Poesia (in R): Ripellino e Ritsos

298esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

 

Elusione

Parlava. Parlava molto. Non tralasciava niente
senza che la sua voce lo soppesasse. Quante e quante notti in bianco
ad ascoltare i treni, le navi o le stelle,
a calcolare la materia e il colore di un suono,
a dare nomi a ombre e nubi. Ora,
quest’uomo cordiale e loquace sta in silenzio,
forse perché sul fondo ha intravisto i fanali spenti, e si rifiuta
di articolare la parola unica ed estrema: “nero”.

[«I negativi del silenzio», traduzione di Nicola Crocetti]

 

Vorrei

Vorrei che tu fossi felice, cipollina, vorrei
che tu non conoscessi il cane nero della sventura,
quando sarai uscito dal blu dell’infanzia.
Vorrei che tu non debba portare bazooka,
che tu non debba tremare nel folto di un bombardamento,
che tu non debba pagare le mie colpe
nè vergognarti di me, del mio cicaleccio
e dei miei vani versi e della mia professura.
Vorrei che tu non fossi mai gramo o malato
o maldestro come Scardanelli,
vorrei vivere nella tua voce, nei tuoi gesti, nei tuoi occhi
anche quando mi avrai dimenticato.

(Angelo Maria Ripellino, da «Notizie dal diluvio»)

 

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana i versi e io li metto in pagina. Questa settimana la cicala è stata colpita dalla “errite” ovvero una RaRissima malattia che confonde (o mescola?) Ritsos con Ripellino. FoRse la “bottega” poteva decideRe peR lei? Ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

 

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

  • Ludovico Fenech

    Angelo Maria Ripellino, slavista e poeta, è stato una delle personalità d’origine siciliana più poledriche, interessanti e positive. Lo conobbi soprattutto attraverso il settimanale “L’Espresso” diretto, allora, da Arrigo Benedetti. E, ovviamente, da palermiitano che apprezzava la letteratura di valore, feci ‘incetta’ dei migliori suoi libri. In quei tempi frequentavo … con voracità, anche “L’Europa letteraria diretta da Giancarlo Vigorelli: non era il massimo dell’ideale per uno tendezialmente socialista con vocazione asnarchica, ma offriva una panoramica intelligente e comprensiva della produzione continentale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *