Un lamento per il Marte-dì ma anche per…
… quegli oggetti (soggetti?) che è in uso chiamare libri.
db racconterà qui la veridica e triste storia del suo groppone, di orologi che mordono, e sì di cose da leggere e ah sì di occhi che lacrimano. Se non vi interessa passate all’articolo precedente (o successivo): db non si offende quasi mai.
Chi me l’ha fatto fare? Mi spiego: chi me l’ha fatto fare di programmare in “bottega” due articoli (che si muovono tra fantascienza e dintorni) ogni Marte-dì oltrechè spargere negli altri giorni in media 3-4 recensioni a settimana per libri (in teoria non appollaiati sui rami del Fantastico) … per tacere del venedì e del sabato che fra Sandro sardella e la misteriosa “cicala” c’è sempre poesia… e molti bla-bla (in senso buono, Greta non t’arrabbiare).
«Vorrei sapere chi è il mandante di tutte le cazzate che faccio»: così un geniale Altan anni fa.
Per dirvi che con il groppone stanco, gli occhi che lacrimano, i postumi del secondo Covid (lieve) e di una influenza (mediolieve) – più i tanti casi e imprevisti della vita, è ovvio – sto in ritardo su quasi tutti i treni possibili e forse ho perso il sacco a pelo. Soprattutto perchè il Marte-dì ahiaiai che dolor da tempo 2/3/4 persone di provata fede “martediana” mi hanno ammollato con le più varie scuse (incredibile! identiche a quelle che vi ho detto io, tre righe fa).
Tutto sto pippone per dirvi su “la situazione attuale e i nostri (miei) compiti”:
- vorrei approcciarmi al thriller (o fanta-thriller?) di Linda Talato; vedi sotto
- sono alle ultime pagine di un vecchio meraviglioso Sawyer che bisognerebbe ripubblicare domattina (se solo io controllassi Urania) e quasi non ci dormo dall’emozione.
- Nell’ordine “di arrivo”: ho preso l’antologia «Archeologie del basso futuro» e sospetto oscilli fra il bello e il bellissimo; da RILL (sempre siano lodati questi benefattori) mi è arrivato «I volti degli spiriti» di Maurizio Ferrero e subito dopo nella pila ondeggiano «Membrana» di Chi Ta-wei (una distopia da Taiwan, se ho ben capito) e la raccolta «Spore» della cinese Tang Fei, in realtà uno pseudonimo; nel frattempo ho recuperato «Appropriazione indebita» ovvero «Ray Bradbury non era di destra» di Marco Sommariva, il quale però ha da poco fatto un altro libro e probabilmente stamattina ne scriverà altri due. Per tacere degli Urania in arrivo: magari c’è un mese buono… E qualcosa dimentico.
Tutto chiaro? Insomma fatemi reeeeeespirare e vi racconterò. Grazie dell’attenzione siore e siore, bipedi e quadrupedi, alieni e umanoidi…. e non trascurate la scheda sotto sul romanzo di Linda Talato.
Prima che il sipario si chiuda (temporaneamente) vi ricorderò che una nonna – o una madre – di qualche amico, anni fa, disse: «non ho paura della morte purchè mi assicurino che dove andrò ci siano librerie e biblioteche».
PS: potevo non mettere come immagine la “magliettina” che ieri Jolek mi ha regalato? Non vedo l’ora che arrivi il caaaaaaaaldo… per indossarla nei cortei del Marte-dì (gli altri giorni potrebbe essere equivocata).
CASE STUDY ONE
Linda Talato è nata e cresciuta a Piove di Sacco, in provincia di Padova. Laureata in Scienze Politiche all’Università di Padova, lavora in ambito commerciale e nel tempo libero scrive e collabora con la rivista online Sugarpulp Magazine, nella sezione dedicata alla critica letteraria. Oltre a Case Study One, ha pubblicato Perpetual Life One nella collana “Dystopica” di Delos Digital, e Alienazione, racconto scritto a quattro mani con Vincenzo Romano e contenuto nella raccolta Oltre lo Specchio, edita da Dark Zone Edizioni e patrocinata da Amnesty Italia.