Nazim Hikmet: «Concerto in re minore n. 1 di J. S. Bach»
54esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)
Concerto in re minore n. 1 di J. S. Bach
Mattino d’autunno nella vigna
fila per fila ceppo per ceppo i ceppi si ripetono
e i grappoli sui ceppi
e gli acini sui grappoli
e la luce sugli acini.
La notte nella casa grandissima e bianca
una luce dentro ciascuna
le finestre si ripetono
tutte le piogge che cadono si ripetono
sul suolo sull’albero sul mare
sulla mia mano il mio viso i miei occhi
e le gocce si schiacciano sul vetro
rinnovamento dei miei giorni
simili gli uni agli altri
differenti gli uni dagli altri
ripetersi dei punti a maglia
ripetersi nel cielo stellato
in tutte le lingue ripetizione dei “t’amo”
e nelle foglie il rinnovamento dell’albero
e in ogni letto di morte il dolore
per la vita troppo breve
ripetersi della neve
che cade
della neve che cade leggera
della neve che cade a fiocchi
della neve che fuma come la nebbia
disperdendosi nella tempesta
che imperversa
ripetersi della neve che mi sbarra il cammino
i bambini giocano nel cortile
nel cortile giocano i bambini
una vecchia passa nella strada
nella strada una vecchia passa
passa una vecchia nella strada.
La notte nella casa grandissima e bianca
una luce dentro ciascuna
le finestre si ripetono
sui grappoli, rinnovamento di acini
sugli acini, la luce
camminare verso il giusto e il vero
combattere per il vero, il giusto
conquistare il giusto, il vero
le tue lacrime mute e il tuo sorriso, mio amore,
i tuoi singhiozzi i tuoi scoppi di risa, mio amore,
il ripetersi del tuo riso
dai denti bianchi
brillanti
il mattino d’autunno nella vigna
fila per fila nodo per nodo i ceppi si ripetono
sui ceppi, i grappoli
sui grappoli, gli acini
sugli acini, la luce,
nella luce, il mio amore.
Il miracolo del rinnovamento, mio cuore,
è il non ripetersi del ripetersi.
(*) Hanno rubato l’archivio della “cicala”, poesie incluse… Così lei ha dovuto per ora interrompere quell’invio – per 3 o 4 giorni alla settimana, da circa 15 anni – che faceva ad amiche/amici dei versi più amati. Con “cicala” avevo raggiunto uno storico accordo: lei sceglieva fra le ultime poesie regalate quella per la “bottega” e io la postavo. Da qui la consueta frase finale «Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni». Dopo il furto ci sono state ovvie complicazioni ma in qualche modo “cicala” ha recuperato una parte dell’archivio. Così eccola ancora qui. Possono rubare molte poesie ma non fermeranno “la poesia”. E allora sì, ci rivediamo fra 7 giorni. [db]