Scor-data: 17 luglio 1955

Apre Disneyland, la prima di una lunga serie
di Fabrizio Melodia (*)

«Ho sempre cercato d’immaginare un un posto dove portare le mie due figlie nei pomeriggi del sabato e della domenica, un posto dove però potevo divertirmi anch’io»: così Walt Disney, in un’intervista rilasciata nel 1960. Fu sicuramente un visionario e molti fatti lo dimostrano (dalla costruzione di Disneyland alla discussa idea di farsi ibernare dopo la morte) ma ebbe simpatie fasciste che lo resero inviso giustamente a molte persone.
Impiegò l’ipoteca della casa per far costruire e inaugurare – il 17 luglio 1955 – il primo parco di divertimenti tematico del mondo, in cui avrebbero potuto sognare adulti e bambini, Disneyland, «The happiest place on Earth» (Il posto più felice sulla Terra) come recitava l’ambizioso slogan pubblicitario. Peccato per le piantagioni di aranceti che sparirono per lasciar posto alla “città dei giochi”.
Non fu tanto felice, quel giorno, anzi; persino lo stesso Walt Disney e i suoi collaboratori lo definirono un “giorno nero”… ma poi tutto andò bene.
L’idea di Walt Disney era semplice quanto geniale: costruire il primo parco di divertimenti interamente basato sulla ricostruzione minuziosa, quasi maniacale, di un mondo immaginario pensato in ogni suo dettaglio, come quello Disney.
Un parco tematico a cui spesso si fa riferimento fu quello costruito a Coney Island nel 1903, scomparso poi in un incendio nel 1932, dove si rappresentava la Luna.
Disneyland era l’entrata in pompa magna nella realtà concreta del mondo disneyano e il suo simbolo divenne immediatamente distintivo e inconfondibile, ovvero il “castello della Bella Addormentata nel Bosco”, da poco uscito nelle sale.
Fu proprio in quell’inaugurazione che si prese l’usanza di far accogliere i visitatori da Tinkerbell (Campanellino).
Quel 17 luglio oltre agli 11mila invitati ufficiali riuscirono a entrare 30mila persone esibendo inviti fasulli, creando ingorghi su tutta l’autostrada. L’enorme affluenza non prevista, oltre a rendere difficile girare per il parco, fece terminare in un baleno le scorte di cibarie, facendo infuriare non poco gli ospiti.
Inoltre, a causa di uno sciopero degli idraulici (che durava da tempo) le fontane del parco rimasero a secco. Non bastasse… la vernice di alcune attrazioni si scrostò a causa del grande caldo e il pavimento della Main Street, la strada principale del parco, si surriscaldò notevolmente, facendo incollare le scarpe dei visitatori. A tutto questo si aggiunse una inaspettata fuga di gas – alcune voci affermano che non fu tanto fortuita – che costrinse all’evacuazione immediata del Parco.
Un sogno finito sul nascere?
Nemmeno per idea: il giorno successivo, il 18 luglio, Disneyland, rimesso in sesto a tempo di record, aprì ufficialmente i battenti e il primo biglietto fu acquistato da Roy Disney, fratello di Walt.
Il pubblico, che attendeva già da notte fonda, invase la Main Street rinnovata, spandendosi poi per i luoghi tematici del parco, “Adventureland”, “Frontierland”, Fantasyland” e “Tomorrowland”.
Il successo del parco permise a Walt Disney di riscattare l’ipoteca e di proporre un programma televisivo in cui i personaggi di Topolinia e Paperopoli s’incontravano con quelli dei corto e lungometraggi.
A Walt Disney indubbiamente va riconosciuto il merito di aver trasformato un’utopia in realtà, anche se solo per divertimento. Un’idea che ancora non conosce fine: clonata nel 1971 con il parco in Florida chiamato “Walt Disney World”, nel 1983 “Disneyland” fu aperta a Tokyo e nel 1992 a Parigi dove però non riscosse molto successo, forse per una pessima organizzazione della ristorazione e per i costi decisamente esagerati. Nel 2005 fu costruita una “Disneyland” a Hong Kong mentre è prevista per il 2015 l’apertura del nuovo parco a Shangai.
L’ideologia Disney è stata criticata o ridicolizzata da molti (Umberto Eco compreso) ma per restare dalle parti di Hollywood vale almeno segnalare Luca Raffaelli che nel suo breve ma denso saggio «Le anime disegnate» fa un bellissimo paragone tra la filosofia disneyana del “conformismo becero” e l’allegra anarchia dissacrante dei fratelli Warner.
(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 17 luglio avevo, fra l’altro, queste ipotesi: 1566: muore De Las Casas; 1683: Vienna, inizia assedio; 1917: nasce Christiane Rochefort; 1936: inizia la guerra civile spagnola; 1942: inizia la battaglia di Stalingrado; 1967: muore John Coltrane; 1973: pescatori giapponesi contro gli scarichi chimici di Minamata; 1987: prima frana in Valtellina, la seconda (dopo 10 giorni) sarà catastrofica; 1994: muore Luciana Sassatelli; 1998: nasce Google; 2001: su «L’unità» nasce la pagina «Liberi tutti»; 2003: Kelly suicida (o viene ucciso?). E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

Redazione
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