Bolivia: perché adesso a sinistra tacciono?

Il duro atto d’accusa di Itzamná Ollantay – nei confronti di indianisti, indigenisti, ambientalisti e femministe, di coloro insomma che, da sinistra, criticavano Evo Morales quando era a Palacio Quemado, senza peraltro preferire i golpisti (come è ovvio) – farà sicuramente discutere. A pochi giorni dalle presidenziali che, ci auguriamo, possano sancire la vittoria di Luis Arce e del Mas, il

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Bolivia: «Noi donne indigene abbiamo…

… sentito il golpe nel corpo» di Alessandro Peregalli (*) In dialogo con Adriana Guzmán e Diana Vargas, femministe aymara attive in uno spazio politico chiamato Femminismo Comunitario Antipatriarcale, che in questi anni ha partecipato, seppur con una visione critica dei governi di Morales, al cosiddetto proceso de cambio. L’autore le ha incontrate a El Alto, nella zona metropolitana di

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Per un’America latina libera da agrobusiness e golpisti

Due pubblicazioni dell’agenzia di notizie Alainet, El patio trasero e Por la tierra y derechos campesinos: CLOC 25 años, raccontano le sfide che ha di fronte il continente latinoamericano: difendere l’agroecologia, le risorse naturali, il sistema democratico e i processi di emancipazione dagli Stati uniti, dalla destre sudamericane e dalle transnazionali dell’agronegozio. di David Lifodi

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