Di fronte a Kobane

Prima giornata al confine turco-siriano degli attivisti di Ya Basta Bologna, verso la Carovana Internazionale in Kurdistan

Kobane-Zerocalcare

Suruç, Kurdistan turco, 9 settembre 2015

Video report con le prime riflessioni da Suruç:

https://www.facebook.com/102103989861086/videos/vb.102103989861086/943245592413584/?type=2&theater

Oggi nel nostro primo giorno in Turchia incontriamo la Municipalità di Suruç per la definizione del progetto Rojava Playground, progetto che l’associazione Ya Basta Bologna sta finanziando insieme a Ya Basta Edi Bese del Nord Est.

Il progetto prevede la realizzazione di un parco ludico formativo per bambini attrezzato con zone per attività ricreative e sportive. L’idea del progetto nasce in accordo con la Municipalità di Suruc e verrà realizzato nelle vicinanze di due scuole in un quartiere popolare della cittadina gemella di Kobane, che oggi abbiamo visitato insieme a una assessora del Comune e alle responsabili del piano urbanistico della città.

Suruç si trova di fronte alla città di Kobane e in questi mesi ha affrontato, spesso solo con le proprie forze e quelle dei suoi cittadini, la gestione di centinaia di migliaia di profughi fuggiti dal cantone di Kobane durante l’avanzare dei Daesh (Isis).

Pur essendo in Turchia da meno di 24 ore, non possiamo non notare che la situazione politica e sociale è profondamente mutata rispetto al nostro ultimo viaggio in questi territori nel marzo 2015. Da allora molte cose ci sembrano cambiate velocemente. Le elezioni politiche del 7 giugno 2015 hanno visto fallire il sogno di Erdogan di conquistare la maggioranza assoluta parlamentare con l’Akp per poter modificare la Costituzione creando una repubblica presidenziale.

Il sorprendente risultato del partito Hdp ha impedito che ciò avvenisse. Il partito (nato 2 anni fa) con una politica di apertura che va oltre la questione curda ha allargato la sua base elettorale ad altri settori della società turca e grazie a ciò è riuscito per la prima volta a superare la soglia di sbarramento del 10% eleggendo 80 deputati.

Da allora le provocazioni contro i membri dell’Hdp e contro la popolazione curda da parte di esercito, polizia e gruppi di nazionalisti hanno portato a una situazione di violenze e tensioni volte a minare il consenso dell’Hdp, a destabilizzare la situazione e a imporre un clima di terrore che da un momento all’altro potrebbe sfociare in una guerra civile.

Ieri notte arrivati a Sanliurfa, città del Kurdistan turco, abbiamo assistito a uno sparuto corteo di auto che percorrevano le vie del centro con le bandiere turche e inneggiavano ai Lupi Grigi (gruppo nazionalista turco di estrema destra). Era la rivendicazione di quanto avvenuto durante le ultime 36 ore: in molte città turche sono state assaltate le sedi di Hdp e i luoghi di ritrovo dei curdi, picchiando e ferendo decine di cittadini. E’ un nuovo salto di qualità nelle provocazioni contro la popolazione civile curda e le opposizioni politiche a Erdogan. Dalle conversazioni con le persone incontrate in questa prima giornata, cogliamo il timore che queste aggressioni e attacchi alla vita e alla democrazia non termineranno fino alle nuove elezioni del 1 novembre.

Ya Basta! Bologna

 

Redazione
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