Piccola vittoria per Julian Assange

La notizia è breve ma importante: oggi, alle 10:45 la High Court of England and Wales ha permesso a Julian Assange di appellarsi alla Corte Suprema per richiedere di non essere estradato negli Stati Uniti.

https://assangedefense.org/wp-content/uploads/2022/01/julian_assange_supreme_court_certification_application_2021.pdf

Questo vuol dire che gli Stati Uniti, nella richiesta di avere Julian Assange nel loro territorio per poterlo processare, hanno perso. Per ora. C’e’ poco altro da dire. Twitter sta esplodendo con l’hashtag #FreeAssangeNOW. Noi possiamo soltanto tirare un piccolo sospiro di sollievo e aspettare le prossime mosse di questa intricata partita a scacchi. È assurdo che questa situazione si rimpalli di momento in momento e che la soluzione sia sempre un po’ più in la’. Ma ci accontentiamo. Per ora. Viva #Assange, viva il giornalismo libero.

https://news.sky.com/story/julian-assange-granted-permission-to-seek-extradition-appeal-at-supreme-court-12524225

Links:
https://nitter.net/wikileaks/status/1485565110697570306
https://nitter.net/search?q=%23FreeAssangeNOW
https://nitter.net/search?q=%23Assange
https://nitter.net/search?q=%23FreeAssange

modificato alle 18:56

 

jolek78 on Email
jolek78
Un tizio che pensava di essere uno scienziato. Si ritrovò divulgatore scientifico. Poi si addormentò su un aereo e si risvegliò informatico. Ma era sempre lui.

Un commento

  • Sulle vicende di Julian Assange è calato un silenzio preoccupante. Sarebbe bene rimproverare la stragrande maggioranza della stampa italiana e internazionale – troppo impegnata a raccontare le narrazioni ufficiali governative sulla pandemia – che sta colpevolmente e irresponsabilmente trascurando questo caso, che al contrario andrebbe raccontato è spiegato ogni giorno. Ricordiamolo: Assange è giornalista e attivista australiano, cofondatore e caporedattore dell’organizzazione WikiLeaks. Nel 2010 è assurto ad ampia notorietà internazionale per aver rivelato tramite WikiLeaks documenti statunitensi secretati, riguardanti crimini di guerra. Assange è attualmente detenuto nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, sulla base della richiesta di estradizione degli Usa per accuse che derivano direttamente dalla pubblicazione di documenti segreti nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks.
    Amnesty International si sta impegnando per opporsi all’eventualità che Assange sia estradato o trasferito negli Usa, dove rischia di subire gravi violazioni dei diritti umani, tra cui condizioni di detenzione che potrebbero equivalere a tortura e altri maltrattamenti, come un prolungato isolamento. Il fatto che sia stato obiettivo di una campagna ostile promossa da funzionari Usa fino ai più alti livelli compromette il suo diritto alla presunzione di innocenza e lo espone al rischio di un processo iniquo.
    La pubblicazione di documenti da parte di Assange nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks non dovrebbe essere punita perché tale attività riguarda condotte che il giornalismo investigativo svolge regolarmente nell’ambito professionale. Processare Assange per questi reati potrebbe avere un effetto dissuasivo sul diritto alla libertà di espressione, spingendo i giornalisti all’autocensura per evitare procedimenti giudiziari.

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