Dallas Buyers Club – Marc Vallée

di Ismaele (*).

una specie di “Philadelphia” 21 anni dopo; il film di Jonathan Demme era più intimista, una storia di dolore e, a tratti, di rassegnazione.

una specie di “Philadelphia” 21 anni dopo; il film di Jonathan Demme era più intimista, una storia di dolore e, a tratti, di rassegnazione.
è anche un atto d’accusa contro Big Pharma e in fondo è l’epopea di un cowboy moderno, arrabbiato, solo contro tutto e tutti, che combatte in tutti i modi, non solo quelli legali, che vende cara la pelle, che da omofobo arriva a voler bene i suoi compagni nella lotta più importante, quella per la sopravvivenza.
un film che merita, non è un capolavoro, ma è un film che coinvolge molto, grazie a Matthew Mc Counaughey (premio Oscar 2014), sopratutto, ma non solo.

http://markx7.blogspot.it/2014/03/dallas-buyers-club-marc-vallee.html

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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