Quando la guerra è arrivata

Poesie di Nadezda Nim, Refaat al-Areer, Massimo Teti

Quando la guerra è arrivata
Mia madre stava tagliando
le cipolle
Fu l’ultima volta che pianse
con leggerezza
Dopo un mese
Mia madre
Aveva finito tutte le lacrime
Le erano rimaste delle righe rosse
Feroci
Sotto gli occhi
Ci teneva, a noi figli,
Uncinati con gli occhi
Come se il suo sguardo
Solo quello
Avesse potuto salvarci
dal tuonare insistente del cielo
dal crollare di tutto
Ci stringeva come di soprassalto
Come se d’improvviso
Nella sua mente qualche frammento
Di futuro o di ipotesi
Fosse scoppiato vicino, troppo vicino
A volte forse sperava di arrendersi
Di cadere, di riposarsi, di smettere
di stare protesa, di smettere di avere
terrore di perdersi, di perderci.
Poi, si scrollava, e ricominciava
Si metteva alla ricerca di qualcosa
per farci da mangiare
Solo il ritorno a quel gesto di cura
quasi normale, quasi animale
riusciva a puntellare
col cucchiaio
la città che tremava
che perdeva vite, nomi, storie
Quando la guerra è arrivata
Io facevo il bambino
Come è concesso essere bambini a Gaza
Ma ho visto tante ferite
E tanti padri torcersi dal pianto
E ho detto addio così tante volte
E assistito a tante sepolture
Tante quante non ne vive un centenario
E anche se quando è arrivata la guerra
io ero solo un bambino
sono dovuto crescere tutto d’improvviso
per paura
di non poter crescere mai
La notte – lo senti? – è densa del nostro sangue
E mi chiedo se poi davvero esista un mondo
Fuori da queste macerie
Se ci sia ancora vita oltre questo silenzio
‘Nessuna bandiera ha mai avuto un prezzo tanto alto’
Dice un uomo che un tempo, come me,
era stato bambino. Anche lui,
mi ha detto, è dovuto diventare grande
in una notte
una notte di dicembre del ‘47
A volte provo a immaginare
Strizzo gli occhi finché il buio non diventa verde
Provo a immaginare il giorno in cui arriverà
la fine della guerra
E mia madre starà affettando le cipolle
Per il musakhan
E io le slaccerò il terrore dagli occhi
Le dirò “Yámma, siamo liberi”.
“Yámma, torniamo a casa
L’occupazione è finita!”

Sarà ancora leggera
La sua lacrima?

(Nadezda Nim)

“Se dovessi morire,
tu devi vivere
per raccontare la mia storia
per vendere le mie cose
per comprare un pezzo di stoffa
e qualche stringa,
(rendilo bianco con una lunga coda)
cosicché un bambino, da qualche parte a Gaza
guardando il cielo negli occhi
in attesa di suo padre che se ne andò in una fiamma –
e non diede l’addio a nessuno
nemmeno alla sua stessa carne
nemmeno a se stesso –
veda l’aquilone, il mio aquilone che tu hai fatto,
volare là sopra
e pensi per un momento
che un angelo sia lì
a riportare amore
Se dovessi morire,
fa’ che porti speranza
fa’ che sia una storia”

(Refaat al-Areer, poeta, scrittore e docente di letteratura, fondatore del progetto We are not numbers, ucciso da un bombardamento israeliano su Gaza il 7 dicembre 2023).

 

Non nascere in una notte senza stelle
Non nascere, stavolta non nascere
che i messaggeri di luce perdano
la strada, che la notte resti buia, senza
le stelle, non ci donare speranza
Rimani in quel limbo, in quel divenire
senza storia, anche il tempo ha perso
il suo senso, il futuro è morto ormai
Gli alberi hanno radici marce e
nascono fiori di sangue, la terra
sotto la neve è sterile e cova
il fuoco di guerre e genocidi
Non nascere, non saresti amato
non saresti seguito, né creduto
Il lago sarebbe asciutto e le reti
vuote di pesci e di uomini
Non nascere ché saresti ucciso
già nella culla o nel grembo caldo
di tua madre in fuga sotto le bombe
nelle stragi sparse dai nuovi Erode
Noi siamo immersi in una notte
senza tempo, abbagliati da una luce
inautentica, dove la menzogna
ha fatto il nido. Non nascere, ma
se proprio devi farlo allora nasci
nel posto più misero, più povero
nel fango di una baraccopoli
tra i rifugiati, i perseguitati
tra gli affamati, tra quelli al di là
del mare, del muro, del filo spinato
tra le macerie fumanti di Gaza
così da sbatterci in faccia lo scandalo
di un Gesù profugo tra i profughi

di un Gesù Cristo palestinese.

(Massimo Teti)

Foto di Ibraheem Abu Mustafa.
***

alexik

2 commenti

  • Domenico Stimolo

    Sostiene il primo ministro di estrema destra Netanyhau ( di Istraele):
    ” La nostra moralita’ in guerra non ha eguali” .

    Ad ora, la grande maggioranza degli assassinati a Gaza, ormai 22.000, sono bambini e donne – la stessa percentuale riguarda le molte decine di migliaia di :
    ” dispersi sotto le enormi macerie provocare con le enormi bombe buttate” , e, i feriti e mutilati ( privi di gambe e braccia…….) procacciati .
    A processo nel tribunale internazionale di giustizia!, come richiesto dal Sud- Africa – accusa Istraele di genocidio – , contro i criminali di guerra. E , a cella !
    Nel frattempo nella nostra ” Comunita’ Europea”, dove nessun governo istituzionale esterna ( in maniera significativa) sdegno e disapprovazione, si brinda …..al nuovo anno……che ovviamente in Palestina sara’ di assassinio e sbrindillamento dei corpi di bambini .
    Cin, cin.
    ( d.s.)

    https://www.ilpost.it/2023/12/30/sudafrica-accusa-israele-genocidio/

  • Domenico Stimolo

    Hamas- Istraele: Ma che significa che tutti sapevano e nulla hanno fatto? Si rimane allibiti!

    Dunque, ormai e’ ben noto a tutti ( tranne ai censuratori di professione) che la struttura militare di Istraele e quindi le parti piu’ importanti del potere politico istituzionale dello Stato, sapevano un anno prima dell’ attacco di Hamas avvenuto il 7 ottobre 2022.

    Ma, non “voci” raccolte da spioni travisati al ” mercato delle pulci” nel formicolio vagante dei mercanti e dei potenziali acquirenti, bensi’ con un” ufficiale” carta canta”.
    I servizi segreti istraeliti, avendo acquisito notizie di primissima mano ( ……si suppone da bene informati rappresentanti / ambiti di gran rilievo di Hamas ( prezzolati venditori?!) , di come sarebbe stato condotto il tragico attacco, scavano e distribuirono la ” carta canta” a tutti i VERTICi dei CORPI MILITARI.

    Tutto questo due giorni addietro e’ stato pubblicamente presentato e discusso da un canale televisivo di Istraele ” Canale 12″.
    Cosa e’ successo in Istraele! In maniera avveduta, per quello che ci raccontano le nostre strutture informative, nulla trapela. Loro, ” unica democrazia del medio oriente” discutono e votano, pero’ sono tutti allineati e coperti quando mandano bombe assassine sui bimbi di Gaza .

    Sul resto del mondo, Europa e Italia compresa, si disconoscono le reazioni.
    Nella stragrande maggioranza dei casi applicano l’ antica mossa mafiosa” nulla so, nulla ho visto, e se avessi visto o detto qualcosa che può essere detta e’……..

    Alfine, su questo modus di agire ( sull’ attacco del 7 ottobre e le reazioni di assassinio plurimo criminale) di Istraele tante ipotesi possono essere fatte.
    Per ora ne evidenzio una.

    Sono pazzi criminali tutti? Sapevano! hanno taciuto! e avviato una gigantesca azione assassina sui bimbi e donne di Gaza e agli uccisi/ rapiti dell’ azione assassina del 7 ottobre?

    Non dimentichiamo, mai, che nel corso degli anni precedenti Hamas ( islamici) ha avuto sostegni di vario tipo e articolazioni da parte di ufficiali settori di Istraele, con l’ intento di fare danno a Al Fatah di Arafat – organizzazione essenzialmente laica, e quindi indebolire l’ Autorita’ Palestinese.
    I fanatismi strumentali delle religioni alla fine si intendono bene.
    ( d.s.)

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