film che non invecchiano (1)

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(visti da Francesco Masala)

 

The manchurian candidate (Va’ e uccidi) – John Frankenheimer

quando il cinema sente il respiro, l’affanno, la paranoia dei tempi,
The manchurian candidate è uno di quei film che lasciano a bocca aperta, con bravissimi interpreti, una storia che ti toglie il respiro, un finale terribile (che in qualche modo è ripreso da Brian De Palma un po’ di anni dopo, in Omicidio in diretta).
gente come Shiran Shiran (che l’anno dopo ucciderà JFK, o Mark David Chapman, che nel 1980 ucciderà John Lennon (qui), sembrano usciti dal film di John Frankenheimer.
sembrava fantasia, allucinazione, paranoia, era, ed è, cinema di anticipazione, se si può dire.
non perdetevi The manchurian candidate, non accontentatevi del remake del 2004.

http://markx7.blogspot.it/2016/08/the-manchurian-candidate-va-e-uccidi.html

 

 

 

Allodole sul filo – Jiri Menzel

basta un film come questo per seppellire il socialismo “reale”, e infatti anche questo film, come molti di grandi registi cecoslovacchi, non è stato visto fino alla caduta del Muro.
sceneggiatura del grande Bohumil Hrabal.
nel 1990 ha poi vinto l’Orso d’Oro a Berlino, come risarcimento, evidentemente.
un gran bel film, e la prima parte è strepitosa, non perdetevelo.

http://markx7.blogspot.it/2016/08/allodole-sul-filo-jiri-menzel.html

 

 

Racconto crudele della giovinezza – Nagisa Oshima

 girato a 28 anni, Racconto crudele della giovinezza è come un grido, nel cinema di allora, giapponese e non solo.
la guerra era finita da non troppi anni, qualcuno pensa a fare soldi, molti giovani non stanno bene, sono inquieti.
si parla, e si vede, nello stesso film, di prostituzione, aborto, violenza, omicidi e suicidi, non esattamente i temi della tv della prima serata, rivoluzione, tutti temi che scomodi, che poi saranno “quasi” normali, dopo decenni.
il secondo di una cinquantina di film, già prometteva moltissimo, promesse mantenute, per nostra fortuna.
non perdetevelo, non ve ne pentirete.

http://markx7.blogspot.it/2016/08/racconto-crudele-della-giovinezza.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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