Criminalità, pentitismo, Stato e traffici di armi

81esima puntata dell’«Angelo custode» ovvero le riflessioni di ANGELO MADDALENA per il lunedì della bottega

Brusca, Falcone e Musumeci (Carmelo)

La notizia della scarcerazione di Giovanni Brusca ha sollevato i soliti polveroni ipocriti che non scavano nella storia e nel senso politico degli accadimenti. Anche la sorella di Giovanni Falcone dice: “è la legge”. La legge del 1992 voluta da Giovanni Falcone che come una Nemesi si ritorce contro di lui, visto che Brusca, uno degli autori della strage, è tornato libero grazie a quella legge. Falcone l’aveva voluta per un preciso motivo “pubblico”.  Però molti in questi giorni (e sempre) evitano di scavare dentro la miniera di fatti e pene che colpiscono gli “invisibili”. La legge del 1992 ha costruito un sistema di “premi” per i pentiti o collaboratori di giustizia, basato sulla richiesta (imposizione) di fare i nomi dei complici e di altri “accusati”, in cambio di riduzione della pena e di soldi da spendere in scorte e appartamenti che lo Stato paga ai “pentiti” (quanti soldi si spendono?). Il lato più oscuro della legge è che chi non è disposto ad accettare queste condizioni di “collaborazione” o “pentimento” (oppure non ha niente da rivelare) si becca l’ergastolo ostativo, cioè il fine pena mai, quello che Carmelo Musumeci ha chiamato “pena di morte lenta”.

Scriveva Musumeci: «il carcere ti lascia la vita ma ti divora la mente, il cuore, l’anima e gli affetti che fuori ti sono rimasti. E quelli che riescono a sopravvivere, una volta fuori, saranno peggio di quando sono entrati (..) Non si può educare una persona tenendola all’inferno per decenni senza dirle quando finirà la sua pena. Lasciandola in questa situazione di sospensione e d’inerzia la si distrugge e dopo un simile trattamento anche il peggior assassino si sentirà innocente».

Di Musumeci avevo comprato anni fa il libro «Gli uomini ombra«» e poi gli avevo scritto. Lui mi aveva risposto dal carcere di Spoleto. Partecipando alla campagna per l’abolizione dell’ergastolo ostativo avevo scoperto questa realtà sommersa di cui Musumeci racconta molto bene nei suoi libri. Spiega (non solo lui, anche molti giuristi e studiosi) che chiedere a una persona di “pentirsi” in cambio di premi è una forma di mercenariato, mentre condannare alla «morte lenta» migliaia di persone non disposte a collaborare in cambio di “premi” è una perversione giudiziaria e morale. Fortunatamente, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione e ai libri di gente come Carmelo Musumeci, qualcosa si sta muovendo. Il 17 aprile 2021 è stato fatto “un altro passo verso il diritto alla speranza” (*). Come spiega Sergio D’Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino: «Il fatto rilevante è che la Corte Costituzionale, a giudicare dal suo Comunicato stampa, ha considerato l’ergastolo ostativo contrario alla Costituzione italiana e alla Convenzione europea sui diritti dell’uomo. Una decisione che si pone nel solco tracciato prima dalla Corte europea con la sentenza Viola contro l’Italia e poi dalla stessa Corte Costituzionale con la sentenza Cannizzaro-Pavone. Anche questa pronuncia stabilisce quindi la fine della collaborazione con la giustizia come unico criterio per valutare il ravvedimento del condannato, il cambiamento del suo modo di pensare, di sentire e di agire. Ribadisce dunque l’incostituzionalità delle preclusioni assolute e degli sbarramenti automatici che, negli ultimi trent’anni, il regime italiano dell’antimafia ha disseminato nel percorso di reinserimento sociale delle persone condannate». Ci sarebbero poi da valutare fino in fondo i benefici di una legge che se da un lato ha contribuito, secondo molti “ottimisti”, a smantellare la struttura di Cosa Nostra e a far arrestare i “capi” (Riina e Provenzano in testa) da un altro lato ha fatto scivolare la cultura della legalità in un “legalismo” che spesso è (volutamente?) frainteso per coprire e mascherare mancanza e rifiuto di affrontare le responsabilità individuali nel gestire ansie interiori e conflitti microquotidiani (questo riguarda spesso soggetti cresciuti in contesti di sinistra o cattocomunisti al ribasso). Avevo letto che negli ultimi vent’anni a una parata di legalitarsimo diffuso paradossalmente ha fatto da contraltare un aumento enorme della corruzione negli affari oscuri di grossi gruppi industriali e fra questi lo Stato. Pensiamo al commercio “legale” e illegale delle armi: se è vero che la criminalità organizzata viene repressa (è servito anche per assopire la coscienza dei benpensanti?) non si può negare che la vendita di armamenti da parte di Italia, Francia, Stati Uniti e altri ai Paesi del Sud del mondo e del Medio Oriente è aumentata a dismisura, come la “corruzione” che permette a grandi gruppi industriali di ammazzare persone (nei luoghi di lavoro e nei dintorni degli stabilimenti), avvelenare l’aria, l’acqua e il creato… Tutti indici di un potere che si fa beffe di tanti nostri princìpi legalisti al ribasso.

https://www.nessunotocchicaino.it/notizia/ergastolo-ostativo-nessuno-tocchi-caino-un-altro-passo-verso-il-diritto-alla-speranza-60326902

https://www.repubblica.it/cronaca/2018/08/16/news/scarcerato_dall_ergastolo_ostativo_e_libero_musumeci_voce_degli_uomini_ombra_-204267751/

(*) vedi Incostituzionale: la Corte boccia l’ergastolo ostativo di Gianluca Cicinelli

QUESTO APPUNTAMENTO

Mi piace il torrente – di idee, contraddizioni, pensieri, persone, incontri di viaggio, dubbi, autopromozioni, storie, provocazioni – che attraversa gli scritti di Angelo Maddalena. Così gli ho proposto un “lunedì… dell’Angelo” per aprire la settimana bottegarda. Siccome una congiura famiglia-anagrafe-fato gli ha imposto il nome di Angelo mi piace pensare che in qualche modo possa fare l’angelo custode della nuova (laica) settimana. Perciò ci rivediamo qui – scsp: salvo catastrofi sempre possibili – fra 168 ore circa che poi sarebbero 7 giorni. [db]

 

Redazione
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