Scor-data: 24 giugno 1928

Jacovacci, campione scomodo per l’Italia fascista

di d. b.  (*)  

Al peso il romano Leone Jacovacci fa registrare 72 chili contro i 70 del milanese Mario Bosisio. E’ la rivincita fra i due ma soprattutto si sfidano due italiani con in palio il titolo europeo dei pesi medi. C’è poi un particolare puramente cromatico che non dovrebbe avere alcuna importanza ma che in epoca fascista ha il suo peso: la pelle di Leone è molto scura. L’incontro si svolge a Roma il 28 giugno del 1928. Dopo un durissimo match vince, ai punti, Jacovacci. E’ il quarto italiano ad aggiudicarsi un titolo europeo (il terzo nella categoria dei medi) ma il primo mulatto – meticcio o come vi pare – italiano a vincere un titolo sportivo. Ma anche se le orrende leggi razziali sono lontane dieci anni, la vittoria di Jacovacci apre una ferita nel fascismo, saldamente al potere. L’ala più razzista si scatena: contro ogni evidenza (ci sono i filmati Luce, così scomodi che in seguito verranno tagliati e ritoccati) la «Gazzetta dello sport» nega che il titolo sia meritato. Adolfo Cotronei, firma di punta della «Gazzetta» scrive che «tutte le ombre e tutto il nero non sono gradite alla mia psiche». Contro i meticci «degenerati», contro il «sangue negro» parte una campagna furibonda. Come finirà? E’ una storia appassionante che consiglio di leggere per intero nel libro di Mauro Valeri: «Nero di Roma», pubblicato da Palombi nel 2008. Cose d’altri tempi. Ma rileggete quella frase sopra: «un particolare… che in epoca fascista ha il suo peso». Oggi dunque non conta. O sì?

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 24 giugno avevo anche ipotizzato un mix su riti e miti della «notte di san Giovanni» oppure la morte di Lucrezia Borgia (1519), la battaglia di Solferino (1859)  (Solferino) o la morte di Gardel oppure la vicenda delle «piscinine» in sciopero a Milano (che però ho già raccontato in blog). A ben cercare tante altre «scordate» salterebbero fuori.

Molte le firme (non abbastanza per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi, come oggi: magari solo una citazione, un disegno o una foto. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

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