Racconto cavallerresco, capitolo 2

di Kike

Anno del signore 2012
In risposta alle minacce di querela rispondo che sono possibili coincidenze o fraintendimenti
MIS-UNDERSTANDING

In questo zapping selvaggio nei canali che disturbano la mia mente ho scelto luoghi e nomi, o cognomi, che probabilmente esistono o potrebbero essere possibili.
L’ho fatto per dare alla mia immaginazione una terra ferma sui cui poggiare i piedi e spiccare il volo.

Detto ciò ci tengo a precisare che Ravenna non è Ravenna e che i nomi o i fatti narrati non hanno riscontro nel reale.
Tutte le parole che qui trovate stampate, in nero su bianco, sono solo insiemi vuoti da riempire.
Sono coincidenze?
Sì, se credete alle coincidenze!

Esempio:
– siamo nell’anno del Signore 2012, non nell’anno 2012,
– il mio punto di partenza è il mio, non il vostro,
– per comodità ho scelto i numeri arabi per datare questo romanzo cavalleresco.

Io non credo alle coincidenze.
Io non credo.
Io sogno e vivo in queste parole . . .

Per allontanarmi ancor più dal reale correggerò certi termini che hanno creato scompiglio in voi lettori che mi sommergente di messaggi di approvazione o di disapprovazione con consigli utili e non, insulti o apprezzamenti.
A voi tutti sono grato.
A voi tutti.
Spero che il carteggio tra noi possa continuare al fine di approssimarci il più possibile allo zero ed ottenere così la misura più precisa possibile.

Parole come sindacato sono nella mia fantasia, che vive nell’anno del Signore 2012, parole antiche. Le ho scelte come ponte culturale al fine di connettermi temporalmente con quelle persone che vivono nell’anno 2012 e per una mia personale ricerca sul linguaggio.
I  miei studi confermano infatti una vita in quell’anno.
Anno così-detto di fine del modo secondo una profezia di un popolo antichissimo, gli ApeMaya.

Per tornare alla parola sindacato l’ho scomposta così in lettere (s, i, n, d, a, c, a, t, o) ed ho provato ad anagrammarla. Dopo svariati tentativi ho scelto tasindaco.
Spero sia di vostro gradimento.
Ultima ma non per questo meno importante la parola Telegatto.
Sono stato informato che ha un riscontro reale. Me ne scuso, lo ignoravo ed in tutta sincerità trovo la parola in questione orrenda. Permettetemi quindi di resettare quel punto della vostra memoria e sovra-scrivere la parola Telecatz, onomatopeicamente più interessante.

Per tutto questo oggi,
Ravenna, 16 gennaio dell’anno del Signore 2012
Io sottoscritto, poeta di fantasia, giuro di scrivere tutta la verità e nient’altro che la verità secondo coscienza davanti a Voi giurati che siete gli Uni e gli Altri.
Mi trovo imputato, mio malgrado, in questo processo che è la Vita.
Sarò vittima o carnefice?
Spetterà agli eventi che narrerò ed alla vostra sentenza, secondo coscienza e secondo vostro giudizio, decidere la mia assoluzione o condanna.

Autocertificazione – di fantasia / di identità – dei personaggi
Io sottoscritto, conte Cosmo Vangaglia, in piena facoltà di persona cartacea dichiaro di essere nato nell’immaginazione e di vivere nell’immaginazione di mia madre creatrice e di mio padre lettore.

Io sottoscritto, Plinio Responsabile per le Esternazioni, in piena facoltà di persona cartacea dichiaro di essere nato nell’immaginazione e di vivere nell’immaginazione di mia madre creatrice e di mio padre lettore.

Io sottoscritto, Guido Guidi, in piena facoltà di persona cartacea dichiaro di essere nato nell’immaginazione e di vivere nell’immaginazione di mia madre creatrice e di mio padre lettore.

Io sottoscritto, Lorenzo Vangaglia, in piena facoltà di persona cartacea dichiaro di essere nato nell’immaginazione e di vivere nell’immaginazione di mia madre creatrice e di mio padre lettore.

Io sottoscritto, Adamo Vangaglia, in piena facoltà di persona cartacea dichiaro di essere nato nell’immaginazione e di vivere nell’immaginazione di mia madre creatrice e di mio padre lettore.

Io sottoscritto, Primo Vangaglia, in piena facoltà di persona cartacea dichiaro di essere nato nell’immaginazione e di vivere nell’immaginazione di mia madre creatrice e di mio padre lettore.

Io sottoscritto, William II Vangaglia, in piena facoltà di persona cartacea dichiaro di essere nato nell’immaginazione e di vivere nell’immaginazione di mia madre creatrice e di mio padre lettore.

Io sottoscritto, Luca Puntiglio, in piena facoltà di persona cartacea dichiaro di essere nato nell’immaginazione e di vivere nell’immaginazione di mia madre creatrice e di mio padre lettore.

Io sottoscritto, Vix-Vaporum, in piena facoltà della mia entità cartacea dichiaro di essere nato nell’immaginazione e di vivere nell’immaginazione di mia madre creatrice e di mio padre lettore.

Io sottoscritta, Allegra Serena Vangaglia, in piena facoltà di persona cartacea dichiaro di essere nato nell’immaginazione e di vivere nell’immaginazione di mia madre creatrice e di mio padre lettore.

. . . e così via . . .

UNA NOTA SUL CAVALIERE (e povero anche il cavallo, ah-beh, sì-beh)
Si prosegue domani sera alle 19. Previste 5 puntate ma è forse certo il futuro? E se fossero 6? (db)

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

  • Son stato sempre sfortunatissimo al gioco e simili(quano mandavo a tre anni i punti per il club di topolino se li fregava il postino e mai son diventato ne marmotta tantomeno lontra..).ma ho avuto un Padre Anarcosindacalista ed ho una Madre Comunista Libertaria: Posso leggere ed immaginare,grazie a Loro. E magari provare a Rivoluzionare.

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