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La Bottega del Barbieri

24 ore per Julian Assange

appello ripreso da https://www.pressenza.com/it

Pressenza promuove, insieme alle numerose realtà in continuo aggiornamento che leggete in calce, una maratona di 24 ore per la libertà di Julian Assange, il 15 ottobre: qui sotto l’invito/appello. Aderite e partecipate numerosi.

Julian Assange è un uomo, un giornalista che ha rivelato i crimini e i criminali delle guerre in Afghanistan e in Iraq degli Stati Uniti.

Julian Assange per questo è stato punito, è stato ingiustamente incarcerato e imbavagliato, gli è stato impedito di fare informazione. Mentre i crimini e i criminali sono impuniti e assolti.

Julian Assange rischia di essere estradato negli Stati Uniti e condannato a morte con 175 anni di carcere.

Julian Assange ha due figli piccoli e ha accanto una compagna e avvocata, Stella Assange, che continua a lottare.

Julian Assange è il simbolo di tutti i giornalisti, le giornaliste, le voci libere che con lui possono essere messe a tacere.

Julian Assange rappresenta un modello di mondo nuovo e migliore dove l’ingiustizia va condannata e i diritti umani difesi.

Sono sempre più numerose le iniziative per la libertà di Assange e per impedirne la pericolosa estradizione negli USA.

Ti invitiamo a partecipare a un’iniziativa grandiosa che possa far conoscere il suo caso in tutto il pianeta: 24 ore non stop dove giornalisti, attivisti, artisti, persone di cultura manifesteranno in tutto il pianeta per la libertà di Julian. Il 15 Ottobre sul Pianeta Terra.

Aderisci a: 24hAssange@proton.me

Prossimamente attivo il sito web http://www.24hassange.org in varie lingue.

Qui promotori e adesioni in continuo aggiornamento:

Comitato promotore

Organizzazioni e testate:

Amnesty International

Articolo21

Atlante delle guerre

Free Assange Italia

Italia che Cambia

Left

Media Alliance

Pressenza

Terra Nuova

transform! Italia

Sostenitori di Julian Assange

Sovranità Popolare

Unimondo

Ecomapuche

Persone:

Daniela Bezzi

Maurizio del Bufalo, Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli

Renato Giuseppe Napoli (EarthProtector-StopEcocide)
Maurizio Torti

Dale Zaccaria

Adesioni alla campagna

ORGANIZZAZIONI E TESTATE:

La Comunità per lo Sviluppo Umano

PeaceLink

PERSONE:

Maurizio Acerbo

Cecilia Capanna

Marco Cappato (associazione Luca Coscioni)

Geraldina Colotti

Pietro Folena

Alessandro Hellmann (autore)

Lazzaro Pappagallo

Stefania Maurizi

Vincenzo Vita

La “bottega” aderisce

Abbiamo inserito le vignette di Enzo Apicella e Maramotti

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

6 commenti

  • domenico stimolo

    Iniziativa pregiata. Contribuire a diffondere è vincolante per tutte le Persone democratiche, in difesa di Assange – vero eroe universale -, contro le guerre e per la difesa del diritto fondamentale dell’informazione

  • SÌ, ma come si fa a aderire?
    Mandando una mail in cui si dice “Aderisco” ?
    PUrtroppo non capisco.

  • #FreeAssange alla Mostra del Cinema di Venezia
    07 settembre 2022
    della redazione di “Riforma.it”

    Grido di allarme dei giornalisti: «A rischio il diritto di cronaca e il dovere di informare»

    «Se Julian Assange verrà estradato negli Stati Uniti e condannato, nessun giornalista sarà più libero», questo è il messaggio levatosi in modo univoco all’interno della Casa degli autori del Lido per chiedere la liberazione del fondatore di Wikileaks.
    Accolta dal palcoscenico internazionale della Mostra del Cinema di Venezia, l’iniziativa – seguita da centinaia di persone anche sui social – ha riportato l’attenzione su una vicenda dirimente in tema di libertà di stampa e di diritti umani.
    «Assange – ha ricordato il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Giuseppe Giulietti – è oggi accusato di spionaggio, quando, di fatto, ha semplicemente svolto e con dovizia il proprio lavoro, ossia il mestiere di cronista e dunque, diffondendo notizie di pubblico interesse. Ogni giornalista ha il dovere di farlo, come sancito anche da diverse sentenze della Corte Europea.
    Il segreto di Stato, tanto invocato nel caso specifico di Assange, non è stato richiesto per tutelare i cittadini e la loro sicurezza, bensì preteso per tutelare le sole azioni governative. Assange, poi, entrando nel merito delle carte di cui è venuto in possesso, prima di renderle pubbliche, insieme alla sua redazione, ha applicato un controllo meticoloso e serrato al fine di cancellare i nomi di tutte le persone che potessero essere messe in pericolo.
    Di fatto – conclude Giulietti –, non gli è mai stato perdonato di aver mostrato al mondo le foto delle torture di Guantanamo e di aver illuminato altri eventi oscuri.
    Siamo qui per rivendicare la liberazione di Assange e quella di tutti i giornalisti incarcerati per avere correttamente informato i cittadini in Messico, in Siria, in Turchia, in Egitto, in Russia…».
    Giulietti, infine, ha ricordato l’impegno della Federazione nazionale della stampa italiana, da sempre in prima linea nella battaglia #FreeAssange, e quello dell’Ordine dei giornalisti che ha deciso di conferire la tessera ad honorem iscrivendo Assange all’albo, elenco professionisti: «Una decisione coraggiosa perché consapevoli che Assange può esser divisivo, tuttavia noi dobbiamo guardare all’oppressione in quanto tale, non al suo eventuale “colore”».
    A consegnare la tessera (simbolicamente ad Assange) tra le mani della collega Stefania Maurizi, che dal 2008 segue il caso, è stato il presidente nazionale dell’Ordine, Carlo Bartoli, con la segretaria Paola Spadari.
    «Siamo qui per difendere Assange e tutti i giornalisti che ogni giorno si battono per svolgere il proprio lavoro con la schiena dritta. Sotto accusa non c’è solo una persona bensì il diritto/dovere di cronaca», ha ricordato Bartoli.
    «Mai come oggi – ha proseguito Monica Andolfatto – il giornalismo d’inchiesta è sotto attacco e non solo in Italia a conferma di quanto sia importante il ruolo di chi fa informazione tra i bavagli, compresi quelli connessi al precariato», ha concluso la segretaria regionale del Sindacato giornalisti Veneto.
    Andrea Purgatori ha portato la sua testimonianza «di cronista “scomodo”», sotto pressione da più fronti per le inchieste che ha realizzato in passato e che tutt’ora intraprende.
    «Il giornalismo non è un reato. Non bisogna mai scordarsi che il prezzo pagato da Assange è pesante anche in termini affettivi, una vicenda che, oltre a lui, sta mettendo a dura prova anche i suoi familiari», ha sottolineato Tina Marinari, coordinatrice delle campagne di Amnesty International affiancata da Donatella Mardolla, coordinatrice del neonato Comitato Veneto ProAssange.
    Manuela Piovano, vicepresidente nazionale dell’Associazione degli Autori, ha ribadito ancora una volta l’impegno della sua categoria.
    Non sono mancate le testimonianze del mondo dello spettacolo: l’attrice Ottavia Piccolo e Laura Delli Colli, presidente del Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani (Sngci), hanno ribadito che, «quando sono in ballo libertà e diritti ognuno deve fare la propria parte».
    A condurre i lavori è stato Vincenzo Vita, il presidente di Aamod, l’Archivio audiovisivo del movimento operaio; senza la sua passione militante e senza la sua tenacia quest’occasione di mobilitazione unitaria, cui ha aderito anche l’associazione Articolo21 e nel merito anche alcune testate del mondo protestante (tra le quali Riforma – eco delle valli valdesi e l’Agenzia stampa Nev), non ci sarebbe stata.

  • Io sto chiedendo autorizzazione in questura per presidio a Bologna piazza Nettuno.

  • come posso fare per aderire alle campagne per la liberazione di Assange? Dove trovo gli appelli?
    Franco BORGHI, xenos@iii.it

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