(e)Lezioni europee

di Rom Vunner

Il 25 maggio ci chiederebbero di esprimere un voto per il Parlamento Europeo. A fronte di una crisi gravissima che sta incendiando l’Ucraina la parola va alla NATO e agli USA. C’è chi dice che manca una politica estera europea. C’è chi dice che ci vuole più Europa. C’è chi dice che ci vuole un’altra Europa. Non trovo chi dice cosa cazzo siamo. C’è chi parla di imperialismo europeo. C’è chi dice che è colpa del signoraggio. C’è chi dice che è tutta colpa dell’€. E se fossero dei bau-bau per impressionare un popolo di bambini paurosi?

Abbiamo, negli ultimi tempi, visto la Libia e la Siria prima dell’Ucraina. Pare un copione vincente per conquistarsi l’immobilismo. In Libia come poteva essere possibile difendere il satrapo Gheddafi? Tanto che quando è morto Nelson Mandela è parso a tutti chiaro che era un grande amico dei democraticissimi USA. Inutile ricordare che i suoi unici amici erano Fidel, Gheddafi e Arafat. Come poteva un uomo così buono e docile essere amico di questi nemici giurati di un popolo così avanzato come quello statunitense? Così, a parte sparuti presidi, nessuna voce si è levata contro questa deliberata e preparata azione di destabilizzazione. Per carità non sia mai. Poi è toccato alla Siria. Anche qui, come era possibile schierarsi dalla parte di Assad? Ora è toccato all’Ucraina, stesso identico copione. La CIA, grazie a una lunga esperienza è divenuta un genio nel plasmare le situazioni. Chiaramente si deve appoggiare a media mainstream ben addestrati nell’uso del linguaggio. Il regime, i terroristi, i resistenti, i fedeli al regime, tutti termini scelti con maestria. Memorabile per i fatti di Odessa il titolo de L’Unità on-line che attribuiva ai filo-russi l’incendio della casa del sindacato ad Odessa. Non che gli altri organi di informazione siano stati da meno, lasciando nell’indeterminazione assoluta chi fossero i carnefici e chi le vittime. Così nessuna attenzione alle bandiere Ucraine che sventolavano dall’interno della casa del sindacato mentre gli assassini fascisti torturavano, stupravano, uccidevano i sopravvissuti all’incendio. Memorabile, se così si può dire, l’omicidio della segretaria incinta. Gli assassini all’interno, incitati dalla folla all’esterno, la ammazzavano per poi mostrare a una folla che ne aveva chiesto la morte la fiera bandiera Ucraina. Certo composita la folla all’esterno: i soliti idioti che molto probabilmente non hanno mai fatto un cazzo nella lora vita che si scoprono pro Majdan, gli ultras e i nazifascisti. Insomma i soliti. Li abbiamo già visti in azione in Yugoslavia nella prima guerra: i patiti del turbo folk inebetiti da radio e tv locali, gli ultras e i fascisti. Non cambia molto in Libia e in Siria. Gli inebetiti alla fine, poi, diranno sempre che non sapevano, non credevano, un po’ come gli indifferenti di cui parlava Gramsci riferendosi al popolo italiano che inneggiava al Duce. Finita la guerra apriranno le loro belle attività commeciali e la vita continuerà.

Poi succede che in Italia un fascista, vicino al centro destra, scarica un intero caricatore contro un gruppo di tifosi. Ecco che i media ci mostrano un altro ultras “a carogna” che non c’entra un cazzo ma in Parlamento si parla della carogna e non delle amicizie dello sparatore.

Il 25 maggio ci chiamano a votare in questo clima. Un clima in cui il fuoco ci circonda e sta per scottarci. Anche in Italia è tutto pronto. Ci sono gli ultras. Ci sono i fascisti redivivi a cui anche il sindaco di Milano Pisapia rende onore. Ci sono leggi speciali per cui chi si oppone alle scelte del Governo può essere accusato di terrorismo. Ci sono i pacifisti che parlano di fantasiosi Corpi Civili di Pace che seguono gli eserciti NATO per finire (o iniziare) il lavoro sporco. Nel frattempo c’è l’assoluta incapacità di prendere parte, di essere partigiani, ognuno a rincorrere il suo bau-bau.

Sabato 10 maggio a Torino sarà una prova per ricominciare a prendere parte, essere partigiani, schierarsi da una parte. Ci sarà la manifestazione contro l’accusa di terrorismo mossa a quattro NoTAV rei, secondo le accuse, di aver rovinato un compressore. Un atto che ha messo in cattiva luce l’Italia e che intendeva far cambiare idea al Governo su una decisione presa (queste le motivazioni dell’accusa di terrorismo). Tranquilli dice Renzi, è tutto una figata unica. Non fatevi traviare dall’arresto di Scajola che ordinò il massacro a Genova. Non fatevi impressionare dagli arresti della cupola di Expo 2015. Tranquilli è tutta una figata, la Cina si è comprata il 40% di Ansaldo, siamo o no un Paese figo?

 

Rom Vunner

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