essere letali se la persona colpita dalla scarica elettrica batte la testa.  

In “bottega” cfr La pistola taser è un crimine di pace: anche a Bologna…, Mettere al bando il Taser , Morire di taser: non è la prima volta, Il taser: repressione molto pericolosa, No al taser! e Il taser può essere letale. E’ scritto nel manuale d’uso

LE IMMGINI SONO SCRLTE DALLA “BOTTEGA”. LA VIGNETTA IN EVIDENZA è di BENIGNO MOI:

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