«La truffa come una delle belle arti»

… “non volevo recensirlo ma poi ho ceduto alle coincidenze”: con questa affermazione Clau d’Io giustifica le sue riflessioni – passando dall’Urss alla Grecia antica per tacere dei Borboni – al libro di Gianluca Barbera

Nel mio romanzo i veri truffatori sono i truffati” dichiara l’autore di questo libro (appena pubblicato da Aliberti) che prende spunto da una dinastia di truffatori, i catanesi Lopiccolo, dal 1842 a oggi.

«Questo romanzo è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi e situazioni sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore. Qualsiasi riferimento a persone esistenti o esistite è puramente casuale o decontestualizzato e riadattato secondo le esigenze della finzione narrativa». Questa premessa, scritta dall’autore, rispecchia la struttura del romanzo, pieno di fatti reali e che dunque può essere letto anche come cronaca e storia.

Una delle parti che più mi ha colpito è la cronaca del viaggio che re Ferdinando II del Regno delle Due Sicilie fa da Napoli alla Sicilia per andare a vedere la prima delle truffe dei Lopiccolo cioè la “Sirena delle Galàpagos”. In realtà … un banale innesto fra la testa e torso di uno scimpanzé e la coda di un tonno essiccato. Immagino che la descrizione del viaggio e dei personaggi, a partire dal re, siano del tutte vere. Vi garantisco, un vero spasso.

I Lopiccolo sono utilizzati come un grimaldello per raccontare le grandi truffe, fino a quella finale dei subprime bancari.

Le casualità non esistono. Qui in “bottega” leggo la recensione di

«Nikolaj Vavilov, L’origine delle piante coltivate. I centri di diffusione delle diversità agricole» proprio mentre sto leggendo, nel libro di Barbera, la storia di Trofim Denisovič Lysenko il grande nemico di Vavilov e dei genetisti. L’uomo che rovinò, con la sua teoria della vernalizzazione, l’agricoltura dell’URSS. Fu a lungo presidente dell’«Accademia pansovietica Lenin delle scienze agrarie» dal 1938 al 1959 e poi dal 1961 al 1962 e non estraneo alla condanna a morte di Vavilov. Un cialtrone o meglio un truffatore di stato.

Sempre nello stesso capitolo si parla anche della “Marie Curie della Romania” ovvero Elena Ceausescu, la moglie di Nicolae il dittatore rumeno, per chi avesse perso la memoria o fosse troppo giovane per ricordare. La signora, assolutamente priva di istruzione, aveva accumulato un tal numero di titoli accademici da far impallidire qualunque scienziato o Premio Nobel e se ne faceva vanto in giro per il mondo mentre gli Stati facevano a gara ad insignirla dei titoli più eclatanti. L’Italia si fece notare per averla fatta Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Era presidente della repubblica Giovanni Leone.

A tutt’oggi c’è stato solo un caso di revoca della decorazione di gran cordone è quello di Bashar al-Assad, presidente della Siria, insignito l’11 marzo 2010, a cui il 28 settembre 2012 è stata revocata l’onorificenza per indegnità.

Tornando a “la Marie Curie della Romania”: ha causato sofferenze inenarrabili e migliaia di morti nel suo Paese ma è ancora degna di quella onorificenza. Dimenticavo il marito ancor più indegno di lei ed insignito del più alto grado quello di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana decorato di gran cordone.

Sarà perché sono morti? Boh, se uno non è degno …lo è da vivo e da morto. Ora mi sono incuriosito. Mi vado a spulciare tutti i nomi insigniti, a partire dalle onorificenze maggiori. Mi sa che qualche sorpresa salterà fuori.

Ora direte … ma non stavi facendo la pseudo recensione a un libro? Dove sei andato a parare? Il fatto è che questo libro stimola ad ampliare il concetto di TRUFFA-TRUFFATO-TRUFFATORE e a guardarsi ben bene attorno.

Faccio una proposta. Aiutatemi a trovare tutti i filosofi greci antichi di cui non è arrivato a noi nessuno scritto originale e cui pensieri sono stati riportati da altri.

Inizio io: SOCRATE

e vi aiuto con un link

https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Filosofi_greci_antichi

 

alexik

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