Fantascienza per immagini: l’occhio infinito – 56 —
Astronavi 10
La Fantascienza delle origini possedeva lo slancio che l’immaginazione offre sempre alla creatività; che offre la speranza in un mondo migliore, necessità e vita nell’umano.
Era tale per le migliaia di adolescenti che degli antichi fascicoli si sono nutriti: ossigeno, prospettive nuove e diverse, sogno e ricchezza esistenziale.
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Ma anche per gli adulti che se ne servivano per continuare a sognare.
Per mantenere viva la parte di sé che non aveva dimenticato d’essere stata fanciullo. Poi il declino.
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Della decadenza si accusa l’avvento delle realizzazioni scientifiche, la conquista dello spazio (ben lontano però dall’essere conquistato). Si accusa, a guardare bene, La Fantascienza del venir meno del fascino fantascientifico. Il venir meno di un contenuto (non esaustivo, né prevalente) quale origine del declino. Il passaggio di tale contenuto dall’aleatorio al reale, avrebbe svuotato di senso della proposta fantascientifica. Questo scecede quando e perché la si vede troppo piccola, quale a volte è; rifiutando di esimanarla nella grandezza che per tutto un secolo l’ha impregnata.
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Ben altre sono le cause del (provvisorio) declino della Fantascienza.
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Tra queste sono da annoveverare la fine delle grandi narrazioni, i progetti di ingegneria sociale che avevano ispirato le masse e, per loro e da loro, artisti e intellettuali.
Le delusioni sociali hanno potuto molto più che l’espandersi del realimo tecnologico.
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Molto più ha potuto la cancellazione delle prospettive di futuro. Nonché l’offensiva ideologica dei fantasmi televisivi che, sotto le insegne dell’anti ideologia (diffidate di chiunque cerchi avallo alle sue idee con appelli alla concretezza anti ideologica: si tratta di ideologi per eccellenza; ideologi che o non riflettono su quello che dicono, o sono imbroglioni che sanno e fingono di non sapere); offesiva che ha affermato l’iea liberista (nemica acerrima della fantascienza) che il reale della propaganda fide capitalista fosse l’unico concepibile e l’unico razionale. Veleno puro per la Fantascienza.
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Il declino delle prospettive di cambiamento sono state concausa del declino dell’innocenza che le prospettive in una certa misura presupponevano. L’innocenza è essenziale per permettere alla fantasia di trovare spazio nell’animo delle persone. Essa è stata consumata dalle problematiche poste dall’avvento del pensiero unico, antagonista di quello fantascientifico. Sempre poliedrico, plurale e prabalistico.
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Un pensiero speculativo, è stato definito quello della Fantascienza. Approdo inevitabile di una molteplicità di elementi. Aperto al gioco e alla speranza. Essendo fondata sul gioco la fantscienza, presuppone l’innocenza; a sua volta tributaria dell’abbandono panico e la fiducia nell’essere.
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Di questo gioco è diventato oggi prevalente l’immaginare fantasmagoriche astronavi che solcano l’infinito. I deserti di Mondi lontani, mondi aridi, mondi tormentati, mondi da redimere.
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Rinnovo questo gioco per la nona volta, ma ce ne saranno altre. Intervallate dalle svariate tematiche, fantascientifiche e para fantascientifiche, delle quali mi riuscirà di riunire abbastanza immagini per poterle selezionare e poi proporre.
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