Fantascienza per immagini: l’occhio infinito – 54 —

Astronavi 9

La Fantascienza delle origini possedeva lo slancio che l’immaginazione offre sempre alla creatività;
che offre  la speranza in un mondo migliore, necessità e vita nell’umano.

Era tale per le migliaia di adolescenti che degli antichi fascicoli si sono nutriti:
ossigeno, prospettive nuove e diverse, sogno e ricchezza esistenziale.
Ma anche per gli adulti che se ne servivano per continuare a sognare.
Per mantenere viva la parte di sé che non aveva dimenticato d’essere stata fanciullo.
Poi il declino.

di Mauro Antonio Miglieruolo

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Della decadenza si accusa l’avvento  delle realizzazioni scientifiche, la conquista dello spazio (ben lontano però dall’essere conquistato).
Si accusa, a guardare bene, La Fantascienza del venir meno del fascino fantascientifico.
Il venir meno di un contenuto (non esaustivo, né prevalente) quale origine del declino.
Il passaggio di tale contenuto dall’aleatorio al reale, avrebbe svuotato di senso della proposta fantascientifica.
Questo scecede quando e perché la si vede troppo piccola, quale a volte è;
rifiutando di esimanarla nella grandezza che per tutto un secolo l’ha impregnata.

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Ben altre sono le cause del (provvisorio) declino della Fantascienza.

Tra queste sono da annoveverare la fine delle grandi narrazioni, i progetti di ingegneria sociale che avevano ispirato le masse e, per loro e da loro, artisti e intellettuali.
Le delusioni sociali hanno potuto molto più che l’espandersi del realimo tecnologico.

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Il declino delle prospettive di cambiamento sono state concausa del declino dell’innocenza che le prospettive in una certa misura presupponevano. L’innocenza è essenziale per permettere alla fantasia di trovare spazio nell’animo delle persone. Essa è stata consumata  dalle problematiche poste dall’avvento del pensiero unico, antagonista di quello fantascientifico. Sempre poliedrico, plurale e prabalistico.

Un pensiero speculativo, è stato definito quello della Fantascienza. Approdo inevitabile di una molteplicità di elementi. Aperto al gioco e alla speranza. Essendo fondata sul gioco la fantscienza, presuppone l’innocenza; a sua volta tributaria dell’abbandono panico e la  fiducia nell’essere.

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Il declino delle prospettive di cambiamento sono state concausa del declino dell’innocenza che le prospettive in una certa misura presupponevano. L’innocenza è essenziale per permettere alla fantasia di trovare spazio nell’animo delle persone. Essa è stata consumata  dalle problematiche poste dall’avvento del pensiero unico, antagonista di quello fantascientifico. Sempre poliedrico, plurale e prabalistico.

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Un pensiero speculativo, è stato definito quello della Fantascienza. Approdo inevitabile di una molteplicità di elementi. Aperto al gioco e alla speranza. Essendo fondata sul gioco la fantscienza, presuppone l’innocenza; a sua volta tributaria dell’abbandono panico e la  fiducia nell’essere.

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Di questo gioco è diventato (provvisoriamente prevalente) quello di immaginare fantasmagoriche astronavi che solcano l’infinito. I deserti di Mondi lontani, mondi aridi, mondi tormentati, mondi da redimere.

 

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Rinnovo questo gioco per la nona volta, ma ce ne saranno altre. Intervallate dalle svariate tematiche, fantascientifiche e para fantascientifiche, delle quali mi riuscirà di riunire abbastanza immagini per poterle selezionare e poi proporre.

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Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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