25 aprile 1969: la “prova generale” della strage di Stato

Saverio Ferrari sul libro di Paolo Morando (*)

a seguire notizie su “Il treno della memoria” e su una proposta di lettura per ricordare la strage del 12 dicembre

LA “PROVA GENERALE” DELLA STRAGE DI STATO: COME FURONO ACCUSATI CON PROVE FALSE GLI ANARCHICI PER GLI ATTENTATI DEL 25 APRILE 1969 A MILANO

La “strategia della tensione” non ebbe inizio con la bomba di piazza Fontana. La strage fu cercata ben prima. Alla fine del 1969 si contarono ben 145 attentati, dodici al mese, uno ogni tre giorni. L’escalation la si registrò nella primavera precedente, quando a partire dal 15 aprile, a Padova, venne devastato con un potente ordigno l’ufficio del rettore dell’Università Enrico Opocher, noto antifascista. Seguirono le bombe del 25 dello stesso mese a Milano alla Fiera Campionaria (una ventina i feriti) e alla Stazione Centrale (solo danni). Dieci furono invece gli attentati su altrettanti treni tra l’8 e il 9 agosto con una dozzina di feriti. Con ogni evidenza si palesava la stessa regia. Per quelli sui convogli ferroviari era stato utilizzato il medesimo sistema di innesco, lo stesso congegno a orologeria e addirittura identiche scatole in legno avvolte nello stesso tipo di carta da regalo. Altre bombe che erano state rinvenute inesplose a Torino e a Roma erano dal canto loro identiche a quella di Padova. Il 4 ottobre fu addirittura posto sui davanzali della scuola materna slovena di Trieste un ordigno di 5,7Kg di gelignite (il doppio dell’esplosivo che verrà utilizzato per piazza Fontana) con un congegno a tempo che per fortuna non funzionò. Poteva essere una strage di bambini.

Per quanto la maggior parte degli attentati di quell’anno fossero di marca neofascista stante gli obiettivi (sedi dei partiti di sinistra, monumenti partigiani, sinagoghe) o perché erano stati identificati gli autori, gli anarchici furono messi sul banco degli accusati. Si sviluppò una campagna virulenta nei loro confronti, in particolare dopo l’arresto di alcuni militanti per le bombe milanesi del 25 aprile. La ricostruzione minuziosa e accurata di questa vicenda la dobbiamo a Paolo Morando (Prima di Piazza Fontana. La prova generale, Laterza, pag. 369, 20 euro) che anche sulla base degli atti giudiziari (dodici faldoni giudiziari messi a sua disposizione dalla Casa della Memoria di Brescia) è riuscito a riportare alla luce una pagina fondamentale della “strategia della tensione”.

GLI STESSI DI PINELLI

La Questura di Milano, tramite l’Ufficio politico, guidato da Antonino Allegra, cercò con ogni mezzo di costruire dei “mostri” da sbattere “in prima pagina”. A questo scopo, passo dopo passo, furono artefatti i verbali d’interrogatorio, estorte confessioni con autentiche torture, condotti arresti illegali, manipolate le perizie e subornati i testi, come nel caso di un personaggio, Rosemma Zublema, che si rivelò comunque una calunniatrice seriale. In prima fila si distinsero il commissario Luigi Calabresi, con buona pace di coloro che ancor oggi ne sostengono la causa di beatificazione, i brigadieri Vito Panessa e Pietro Mucilli, protagonisti di innegabili violenze ai danni degli imputati verso cui dispensarono botte e minacce di morte. Gli stessi tre che si ritrovarono nel dicembre successivo a interrogare in questura Giuseppe Pinelli, nella notte fra il 15 e il 16 in cui l’anarchico si ritrovò defenestrato.

Dietro al gruppo di anarchici si cercò di incolpare come presunta “mente” l’editore di sinistra Giangiacomo Feltrinelli, uno degli obiettivi politici principali dell’“operazione”, per cui già da anni si stava lavorando con una martellante campagna diffamatoria orchestrata dall’Ufficio affari riservati.

VERSO IL 12 DICEMBRE

Il processo si rivelò un boomerang. Le accuse franarono miseramente e il castello di falsità, costruito con testimoni tanto manipolati quanto inattendibili, crollò al punto che fu lo stesso pm, Antonino Scopelliti, a chiedere l’assoluzione di tutti gli imputati per gli attentati del 25 aprile. La sentenza si uniformerà a queste richieste, come successivamente l’Appello e la Cassazione. Nel frattempo i sei imputati si erano fatti chi un anno e mezzo e chi due anni di carcere. Pietro Valpreda, dal canto suo, nel corso temporale del processo, iniziato nel marzo 1971, era ormai detenuto da sedici mesi con l’accusa di essere l’autore della strage di piazza Fontana, proprio quando, di lì a poche settimane, il 9 aprile, si incardinerà ufficialmente la cosiddetta “pista nera” per le bombe del 12 dicembre con i mandati di cattura per i neofascisti Franco Freda e Giovanni Ventura. La verità cominciava a venire a galla.

Con gli attentati del 25 aprile 1969, questi i fatti, si sperimentò da parte dei registi della “strategia della tensione”, l’Ufficio affari riservati in testa con l’Ufficio politico della Questura di Milano, la trama che avrebbe dovuto incastrare gli anarchici. “Una prova generale”, prima del 12 dicembre.

(*) questa recensione è uscita – il 9 ottobre – in una versione più breve sul quotidiano “il manifesto”

Il Treno della Memoria del 1999 (a 30 anni dalla strage di piazza Fontana)

e per il 50° cosa si fa ? dove sono gli intellettuali come Dario Fo ? (*)

12 dicembre – In occasione dell’anniversario della strage alla Banca dell’Agricoltura di Milano (1969) Dario Fo e Franca Rame organizzano con i comitati familiari delle vittime delle stragi “Il treno della memoria” (video). Viene affittato un vagone ferroviario per ospitare i manifestanti, in ogni città si sfilava: quaranta arazzi dipinti, di quattro metri per tre issati su lunghe aste che ricordano le vittime della strategia della tensione, realizzati con colori a tempera da Dario Fo e da studenti di varie Accademie italiane, e più di quattrocento sagome semoventi donate dalla COCIF di Savignano (Cesena).
La manifestazione tocca le città colpite duramente dalle stragi di Stato: Brescia, Milano, Bologna, Firenze e Roma. Al termine della manifestazione Franca e Dario, accompagnati da una delegazione dei familiari delle vittime, vengono ricevuti dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che promette loro il rimborso del costo del treno, 38 milioni, rimborso che i Fo non hanno
mai ricevuto

(*) http://www.archivio.francarame.it/francaedario3.aspx – grazie a Turi per la segnalazione

VI RICORDATE DI PIAZZA FONTANA? FU «STRAGE DI STATO»

di db – cioè Daniele Barbieri

Propongo una lettura (30 minuti circa) da portare in scena

Per i 50 anni dalla strage di Piazza Fontana a Milano i megafoni dei Palazzi ci sommergeranno di vecchie e nuove bugie. A me sembra importante ri-dire le scomode verità. Per questo ho preparato una lettura cercando in 30 minuti di riassumere i perché delle bombe e accennando alle lezioni da trarne sull’oggi. Soltanto 30 minuti ma spero che poi venga voglia di discuterne. Se la cosa interessa…  e se esistono un contesto e un luogo e un adatti… contattatemi: in coda trovate le info utili e il calendario provvisorio. Se qualcuna/o fosse interessato ma dicesse «a che titolo ‘sto tipo vuol parlare di una storia così complessa?» rispondo: feci parte del collettivo che scrisse la controinchiesta «La strage di Stato» e poi da solo, nel ’75 , pubblicai «Agenda nera» cioè una breve storia del neofascismo italiano; per questo mi sento se non un “esperto” (bah) comunque un testimone.

IL CANOVACCIO (non il testo definitivo) potete leggerlo qui: Vi ricordate di piazza Fontana? Fu «strage di Stato»

INFORMAZIONI UTILI e CALENDARIO

Chi è interessato si faccia sentire allo 0542 29945 o meglio su pkdick@fastmail.it (non ho il cellulare o meglio “lui non ha me”). Dal punto di vista tecnico mi basta un leggio e un computer con qualcuno che faccia partire 4 brevi brani musicali. Per questa lettura NON voglio essere pagato ma solo rimborsato per le spese di viaggio; e in qualche modo ospitato … però non su un divano o su un sacco a pelo perché a 71 anni qualche acciacco ahimè si fa sentire.

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO è il 26 ottobre (pomeriggio) a Bolzano; a questo link c’è l’evento FB https://www.facebook.com/events/3312737585410526/

GLI INCONTRI SUCCESSIVI (via via indicherò – cfr IN SCENA: 3 PROPOSTE – anche orari e indirizzi) per ora sono questi:
18 novembre (pomeriggio) a Palermo

22 novembre a Reggio Emilia

23 novembre a Roma

24 novembre (pomeriggio) a Frosinone
30 novembre e 1 dicembre a Milano
4 dicembre a Torino: https://www.molodililith.it/calendario/3348-piazza-fontana-50-anni-da-una-strage-di-stato.html?date=2019-12-04-21-30#.XabncVBS_NM

5 dicembre a Novara

6 dicembre a Savona
7 dicembre a Genova
12 dicembre a Udine

13 dicembre a Modena

14 dicembre a Cesena

… Spero di accordarmi per letture a Brescia, Badia Polesine (Rovigo), Reggio Calabria, Campobasso, Galatina, Livorno, Bologna… Fra novembre – e gennaio- il tempo c’è.

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

2 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *