Un po’ di precisione (di Pabuda)
se ne sentono
di frasi strampalate
ultimamente.
“il paese ha vissuto
al di sopra
delle sue possibilità”?
siate precisi, brutte facce
di putrida mota:
siete voi ch’avete vissuto,
sbrodolando di qua e di là,
al di sopra delle
nostre possibilità.
“siamo tutti sulla stessa barca…”.
questa poi!
non ditelo a me, non ditelo a noi:
io e i miei colleghi
non abbiamo manco un gommoncino
gonfiabile:
tutt’al più uno sbiadito materassino!
personalmente
dalle crociere io mi son sempre
tenuto alla larga
(dimostrando, peraltro,
una certa lungimirante prudenza…
preferendo starmene sulla costa,
piuttosto che affidarmi alle turbonavi della Costa).
che io sappia, di contro,
l’amministratore delegato dell’azienda
dove sono contrattato,
mentre noi ci sollazziamo col lavoro salariato,
lui, ogni estate, autunno e primavera
solca i mari col suo personale
tre alberi cabinato
(con robusto skipper incorporato,
ben abbronzato ma malpagato).
arcinote, d’altra parte, son le imprese marinare
d’un buffo e pio personaggio lombardo
che molti tonti s’ostinano a chiamare
“governatore”,
manco fossimo nello Utah o in Tennessee:
adesso sguazza nella merda che svariate
inchieste giudiziarie stan portando a galla,
ma sino alla stagione scorsa
rinnovava la tintarella
facendo tuffetti dalla barca
nel Caribbean Sea.
Io, per parte mia, non aspetto la Rivoluzione,
però in questa guerra a senso unico
che i ricchi ai poveri oppone
pretenderei, almeno,
un po’ di precisione.
grazie