Tony Harrison: «Per quanto mia madre fosse morta da due anni»

26esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

cicala-TonyHarrison

Interurbana

II

Per quanto mia madre fosse morta da due anni

papà teneva le sue pantofole a scaldare sul fornello,

metteva dalla sua parte del letto la boule

e le rinnovava la tessera dell’autobus.

Non potevi fargli un’improvvisata, dovevi avvertire.

Si prendeva un’ora per avere il tempo

di togliere d’attorno le cose di lei e sembrare solo

come se il suo amore acerbo fosse un delitto.

Non poteva rischiare lo scontro con la mia incredulità,

per quanto certo di sentire da un momento all’altro la chiave

girare nella toppa arrugginita e liberarlo dal dolore.

Sapeva che lei era solo uscita un attimo a comprare il tè.

Per me la vita finisce con la morte, e basta.

Non siete usciti a fare la spesa tutti e due;

però nel nuovo taccuino di pelle nera c’è il tuo nome

e il numero staccato che ancora chiamo.

(da «V e altre poesie», traduzione di Massimo Baccigalupo)

(*) Ricordo che qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da tempo – per essere precisi: 14 anni – invia ad amiche/amici per 3 o 4 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie che ha inviato quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. (db)

Redazione
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