Dalla birra trappista ai pianeti trappisti

Un viaggio tra birra e scienza da Torino all’America latina.

di Maria Teresa Messidoro (*)

 

Ero giovane, impegnata nel comitato di quartiere spontaneo di Borgo San Paolo a Torino, alla ricerca di socialità e forme di condivisione di sogni e speranze.

Alcune perse per strada, altre ostinatamente presenti nel mio cuore.

Era naturale trascorrere una serata nella Birreria di Borgo San Paolo, discutendo vivacemente su tutto e tutti.

Si narrava che quando bevevo una birra, rigorosamente rossa, la mia parlantina si scioglieva ancora più del normale, diventando quasi logorroica o, se volete, leggermente insopportabile.

Mi piacevano le birre trappiste, forse senza sapere nemmeno da dove provenissero.

E così, quando ho letto di recente un articolo su un telescopio “trappista”, una stella “trappista”, esopianeti “trappisti”, ho dovuto, per forza, saperne di più.

Il telescopio TRAPPISTacronimo in inglese di TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope–South, che significa “Piccolo telescopio per pianeti e planetesimi in transito”, è un telescopio robotico riflettore di 60 cm installato nell’aprile 2010 presso l’osservatorio di La Silla in Cile.. Il progetto è guidato dall’Università di Liegi ed è stato nominato così proprio in onore dei monasteri trappisti del Belgio.

 

Un telescopio posto a 2400 metri, nel sud del deserto di Atacama, in un osservatorio astronomico che ha festeggiato nel 2019 i primi 50 anni di vita: un telescopio che ha affrontato e superato recenti terremoti nella zona, mentre ora deve fare i conti con l’inquinamento luminoso dovuto alla vicina autostrada panamericana, che minaccia sempre di più l’oscurità profonda dei cieli che circondano l’osservatorio.

Sì, proprio il deserto di Atacama, personaggio indiscusso di un bellissimo romanzo di Luis Sepulveda.

Sì, proprio la panamericana, che quest’anno compie 100 anni! Una rete stradale di circa 30 mila km, che nel 1923, durante la V Conferenza Panamericana, tenutasi a Santiago del Cile, sostituì il progetto precedente di una linea ferroviaria transcontinentale da New York a Buenos Aires.  Il simbolo di un’unione politica continentale sognata, ma mai realizzata.(1)

 

Ebbene, proprio grazie al telescopio Trappist, è stato scoperto nel 2015 il sistema planetario della stella Trappist-1. (2)

Una stella nana ultra fredda, che dista appena 40 anni luce dal sole. Questa stella fonde tanto lentamente l’idrogeno in elio da avere un’aspettativa di vita di migliaia di miliardi di anni, molte volte superiore a quella del Sole: una stella quasi immortale.

Una stella, Trappist -1, circondata da sette pianeti, chiamati Trappist-1 b, c, d, e, f, g, h: che fantasia!!

Ma il sistema planetario suscita ben altre fantasie: i sette pianeti si muovono su orbite praticamente circolari con periodi orbitali molto brevi (da 1,5 giorni per il pianeta b a quasi 19 giorni per l’ultimo pianetino h). Questi pianeti sono vicinissimi alla nana rossa: i loro raggi orbitali vanno da 1,7 a 9,5 milioni di km. In pratica il sistema planetario di questa piccola stella può essere comodamente ospitato tutto all’interno dell’orbita di Mercurio, il pianeta più vicino al Sole. Di conseguenza, nel sistema planetario di questa nana rossa le distanze minime fra un pianeta e l’altro sono molto basse rispetto a quello che abbiamo nel sistema solare. La distanza minima media fra pianeti contigui della stella Trappist è di circa 1,3 milioni di km, solo poco più di 3 volte la distanza della Terra-Luna.

Si tratta di un sistema planetario completamente alieno, molto diverso dal Sistema solare.

Ma la sua relativa vicinanza al nostro sistema solare, la possibilità che contenga ghiaccio e, chissà, acqua, lo trasforma in possibili mete di osservazioni future su pianeti abitabili e raggiungibili.

Li si immagina in mille modi, come scenari di pellicole fantascientifiche.

Immagine tratta da https://astro.org.sv/imagendeldia/febrero-1-2023-el-septimo-mundo-de-trappist-1/, articolo da cui è nata l’ispirazione per questa mia riflessione.

Qui un poster della NASA con vista di TRAPPIST-1e, intitolato “il miglior luogo abitabile per vacanze entro 12 parsec dalla Terra”.

Il pianeta e, al momento della sua scoperta, in base alle sue proprietà fisiche si collocava al 6º posto nell’indice di similarità terrestre, con un valore di 0,86 (dove il valore 1 indica la Terra.  (3)

Chissà se l’abate Rancé, fondatore dell’Ordine Cistercense della Stretta Osservanza, meglio conosciuto come Ordine Trappista, dal nome dell’abbazia normanna in cui è nato, Le Trappe, avrebbe mai immaginato di vedere il nome trappista non solo sulle birre prodotte dai propri monaci e diffuse in tutto il mondo, ma addirittura in quell’universo, sognato e descritto da Giordano Bruno nel suo dialogo “De l’infinito, universo e mondi”.

Giordano Bruno è stato arso come eretico per le proprie visioni, l’abate Rancé ha permesso la diffusione di una birra apprezzata in tutto il mondo, il deserto Atacama ci regala un telescopio puntato verso l’infinito, Trappist-1 ci offre la possibilità di altri pianeti, altre vite, altre storie.

Che io immagino, seduta ad una tavolino, questa volta non più nella Birreria di Borgo San Paolo, che purtroppo è stata cancellata da un triste ed anonimo supermercato.

Ma i sogni restano i sogni, le fantasie pure.

Salud!

 

NOTE

  1. https://www.webuildvalue.com/it/reportage/l-autostrada-panamericana-il-sogno-di-unire-le-americhe.html
  2. Qui incantevoli foto di Trappist-1 e i suoi pianeti https://www.focus.it/scienza/spazio/la-prima-vera-foto-del-sistema-trappist-1
  3. Secondo le statistiche ufficiali, l’esopianeta più simile alla terra è Teegarden-b, che ruota intorno alla nana rossa Teegarden, distante 13,5 anni luce dal nostro sistema solare. Il suo indice di similarità terrestre è 0,95 (quello della Terra è ovviamente 1)

 

*Già professoressa di fisica, sempre curiosa e affascinata dall’universo che ci circonda.

Teresa Messidoro

Un commento

  • Affascinante è dir poco. Anche se non una semplice pensionata e non so niente di fisica, il cosmo è le scoperte di esso mi meravigliano e mi piacciono molto.

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