Se tre mesi vi sembrano troppo

figlipolettiE bravo il ministro Giuliano Poletti. Finalmente parole chiare. I suoi figli, prima di ricevere orologi d’oro e posti di lavoro paraculati da adulti, mica fanno tre mesi di vacanza: vanno ai mercati generali a sperimentare il lavoro nero spaccandosi la schiena tra patate e mele. Finalmente un ministro che la dice giusta e invita i concittadini a fare altrettanto, dopotutto visto che abbiamo una scuola di merda, che tenteranno di peggiorare ulteriormente, perché non abituarli subito al peggio?
L’immagine dei suoi figli che lavorano al mercato, poi, ricorda molto il Duce mietitore, uno che sapeva spaccarsi la schiena e dimostrare che anche lui lavorava (giusto per far dimenticare, e c’è riuscito, che lui e la sua cricca nuotavano in mari di cocaina e champagne). Ovviamente Poletti dopo tanti anni in consigli di amministrazione e fondazioni non potrebbe farlo, meglio mandare avanti i figliuoli, che poi fa più figo: un novello Abramo pronto a sacrificare i propri figli sull’altare del monte Jobsact. Dopotutto lo sa già che all’ultimo minuto arriverà Lui, Matteo Renzi, a salvarli. Una scena a metà tra la Bibbia di John Huston e Ladri di biciclette di Vittorio de Sica: è mattina presto (le quattro e mezza circa), Poletti e la sua scorta arrivano ai mercati generali, si apre la portiera posteriore, escono i suoi figli. Lui, Poletti, si avvicina ai loschi figuri che decidono quali bambini potranno essere sfruttati oggi e quali no, uno sguardo fugace, un veloce confabulare “Fateli lavorare”. I loschi figuri lo guardano perplessi: “ma ruberebbro il posto ai figli dei facchini che grazie alle tue cooperative guadagnano una paga da fame”. Lui è implacabile: “Non me ne frega una benemerita minchia! Fateli lavorare”. I loschi figuri obbediscono, richiamano degli undicenni e fanno largo ai figli del capo. I figli, trionfanti, entrano ai mercati generali, un muletto carico di patate inizia a sbandare e a dirigersi verso di loro, li sta per travolgere. All’improvviso, da uno sbuffo di gasolio di un tir ecco un lampo e compare LUI, Matteo Renzi, strappa alla morte sicura i pargoli dorati e li sostituisce con undicenni mal vestiti che donano la loro vita alla causa. Poi Renzi twitta: “Oggi il governo si occupa dei bulli di strada. #lavoltabuona”. Titoloni su Repubblica, Corriere, LaStampa. Applausi e via verso nuove fantastiche dichiarazioni.

Rom Vunner

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