Scor-data: 20 dicembre 1973

Il primo ministro spagnolo Luis Carrero Blanco muore a Madrid a seguito di un attentato dell’ETA, di Ismaele (*)

molti, me compreso, sanno di quel giorno grazie al film di Gillo Pontecorvo, intitolato “Ogro”, uscito nel 1979, con Gian Maria Volontè.

per ricordare quel momento chiave per la Spagna, e non solo, ecco un interessante documento di 9 minuti, in spagnolo:

http://www.youtube.com/watch?v=-lvwhVcVgBk

poi due canzoni sul volo di Carrero Blanco:

http://www.youtube.com/watch?v=Od28rIGUMCg

www.youtube.com/watch?v=DAQagNRx92o

e una pagina, molto interessante e ricca di informazioni e commenti, di Riccardo Venturi (dal blog www.antiwarsongs.org):

Ho come il vago sospetto che l’inserimento in una raccolta di “canzoni contro la guerra” di una canzoncina, poi divenuta quasi popolare, che si rallegra, e non poco, di un attentato dinamitardo costato la vita sì alla vittima designata -la quale era un grandissimo pezzo di merda- ma anche ad un povero autista che aveva come unica colpa quella di guidare la macchina del pezzo di merda in questione, possa provocare qualche discreto “sturbo” in molte anime non-violente, pacifiste a oltranza eccetera. Beh, lo capisco. Come capisco che l’attentato fu organizzato e portato a termine dall’ETA, il che potrà provocare anche maggiori sturbi. Chi ha ancora un barlume di memoria avrà già capito che il pezzo di merda in questione si chiamava Luis Carrero Blanco; era il successore designato di Francisco Franco, suo strettissimo collaboratore fin dal “pronunciamiento” del 1936 che provocò la guerra civile spagnola (un milione di morti), cattolicissimo avallatore di tutti i massacri e di tutte le fucilazioni e garrote del Caudillo eccetera, eccetera. D’accordo, d’accordo, l’ETA che lo tolse di mezzo il 20 dicembre 1973 con la “Operación Ogro” (“ogro” significa “orco” in spagnolo; tale Carrero Blanco era!) sarebbe un gruppo “terrorista”, ma c’è sempre da chiedersi: chi erano e sono i veri terroristi? Quaranta e rotti anni di terrore in Spagna, chi li ha messi in atto? Sono domande. Ognuno avrà ovviamente le sue risposte. Intanto ne do una io, che magari potrà accendere ulteriori controversie in questo sito felicemente multilaterale; ed è una risposta molto semplice. Talvolta, per essere davvero “contro la guerra”, la guerra bisogna farla. La fecero, in Spagna, coloro che combatterono per tre anni contro il franchismo e furono sconfitti nel sangue. La fece anche chi organizzò l’attentato a Carrero Blanco, che interruppe il processo di continuità del regime e senz’altro affrettò sia la morte di Franco (neanche due anni dopo) e la fine del suo regime sanguinario, che era una guerra continua contro l’umanità e la vita. Luis Carrero Blanco era uno degli uomini più odiati di Spagna; a distanza di anni non vengono scritte canzoni come questa, perdipiù subendo rapidamente un processo di “popolarizzazione”, se non c’è un vero e profondo odio. Una canzone di una terribile, carognesca presa in giro, oltretutto; come se lo sarà guadagnato quel’odio, Carrero? In nome della “pace” sempre e comunque, acritica e non di rado codarda, è la guerra che trionfa. Al potere, sin dai tempi della “Pax Romana” di Ottaviano Augusto, la pace è sempre piaciuta tanto: la pace di far quello che vuole. Anche Mussolini fu glorificato a lungo per aver “pacificato” l’Italia, tranne poi mandare il paese alla rovina per fare la guerra. E anche lo stesso Francisco Franco non fu, in fondo, un “pacifista” quando si rifiutò di entrarvi, in quella guerra mondiale?

La “pace” di uomini come Carrero Blanco è sintetizzata perfettamente in un’affermazione che fece poco prima di essere scagliato nell’eternità: “Se in Spagna si capirà finalmente che tutti quelli che scendono in strada a fare confusione devono essere ricevuti a colpi di fucile dalla polizia, finirà il disordine.” (da qui)

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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