la giudice e l’avvocato (donna) cercano di inquadrare la vicenda all’interno della miserevole vita di Laurence, caduta probabilmente nel buco nero di una profonda depressione senza via d’uscita.
“prima di giudicare una persona, bisogna camminare tre giorni nella sue scarpe”, si legge in un libro, e tutte le donne del film sembrano saperlo.
appaiono nel film immagini di Hiroshima mom amour, di Maria (Medea) Callas, e alla fine si sente cantare la grandissima Nina Simone.
dall’inizio alla fine si soffre, ma non ci si pente un secondo del tempo speso per questo gran film, senza scorciatoie e senza sensazionalismi.
buona (imperdibile) visione.
ps: mi ha ricordato un libro bello e terribile di Veronique Olmi, anche lei francese.
https://markx7.blogspot.com/2022/12/saint-omer-alice-diop.html