RRS 10 – «Ucron-ching»

    La decima puntata (*) – proposta da Energu – di una Round Robin Story (**) che sarà in “bottega” ancora per qualche sabato

RRS-polipoRinforzato

L’interno del Casco era più spazioso di quel che le dimensioni esterne lasciavano supporre. La volta e le pareti erano tappezzate di muschio e bianchi crisantemi, al centro della base si ergeva rigogliosa una selva ogm. Esitò guardandosi attorno ma ulteriori novità potevano risiedere solo dentro il vegetosimbiota. Ruppe gli indugi e si addentrò. Sconforto e angoscia si attenuarono, si sentiva quasi al sicuro e si accovacciò per riflettere. Osservò il tipo di piante che lo sovrastavano e capì perché gli sembravano familiari, ma non troppo: coppie di ulivi, querce, pini marittimi, castagni e sugheri sottodimensionati ma non abbastanza da essere bonsai, gli fecero balenare un ossimoro: nani cresciuti. Non sapere il proprio nome era frustrante e dopo un tempo indefinito, cullato e protetto da tutti quegli amorevoli ‘coniugi alberi’, decise di ricorrere agli «Ucron-ching».

Trasse dalla tasca interna il set-gioco e lo sistemò sull’erba. Pose la domanda e aprì a caso il libro: «Partendo da quale epoca e come, posso ritrovare la mia identità?». Il dito si posò su -Egli era il secondo grande capo della sua nazione ad essere assassinato ma per parecchi uomini e donne di quell’epoca il lutto si trasformò in opportunità.

Poi lo smemorato agguantò i Prismi di Rubik e in un vortice arlecchino li gettò sul tabellone.

Reduce dal successo planetario del noto film di spionaggio, la diva Ursula si domandò come mai il traghetto che la doveva portare al Danieli non fosse ancora arrivato. Avvolta in una sontuosa pelliccia di volpe artica, la fronte spaziosa, circoscritta da un copricapo dello stesso pelo, l’attrice tuonò qualcosa al cicisbeo intabarrato che l’accompagnava e subito quello prese a frugarsi in tasca. Poco dopo, resa ancor più bella dall’incazzatura, prese a tirare voluttuosamente dal bocchino, al cui apice brillava la sigaretta accesagli da Horty.

La laguna era in subbuglio. Il mare gonfio e agitato scudisciava le gondole attraccate all’imbarcadero e Sean ancora non si vedeva. Lei era in lizza feroce con Daniela Bianchi per interpretare il film successivo della neo-saga e sapeva quanto poteva pesare il parere dell’attore scozzese. Forse più di quello di mr. Broccoli. Quel su e giù di imbarcazioni oscillanti, sommato alla sigaretta, le fece girare la testa e salì la nausea. Fu scossa dai conati e allora si precipitò sul limitare del molo, si chinò verso il mare e gli schizzi salati la investirono in pieno; mentre tentava di liberarsi le volò via il colbacco e lei lo vide subito in balia dei flutti, ondeggiare patetico come una rozza arca. I biondi capelli raccolti sulla nuca con un fermaglio a forma di 007 resistettero all’urto del vento. Finalmente, a più riprese, vomitò pure l’anima e Horty premuroso le porse un fazzoletto. «Venga signora, torniamo dentro, ormai è passata un’ora, forse qualcuno telefonerà».

L’interno della Rolls era grande e confortevole come un mini appartamento e dotato di telefono. La diva era pallida e giaceva semisdraiata posteriormente. Horty sedeva al posto di guida e guardando attraverso il grande vetro rettangolare considerò il mare in tumulto, i moli e i palazzi, come i soggetti di un quadro; fece libere associazioni d’idee: non ricordava nessun dipinto di Canaletto che non fosse sempre inondato di luce, quindi era una condizione imprescindibile per il pittore che ci fosse sempre bel tempo per poter lavorare? E se sì, valeva per tutti i pittori del passato? Beh, a ben pensare uno dei quadri più famosi di Giorgione è invece «La tempesta», che però al suo interno è solo annunciata: da una saetta ramificata che sbuca da una coltre di nembi, se non ricordo male. Magari dopo un minuto big Giorgio se la diede a gambe. Strano caso, 2 pittori italiani, 2 soprannomi, uno diminutivo, l’altro accrescitivo. Uno era gay e l’altro un play? Bah, si disse Horty, sono proprio un fulminato-eccentrico, mentre fuori la tempesta era arrivata per davvero. Cavalloni imbizzarriti presero a infrangersi con fragore ed esplosioni di spuma. Squillò il telefono. Era David dal Danieli, sconvolto, pare fosse successa una catastrofe. Circa un’ora prima, a Dallas, mentre sfilavano in città a bordo di una limousine, Kennedy e Jacqueline erano stati uccisi a colpi d’arma da fuoco e, cosa ancora più tragica, saputa la notizia il vice-presidente Johnson si era accasciato a terra, vittima di un infarto (troppa felicità?) e ora si trovava in rianimazione. Probabilmente sarebbe stato nominato presidente Dean Rusk «…ah, se può consolare la signora, nè lei nè Daniela Bianchi sono state scelte per la parte, sembra che in “Dalla Russia con amore” vedremo Virna Lisi». La diva nordica aveva sentito distintamente tutto il resoconto di David sibilare dalla cornetta e si drizzò sul sedile, cominciando a urlare in quella che per qualche istante divenne una conversazione a tre. «Grazie David, rimani sul posto, ti richiamiamo noi, a dopo … Horty, chiama Broccoli al Danieli e passamelo… devo ricordare al ‘grande’ produttore che c’è un broccolino in arrivo, che per 3 mesi non si vedrà nulla e potrò lavorare, ma se lui…». Ora la voce le usciva spigolosa e un po’ gutturale, aveva smesso di parlare in inglese ed era passata al tedesco «… non la pianta con queste puttane italiane io lo rovinoooo! Sente il richiamo del sangue, lo stronzo … al rotticulo conviene rivedere il cast … o faccio scoppiare uno scandalo … o magari, gli faccio fare la fine di … Kennedy … dio, che tragedia … se mi girano, solo per fargli pagare una penale salata, faccio sostituire anche Robert Shaw, con … con … Peter Lorre! … se è ancora vivo… l’hanno trovato? è in linea? … dammi … Aaalbert caroo … come?… sì, ho saputo, è terribile, che tragedia … senti, volevo dirti, a proposito di omicidio …».

(**) Cos’è una «Round Robin Story»? E’ un gioco di scrittura. Una storia dove autori/autrici si susseguono, a turno, per scrivere “al buio” (cioè senza accordi preventivi) pezzi di una storia; di solito chi inizia è “condannato” anche a concludere, cioè a tirare fuori il finale. Divertente ma difficile. Qui in “bottega” alcune persone hanno accettato di giocare. Ogni sabato… finché ci saranno giocatori/giocatrici: abbiamo messo nel conto una dozzina di puntate. Il logo della nostra RRS, appunto Round Robin Story, è stato disegnato da Energu che lo ha variato sempre un poco. Ci ritroviamo qui fra 7 giorni. (db)

 

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