Scor-data: 11 settembre 1989

Muore Ciccio Busacca

di Lella Di Marco (*)

Scordato anche nel giorno della sua morte. Il più diffuso quotidiano dell’isola, quel giorno, dimenticò di darne la notizia.

Noi, meno giovani, lo ricordiamo ancora per la sua voce, non tanto nelle piazze ma sul palcoscenico.

Personalmente l’ho conosciuto negli anni 70 al teatro la Comune (la Palazzina Liberty di Milano) dove recitava con Dario Fo e Franca Rame.

Il timbro della sua voce, con il ritmo e il patos che riusciva a esprimere , assieme alle storie di sfruttati, migranti, proletari, antifascisti, briganti collusi con il potere… rimaneva dentro, lasciando segni così forti da fare germogliare la coscienza di classe.

Ciccio – in siciliano è il vezzeggiativo di Francesco – Busacca è autodidatta. Nasce in una Sicilia povera e depressa. Come era usanza, fin da piccolo, aiuta il padre a lavorare in una fornace di mattoni, poi fa il muratore, il carrettiere, il bracciante, il contadino e intanto si esercita a comporre versi, usando il dialetto come lingua: era l’unica che conosceva.

Nel 1951 l’incontro con i cantastorie lo porta alla scelta di fare il “cunta storie” come lavoro. Così girando con la sua seicento multipla porta in giro «Le storie» cantate e illustrate raccogliendo applausi nelle piazze.

Forse il periodo più importante della sua vita è quello segnato dall’incontro con il poeta siciliano Ignazio Buttitta e dall’intenso rapporto di lavoro, condivisione e amicizia che si è creato con lui. Buttitta fu senza dubbio il più forte fra i poeti dialettali del secolo scorso e aveva capito che per un’ampia diffusione della poesia occorrono gli strumenti della comunicazione sociale e della propaganda, contando inequivocabilmente su capacità non comuni sul piano espressivo, mimico, gestuale. Di tali qualità egli stesso era provvisto e le gestiva con padronanza ottenendo efficacissimi risultati ma la collaborazione con Busacca e poi anche con altri – come Rosa Balistreri e Otello Profazio – consentì una più ampia diffusione alla sua produzione letteraria, costituita da Storie e “Lamenti”, autentici gioielli della poesia neofolcklorica siciliana.

Tale fenomeno portato nelle piazze, nei teatri, in dischi, in fonocassette determina una popolarità che regge finché si è presenti sulla scena. Poi la memoria pubblica sbiadisce fino ad offuscarsi e intanto cambiano anche i mezzi di comunicazione di massa.

Tutto questo ci sembra fisiologico e lo comprendiamo , quello che non riusciamo ad accettare è la “scordatina” dei siciliani, accademici e intellettuali che – spesso presi da aridi problemi accademici e di carriera personale – vivono l’essere isolani “come separatezza e subalternità culturale” alla gente del continente. Così non riescono a valorizzare neppure i loro pensatori spontanei, i poeti dialettali anche, di grande impegno civile che in passato – per esempio a Bagheria e in altre zone della Sicilia – hanno costituito un vivaio di talenti.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sull’11 settembre avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 1599: uccisa Beatrice Cenci; 1683: battaglia di Vienna; 1800: Luisa Sanfelice al patibolo; 1940: ordinanza anti-zingari di Italo Bocchini; 1961: nasce Wwf; 1973: golpe in Cile… e chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

Redazione
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