Scor-data: 24 novembre 1974

Lucy

di Giorgio Chelidonio (*)

Un test: se chiedessimo a un qualsiasi “italiano medio” cos’è (o chi era) “AL 2881” otterremmo certo solo sguardi interrogativi o risposte stralunate. Temo che nemmeno precisando trattarsi di un Australopithecus afarensis susciteremmo migliori effetti ma se dicessimo “Lucy” forse i risultati migliorerebbero nettamente: otterremmo cioè un’ associazione fra “AL 2881” e la “Lucy” psichedelica della canzone che i Beatles registrarono nel 1967. Non credo che le risposte si focalizzerebbero più di così. La “Lucy” in questione è invece un assemblaggio di centinaia di frammenti ossei fossili, pari al 40% dello scheletro di un australopiteco femmina: vissuta nelle savane dell’Afar etiopico circa 3 milioni di anni fa e dotata di una capacità cranica stimata fra 375 e 500 cc. (cioè una massa cerebrale pari a quella degli scimpanzé attuali).
Per meglio capirne la fama occorre fare una doppia connessione e riflessione:
– visualizzare la scena del film «2001, Odissea nello spazio» girato nel 1968 da Stanley Kubrick (tratto dal quasi omonimo e coevo romanzo di fantascienza di A. C. Clark) in cui una scimmia brandisce un lungo osso come clava (*);
– collegarla alla teoria della “scimmia assassina”, nata dalla divulgazione, fatta dal giornalista Robert Ardrey, delle scoperte del paleoantropologo Raymond Dart, che (nel 1924) aveva fatto conoscere il primo cranio di
Australopithecus africanus (datato a circa 2,3 MA cioè milioni di anni fa). Se Dart si era limitato a dedurre che alcune ossa fossili potessero essere state usate come “armi”, Ardrey si era spinto a divulgare quei primi ominini (accettati però come tali solo 20 anni dopo) appunto come “scimmie assassine”. Solo nel 1981 l’anatomista C. K. Brain evidenziò non solo che le credute “ossa/clave” non avevano tracce d’uso, ma anche che i crani degli ominini rinvenuti nella grotta sudafricana di Swartkrans (datati fra 2 e 1,8 MA) portavano segni di felini predatori. La “scimmia assassina” era stata quindi cacciata e non era il “primo cacciatore”!
Attualizzandone la fama
Lucy – la cui specie pare sia vissuta fra 3,9 e 2,9 MA – appridò in forma di ologramma alla mostra «Homo», tenutasi a Venezia nel 1985 e che per sei anni (2007-2013) girò il mondo come mascotte della mostra internazionale “Lucy’s Legacy: The Hidden Treasures of Ethiopia”. Da allora è in mostra al Museo nazionale dell’Etiopia, ad Addis Abeba.
Dal 10 dicembre del 2000 però Lucy ha anche una “paleo-parente”: «DIK-1/1» detta Selam, cioè il cranio fossile di un
Australopithecus afarensis femmina di appena 3 anni, che fu rinvenuto in prossimità del fiume Awash, pochi chilometri a sud del sito in cui venne trovata Lucy. I resti del nuovo ominino sono stati divulgati anche con il nomignolo di “Lucy’s baby”, sebbene risalgano a oltre 100 mila anni prima.
Anche Selam diventerà famosa? Certo un piccolo cranio è meno dotato di “
appeal” mediatico di uno scheletro al 40%, ma negli strati coevi (dello stesso sito, Dikika) sono state trovate alcune ossa di mammiferi conservanti tracce interpretate come esiti di “macellazione”: essendo più vecchie di circa 700 mila anni dei più antichi manufatti in pietra finora scoperti (sito etiopico di Kada Gona) rappresenterebbero la prima testimonianza di predazione attrezzata, antecedente di quasi 1 milione di anni agli stessi primi esemplari oggi noti di Homo. L’interpretazione di queste tracce è però tuttora dibattuta e di questo archeo-problema ho iniziato, nel mio piccolo, ad occuparmi sperimentalmente nel 2011 (**).

(*) https://www.youtube.com/watch?v=af3YAP6TBmk

(**) Chelidonio G., 2011: Trasmissione culturale e discontinuità adattiva: appunti sull’evoluzione della progettualità litotecnica nelle fasi più antiche del Paleolitico Inferiore, in “Archeologia Africana. Saggi occasionali”, Centro Studi Archeologia Africana”, Museo Civico di Storia Naturale, pp. 29-44, Milano

Altri links per volonterosi lettori:

http://it.wikipedia.org/wiki/Lucy_in_the_Sky_with_Diamonds

http://en.wikipedia.org/wiki/Lucy_(Australopithecus)

http://it.wikipedia.org/wiki/Raymond_Arthur_Dart

http://en.wikipedia.org/wiki/Australopithecus_africanus

http://it.wikipedia.org/wiki/Bambino_di_Taung

http://en.wikipedia.org/wiki/Australopithecus_africanus

http://en.wikipedia.org/wiki/Killer_ape_theory

http://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Ardrey

http://it.wikipedia.org/wiki/2001:_Odissea_nello_spazio

http://it.wikipedia.org/wiki/Arthur_C._Clarke

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/06/22/alle-radici-di-homo-sapiens.html

http://en.wikipedia.org/wiki/National_Museum_of_Ethiopia

http://en.wikipedia.org/wiki/Selam_(Australopithecus)

http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/5363328.stm

http://en.wikipedia.org/wiki/Australopithecus_afarensis

http://archaeology.about.com/od/gterms/g/gona.htm

Breve (e personale) iter bibliografico

  • Pfeiffer J.E., 1971: La nascita dell’uomo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano.
  • Leakey R.E., Lewin R., 1979: Origini. Nascita e possibile futuro dell’uomo, Editori Laterza, Roma.
  • Salza A., 1989: Ominidi, Giunti Barbera, Firenze.
  • Giusti F., 1994: L’ evoluzione umana. Vol. 1: La scimmia e il cacciatore. Interpretazioni, modelli sociali e complessità nell’Evoluzione umana, Donzelli Editore, Roma.
  • Tumiz C., Manzi G., Caramelli D., La scienza delle nostre origini, Ed. Laterza, 2013.

AA.VV., 2014: La nostra storia, “Le Scienze”, n. 555, Milano.  

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 24 novembre avevo, fra l’altro, queste ipotesi:
«giornata Darwin»; 1632: nasce Spinoza (già in blog); 1793: calendario rivoluzione francese; 1826: nasce Collodi; 1868: muore combattendo Giuditta Tavani Arquati; 1878: muore Pio IX; 1921: Spartaco Lavagnini assassinato dai fascisti; 1956: Granma; 1961: nasce Arundhati Roy; 2003: un’infamia del leghista Stiffoni E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (
db)

Redazione
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