Halloween nell’universo

di Maria Teresa Messidoro (*)

 

Premessa da ex professoressa, deformazione mentale.

1 anno luce corrisponde a 9461 miliardi di Km, cioè a 63 mila volte la distanza media terra sole.

Per capirci ancora meglio, se la terra avesse il diametro di 1 cm, 1 anno luce (al) corrisponderebbe a 7500 km!

Vertigine!!

Halloween nell’universo.

Alzando gli occhi al cielo, scopriamo che nella Nebulosa velo (tecnicamente la NGC 6960) potremmo ammirare la scopa della strega, che ha una estensione di circa 35 al e dista da noi 1500 al. La nebulosa è ciò che resta di una supernova esplosa 9 mila anni fa.

9 mila anni fa, in Grecia e in Italia gli uomini e le donne apprendevano i primi rudimenti dell’agricoltura, sulle Ande si iniziava a coltivare il mais e le patate.

Calcolando che vediamo la scopa della strega come era 1500 anni fa (1), ciò significa che è contemporanea dei regni ostrogoti in Italia, o se preferite di Hua Mulan in Cina.

Hua Mulan è stata una leggendaria eroina cinese che si arruolò in un esercito di soli uomini, descritta in un poema cinese conosciuto come La Ballata di Mulan, probabilmente scritto dal filosofo Liang Tao, testo andato perduto (2)

Secondo alcuni storici, Hua Mulan (letteralmente Fiore di Magnolia, uno dei simboli della Cina fin dai tempi più antichi) forse non è mai esistita.

Ma perché non devo credere che davvero questa ragazza sia stata capace di compiere imprese mirabolanti, conquistandosi il rispetto di intere armate, fino a guadagnarsi il titolo di generale?

Chissà, forse la scopa della strega la stava proteggendo, o forse era una delle sue armi invisibili.

Basta crederci.

Un po’ più in là (si fa per dire), cioè a 11 mila e 500 al possiamo invece ammirare il cappello dello stregone, la nebulosa che circonda un ammasso aperto nella costellazione di Cefeo, nome scientifico NGC 7380.

Questo inquietante cappello magico (chissà a quale mago universale apparteneva?) circonda la nebulosa scoperta nel 1787 da Caroline Herschel, sorella del ben più famoso astronomo inglese, William, ma non meno brillante e capace di scorgere un altro mondo al di là del proprio naso.

Fu infatti probabilmente la prima donna a scoprire una cometa nel 1787, e nel 1835 venne nominata membro onorario della Royal Astronomical Society.

Ebbe una salute di ferro: in occasione del suo 97mo compleanno, intrattenne il principe ereditario e la consorte per due ore con il canto (era anche una cantante lirica). Quando morirà alcuni mesi dopo, il suo epitaffio, che lei stessa aveva scelto, recitava: “Gli occhi di colei che qui vien glorificata si volsero al cielo” (3).

Accolta, forse, ponendole con delicatezza, meritatamente voglio pensare, il cappello dello stregone in testa.

Tornando all’universo, nella serata di Halloween, non può mancare la nebulosa NGC 6543, occhio di gatto.

Scoperta dal fratello di Carolina, fa parte di quelle nebule che per la particolare simmetria sferica del gas intorno alla stella centrale, sembrano occhi.

Di gatto o di gatta?

E poi, come in un classico film dell’orrore, ci ritroviamo immersi nella nebbia, questa volta però una nebbia cosmica: l’anonima nebulosa IRAS 05437+2502, nella costellazione del Toro, scoperta di recente (nel 1983), sembra essere l’effetto generato da una stella molto giovane che si muove ad alta velocità, oltre i 200 mila km all’ora.

Perché questa velocità non si sa, verso cosa sta viaggiando o da cosa si sta allontanando non è ancora dato sapere, resta il fatto che al suo confronto la nebbia del film di Carpenter è uno scherzo.

E per finire, la spettacolare nebulosa LDN 43, meglio nota come la nebulosa pipistrello, che vola tra le stelle nello sfondo cosmico la notte di Halloween.

Distante 1400 al, nella costellazione di Ofiuco, larga appena 12 al, questa nebulosa non rappresenta un presagio di morte, bensì una nursery stellare: il pipistrello è infatti illuminato da gas stellari che hanno formato da poco stelle giovani, che ripopoleranno un universo in continua evoluzione (4)

Tra l’altro, lo sapevate che la Costellazione dell’Ofiuco, considerata a tutti gli effetti una costellazione dello zodiaco da un punto di vista astronomico, non è considerata in astrologia, ed è pertanto l’unica che non abbia dato un nome ad un segno astrologico.

In realtà, l’astrologo Stephen Schmidt, nel 1970, costruì uno zodiaco a 14 segni, introducendo anche il segno della Balena, per mantenere un numero pari.

Ma sarà perché la Costellazione dell’Ofiuco è legata al simbolo del serpente, così poco amato nella nostra cultura?

Non lo so, ma mi piacerebbe lanciare una campagna a favore di questo segno zodiacale, trascurato e considerato di serie B: sono sempre per le minoranze io !!

“Occhi di gatto, ali di pipistrello, zampe di farfalla, ..”: ecco la ricetta che il mago, con il suo cappello in testa, coadiuvato dalla scopa della strega (invisibile), nella nebbia interstellare, ha preparato per questo Halloween universale.

Ma il prossimo anno, in un universo completamente nuovo, nello spazio e nel tempo cosmico, mi avvicinerò, fendendo la terribile nebbia, ad un nuovo calderone magico, all’approssimarsi del segno del serpente- Ofiuco, che dovrebbe cadere a fine novembre.

Deridendo il banale halloween di stampo nordamericano.

 

  1. Per semplificare, quando usiamo potenti telescopi per guardare oggetti distanti nello spazio, in realtà stiamo guardando indietro nel tempo; perché la luce viaggia velocemente (circa 300 mila km al secondo), ma gli oggetti nello spazio sono così lontani che la loro luce impiega molto tempo a raggiungerci. Più un oggetto è lontano, più lontano nel passato lo vedremo.
  2. https://www.vanillamagazine.it/la-ballata-di-hua-mulan-e-la-leggenda-cinese-che-ispiro-il-film-disney-1/, da cui è tratta anche la foto che ritrae Hua Mulan, in un dipinto del 18° secolo, conservato nel British Museum.
  3. http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/caroline-lucretia-herschel/
  4. La storia della nebulosa pipistrello e la foto qui riportata potete trovarla qui https://astro.org.sv/imagendeldia/octubre-31-2022-ldn-43-la-nebulosa-del-murcielago-cosmico/, mentre gli altri oggetti da Halloween dell’universo sono raccontati qui https://edu.inaf.it/approfondimenti/gallerie/astronomia-halloween-2022/

 

(*) Già professoressa di fisica, cittadino del mondo, pardon, dell’universo, femminista ovunque

Teresa Messidoro

2 commenti

  • Grazie. Ti rileggeremo a breve, vero?

  • Grazie! Favolosa! Un tour da veri brividi!
    Ho solo una precisazione (e una considerazione) che merita di essere espressa sotto questa fantastica guida al cielo di Halloween. Riguarda il riferimento al segno zodiacale che dovrebbe corrispondere alla costellazione dell’Ofiuco. C’è una grande confusione in merito ai segni zodiacali utilizzati dall’astrologia, sia per il dibattito ancora in corso tra astrologi sia per il tipo di divulgazione semplificata della materia. Il dibattito interno meriterebbe un approfondimento serio ma, sintetizzando al massimo, riguarda la scelta di quale sistema utilizzare per le interpretazioni astrologiche, se quello tropicale o quello siderale. Per riprendere l’impostazione scolastica e senza entrare nel merito della credibilità delle interpretazioni astrologiche, è doveroso premettere la differenza tra costellazione e segno zodiacale su cui insistono i maggiori fraintendimenti. Le costellazioni sono definite dagli astronomi che attribuiscono, sulla sfera celeste, una regione di cielo intorno al gruppo di stelle e oggetti celesti che “formano” il disegno immaginario, la costellazione appunto, attribuendo dei confini precisi per ciascuna, così che ogni punto sulla sfera celeste appartenga a una sola di queste “figure immaginarie”. Le costellazioni zodiacali, quelle, cioè, che intersecano l’eclittica, sono 13, Ofiuco inclusa. I segni zodiacali rappresentano, invece, una suddivisione convenzionale dell’Equatore celeste in 12 parti uguali, che si contano a partire dal punto Gamma verso Est, esattamente come la coordinata equatoriale dell’ascensione retta (AR) utilizzata in astronomia, cui è, infatti, perfettamente sovrapponibile. Come già acquisito dagli astronomi antichi e moderni, il sistema sessagesimale è molto più comodo di quello, ad esempio, in base 10, quando si tratti di calcoli attinenti alla rotazione e rivoluzione terrestri. Per questo motivo la suddivisione in 12 parti uguali, essendo 12 un divisore di 60, è considerata più utile, intuitiva e pratica di una basata sul numero 13 che, come è noto, è un numero primo, divisore di sé stesso e dei suoi multipli. Per lo stesso motivo contiamo 12+12 ore per rappresentare il tempo quotidiano e 12 mesi per quello annuale. L’origine storica di queste scelte, infatti, coincide. Non si tratta, come spesso si crede, né di ignoranza né di pressappochismo ma solo di riconosciuta praticità del sistema di coordinate che, ai fini dell’interpretazione astrologica, viene ridotta alla sola coordinata dell’ascensione retta perché rappresentata su una circonferenza e non su una sfera, come normalmente si fa per usi astronomici. La coordinata AR e i 12 segni zodiacali nella suddivisione della circonferenza equatoriale si sovrappongono alla perfezione: allo 0° AR corrisponde lo 0° del segno zodiacale dell’Ariete, al 30° AR lo 0° del segno zodiacale del Toro e così via. Aggiungere un segno zodiacale significa semplicemente dividere i 360° dell’equatore celeste per 13, che è uguale a 27,69230769.., scomodo! Anche dividere 360° per 14 è altrettanto scomodo essendo il risultato 25,714285..
    Un’ultima considerazione sull’immagine del serpente che, invece, agli astrologi piace molto, moltissimo! Tanto che nell’interpretazione del segno dello Scorpione, sia il simbolo che lo rappresenta (♏) sia il suo significato astrologico, si rifanno al mito del serpente che si srotola nel segno scorpionico, mentre un altro serpente simboleggia il cerchio zodiacale, arrotolato nel mordersi la coda, l’uroboro, simbolo del tempo ciclico, l’eternità, il cosmo stesso. Come la Via Lattea, serpente di luce..

    “Una costellazione è un gruppo di stelle che formano una linea o una figura immaginaria sulla sfera celeste. Tipicamente rappresenta un animale, una persona mitologica o una creatura, un dio o un oggetto inanimato.
    L’Unione Astronomica Internazionale (UAI) divide il cielo in 88 costellazioni dai confini precisi in modo tale che ciascun punto del cielo appartenga a una sola costellazione.” https://edu.inaf.it/le-costellazioni/#:~:text=Una%20costellazione%20%C3%A8%20un%20gruppo,dio%20o%20un%20oggetto%20inanimato.
    Vedi la voce Ascensione Retta in glossario:
    https://edu.inaf.it/le-costellazioni/glossario/

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