Le mani dell’oligarchia sul Perù

Il 7 dicembre l’azzardo del presidente Pedro Castillo, arrestato e destituito dopo aver cercato di sciogliere il Congresso, ha favorito l’arrivo al governo di Dina Boluarte, prima donna alla guida del Paese che però fa gli interessi della destra e dell’estrema destra. La manovra di Castillo è stata definita da molti analisti come un “suicidio politico”. di David Lifodi. A

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Dalle ambasciate USA: un nuovo Plan Condor …

… contro il socialismo latinoamericano. di Geraldina Colotti In nome della “lotta al terrorismo”, dalla Colombia al Paraguay, dal Cile al Perù, fino a Bolivia e Venezuela ritornano le sparizioni forzate, le torture, l’uso di paramilitari travestiti da civili e una diplomazia a senso unico che cerca di delegittimare ad ogni costo i governi popolari.

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Le Ande in rivolta

In Colombia la resistenza continua nonostante la repressione di Stato che provoca ogni giorno nuovi desaparecidos, morti e feriti. In Cile le elezioni del 15-16 maggio hanno dimostrato che il pinochettismo può essere sconfitto. In Perù, in vista del ballottaggio presidenziale del 6 giugno, l’oligarchia trema per i sondaggi che assegnano la vittoria al maestro rurale Pedro Castillo. di David

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