Zuana-2

A grande richiesta (di db, per esempio) tornano i versi di Giovanna De Carli (*)

Sono uscita dalla vita
con un certo anticipo
senza aspettare di morire
Basta fare molte assenze
darsi molte trasparenze
accontentarsi di apparire

***

Magari tu fossi meno giusto
meno esigente.
Magari fossi un padre pietoso
affettuoso, sorridente.
Vorrei sostituirti, Dio fiammeggiante
con un dio spento, riposante:
un lenzuolo che asciuga nel vento
un pezzo di pane
il mio cane

***
Questo è invecchiare
aver toccato troppe volte
la vita senza guanti
essere ancora belli,
magari, sì,
ma aver smesso per sempre
di essere luccicanti

***

Mi è morta una federa di lino
con un bel pizzo antico nell’ordito
Della coppia è morto lui, il marito
Lei è a pezzi
Ma come è successo, cosa è stato?
Non si sa, stava bene
di colpo se ne è andato, con l’ultimo bucato.
Lei è uno straccio
Non vuol più farsi lavare,
rifiuta di farsi stirare
invoca le tarme che la vengano a mangiare.
Che fare? Per compassione
invece di gettarlo via
li ho sepolti insieme in fondo
all’armadio della biancheria.
(*) Rispetto a 7 giorni fa, ho saputo qualcosina di più (inqugenco, cioè interessante, quasi geniale e caustico) intorno a Giovanna De Carli e magari prima o poi ve lo dirò – o lo dirà lei – ma nel frattempo che parlino le sue poesie. (db)

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