Scor-data: 2 settembre 1970

«La zia di Carlo Giuliani morì durante un attentato nella Grecia dei colonnelli»

di Alessandro Trocino, dal «Corriere della sera» (*)   

DAL NOSTRO INVIATO AD ATENE – Era rimasta affascinata dai «compagni» greci, dalla loro strenua resistenza al regime dei colonnelli, dal loro coraggio civile. Dopo 31 anni di vita normale, Maria Elena Angeloni aveva deciso di cambiare tutto: aveva lasciato il marito Veniero e il figlio Federico, abbandonato il suo impiego da 170 mila lire al mese e il suo appartamento milanese di corso Italia. Aveva annunciato a tutti che aveva intenzione di «girare il mondo». Invece il mondo lo voleva cambiare e per farlo, d’accordo con l’ amico cipriota Giorgio Christou Tsikouris, aveva scelto la Grecia. Il 2 settembre del 1970 Maria e Giorgio vanno all’appuntamento con la morte. Alle 15.55, il meccanismo ad orologeria della bomba che stanno per piazzare nell’ambasciata americana ad Atene si inceppa. La loro Volkswagen blu salta in aria. Muoiono sul colpo entrambi. Maria diventerà uno dei simboli della lotta al regime dei colonnelli. Qualche anno più tardi, la sorella dell’ex marito di Maria Elena, Veniero, sposata con Giuliano Giuliani, avrà due figli. Una viene chiamata Elena, proprio come lei. L’altro si chiamava Carlo Giuliani, ed è morto qualche giorno fa a Genova, con un estintore in mano, ucciso dalla pistola di un carabiniere. A raccontare questa storia è un amico di vecchia data della famiglia Giuliani. Si chiama Vassilis Kotulas e ha 56 anni, tre dei quali passati in una prigione di Atene, rinchiuso dal regime sanguinario di Papadopoulos. Uscito di galera, due mesi dopo l’ attentato in cui morì la Angeloni, Kotulas viene in Italia e trova ospitalità proprio a casa Giuliani. Pochi giorni fa, è tornato a Genova, per i funerali di Carlo. Ma c’ è anche un’altra storia, quella raccontata a pagina 135 della relazione della Commissione Moro. Nel settembre del 1970, Corrado Simioni e Renato Curcio fondano un gruppo clandestino: lo chiamano «Brigate Rosse». Simioni progetta un attentato all’ambasciata americana di Atene e per l’esecuzione pensa a Mara Cagol. Renato Curcio si oppone con forza. Allora Simioni sceglie un’ altra ragazza: Maria Elena Angeloni. La versione della commissione è totalmente smentita da Kotulas: «L’ attentato fu organizzato dal Pam, il Fronte patriottico di liberazione. Le Brigate Rosse non c’entrano proprio nulla». Carlo non conoscerà mai Maria, ma saprà di lei dai genitori e dai compagni greci che frequentano la sua casa e che va a trovare ad Atene. «Quando ho saputo della sua morte, sono voluto venire subito a Genova – dice Kotulas – . Non voglio fare paralleli tra le due storie: da noi all’epoca c’era la dittatura, in Italia c’è la democrazia. Però Carlo ed Elena sono morti lottando per la stessa cosa, con lo stesso spirito di libertà, con la stessa rabbia contro l’ingiustizia».

(*) Questo articolo è apparso il 1 agosto 2001, a pagina 2, del «Corriere della sera» con questo sommario: «Nel 1970 Maria Angeloni fu dilaniata dalla bomba con cui voleva colpire l’ambasciata Usa ad Atene. Il giallo della Cagol».Altro non so di questa vicenda. Volevo postare (senza commenti) sul blog questa «scor-data» il 1 settembre, poi per vari motivi ho messo altro. Ma oggi c’è stato, come ieri, un contrattempo e non è arrivata la «scordata» concordata. Così per non lasciarvi senza l’ho recuperata.

Ricordo – per chi passa da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo – per l’appunto – contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano, non contestualizzano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. A esempio nel mio (babelico) archivio sul 9 settembre avevo questi appunti: il 9/9/9 cioè il 9 settembre dell’anno 9 nella foresta di Teutoburg termina l’espansione romana in Germania; 1598: Beatrice Cenci uccide il padre; 1613: rivolta di Lari Qaxa in Bolivia; 1737: nasce Luigi Galvani; 1849: nasce Cornelia Fabri; 1908: nasce Cesare Pavese; 1943: la fuga di Badoglio e del re; 1948: la Corea si spacca in due; 1954: Giulia Occhini arrestata per adulterio; 1957: tre contadini uccisi dalla polizia a San Donaci; 1966: tre finanzieri muoiono in un attentato a Malga Sasso; 1971: rivolta ad Attica, finirà in massacro; 1976: muore Mao; 1984: muore Yilmaz Guney; 1987: la Rigel salpa dalla Spezia, oggi si indaga sui rifiuti tossici affondati in Calabria; 1988: «il manifesto» accusa la questura di Trieste per l’assassinio di Radoslav Neagic; 1990: Cossiga rifiuta di essere interrogato da Casson per Peteano; 2004: una pagina del diario di Fiorani (cfr libro «Capitalismo di rapina», pagina 243); 2007: condannato dal tribunale il  sacerdote argentino Von Vernich; 2009: ennesimo concorso truccato a Messina. E sul 10 settembre queste erano le ipotesi:  1676: muore Gerrard Wintanley; 1791: nasce Belli; 1797: muore Mary Wollstonecraft; 1902 l’integrale di Lebegue cambia la matematrica; 1917: nasce Franco Fortini; 1944: inizia la repubblica partigiana dell’Ossola; 1979: muore Agostinho Neto; 1980: inizia la lotta dei 35 giorni alla Fiat; 1990: a Rosarno attacchi armati contro i migranti;  1996: Ctbto (rete controllo armi nucleari).
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – o semplicemente di dare qualche suggerimento mettetevi in contatto (
pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • La storia di Maria Elena Angeloni è raccontata (con altre 5, quelle di Tamara Bunke, Monika Ertl, Barbara Kistler, Andrea Wolf e Rachel Corrie) nel bel libro «Non per odio, ma per amore» pubblicato da Derive Approdi (240 pagine per 15 euri) a cura di Heidi Gaggio Giuliani e Paola Staccioli e con l’introduzione di Silvia Baraldini. Qui in blog si può leggere l’intervista di Barbara Romagnoli a Staccioli e Gaggio Giuliani postata il 6 febbraio 2013. (db)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *