Jacques Brel al cinema

di Ismaele (*)

“Il cinema non è importante. Nulla è importante. Se La Corazzata Potemkin non fosse stata girata, cosa sarebbe cambiato? Eppure è un bel film.” – Jacques Brel 

 

Jacques Brel è uno dei cantanti più grandi, e al cinema ha prestato la sua faccia, facendo anche il regista, per due volte, da troppi non capito.

 

L’emmerdeur (Il rompiballe) – Edouard Molinaro

un esempio di comicità “alta”, con due grandi attori, Lino Ventura e Jacques Brel (anche gli altri sono bravi, giusti al posto giusto), grazie alla sceneggiatura di Francis Veber e alla regia di Edouard Molinaro.
Jacques Brel è un amico che non vorresti mai, perché ti vuole troppo, e Lino Ventura ha una pazienza immensa, vedere per credere.
è un film che non ti dimentichi, sicuro.

http://markx7.blogspot.it/2014/03/lemmerdeur-il-rompiballe-edouard.html

 

Franz – Jacques Brel

un film strano, e pieno di interesse, perché è uno dei due (il migliore)
girati come regista da Jacques Brel.
sa di Fantozzi, sa di Tati,  ci sono i piccioni viaggiatori come in “Ghost
Dog”, sa di tristezza delle spiagge del Belgio, c’è la schifosa guerra
coloniale in Congo, ci sono i rapporti tra una madre padrona e un figlio
oppresso, i rapporti d’affetto con una strana puttana.
non sarà un film perfetto, ma vivo, triste e amaro, per me un piccolo e
miracoloso capolavoro.
http://markx7.blogspot.it/2012/12/franz-jacques-brel.html

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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