Agricoltura malata

La campagna «#IChoose GMOFree». A seguire articoli di Alessio Lerda, Antonello Mangano, Marta Albè, Sabrina Del Fico e un documento del Consiglio nazionale dei vescovi del Brasile.
Continua a leggereil Blog di Daniele Barbieri & altr*
La campagna «#IChoose GMOFree». A seguire articoli di Alessio Lerda, Antonello Mangano, Marta Albè, Sabrina Del Fico e un documento del Consiglio nazionale dei vescovi del Brasile.
Continua a leggereLa guerra in Ucraina ha avvicinato tutti all’olocausto nucleare ma anche a quello climatico di Guido Viale (*)
Continua a leggereIl nuovo impulso per espandere le piantagioni industriali di alberi nel Sud del mondo di Winfridus Overbeek, Secretariado Internacional World Rainforest Movement. Traduzione Marina Zenobio per Ecor.Network. Continua da qui. 7 – La bioeconomia e le “soluzioni basate sulla natura” Nel corso degli anni, le imprese hanno stabilito le loro piantagioni di alberi industriali per diversi scopi, come le produzioni
Continua a leggereUna petizione al Parlamento Europeo di Associazione Rurale Italiana (ARI), Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB) e Unione Sindacale di Base (USB) di Antonio Onorati (*)
Continua a leggereLa Procura argentina raccomanda la sospensione della risoluzione 41 dell’ottobre 2020, volta ad autorizzare la semina e la commercializzazione del grano HB4 (seme IND-00412-7). di Lorenzo Poli (*)
Continua a leggereda Ecor.Network. Maíz, transgénicos y transnacionales è una raccolta di articoli di Silvia Ribeiro che si basa sul lavoro collettivo del gruppo ETC, iniziato a partire dalla scoperta della contaminazione transgenica del mais in Messico. Questo libro ci avvicina alla conoscenza dei meccanismi del sistema agroalimentare, del controllo esercitato attraverso le imprese dell’agroindustria, e degli impatti sociali e ambientali dei
Continua a leggeredi Mario Agostinelli e Alfiero Grandi Il 17 aprile la presentazione – in videoconferenza – del documento di Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Laudato Sii, NOstra
Continua a leggereArticolo ripreso da Slow Revolution La pasta al pomodoro ha una lunga storia iniziata a Napoli agli albori dell’800 e divenuta presto il simbolo della cucina italiana. Una prelibatezza in apparenza semplice, ma con la bontà legata alla materie prime utilizzate che possono lasciare nel palato un sapore amaro. A rovinare il gusto non sono solo gli ingredienti di scarsa qualità, ma pure l’uso di sostanze dannose per la salute
Continua a leggeredi Marina Forti (*)
Continua a leggeredi Saverio Pipitone (*)
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