Juana, indigena maya e migrante, prigioniera in Messico

Nell’agosto del 2014 la donna, partita dal Guatemala, cadde nelle mani dei coyotes in Messico. Rapita e sequestrata dai suoi carcerieri, per la polizia è lei stessa parte dell’organizzazione criminale nonostante fosse costretta a lavorare per i suoi aguzzini. Da allora si trova in prigione senza conoscere altro che poche parole di spagnolo. Una storia di misoginia, razzismo e discriminazione.

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Guatemala: giornalisti indipendenti sotto attacco

di David Lifodi Se sei un giornalista indipendente o non allineato, in Guatemala rischi grosso. Nel paese centroamericano, che dall’avvento alla presidenza di Otto Pérez Molina sperimenta quotidianamente cosa significa la “mano dura” (questo l’inquietante  soprannome dell’ex militare coinvolto nel genocidio del popolo maya degli anni ’80), il governo ha deciso che gli operatori dell’informazione devono essere messi in riga.

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