Ma davvero al Capitale interessa favorire bravi e meritevoli?

di Mauro Antonio Miglieruolo
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Un certo tempo fa con inaspettata sincerità, dovuta probabilmente al fatto che il capitale, in seguito agli avvenimenti degli ultimi anni ottanta, che hanno cancellato il comunismo quale possibile alternativa, si sente ormai al riparo da possibili ribellioni delle classi subordinate, Marchionne ebbe a dichiarare che Renzi era stato messo al posto che occupa (Primo Ministro) proprio per fare le cosa che andava (e sta) facendo.15lug9-renzi-tagliaUn pupazzo, dunque, una marionetta denunciata come tale. Marchionne e Confindustria tiravano i fili e Renzi ballava. Da piangere. Per non consumarsi in lacrime la maggior parte degli italiani si è tappata le orecchie e ha rifiutato di udire. O si imposto di subito dimenticare.
Vi sono “brillanti” precedenti di questi “mirabili” esecutori della volontà del capitale. A questo proposito mi vedo costretto a precisare che ogni governo che si rispetti (che la stampa di regime è disposta a rispettare) non può far altro che gli interessi dei padroni del vapore, se non vuol fare una pessima figura e rapidissima fine (tipo Allende, Lumunba e filicomunistacci del genere). Esistono tuttavia degli esecutori “speciali” della volontà del capitale, che stupiscono con la loro fedeltà e contemporanea pochezza, pur essendo chiamati a posti di altissima responsabilità. Reagan, ad esempio, che apre la stagione del neo-liberismo, dell’accaparramento delle risorse da parte di alcuni e l’impoverimento progressivo, nonostante l’aumento della ricchezza sociale, da parte di altri, del quale si dice che gli scrivessero i discorsi e avesse difficoltà persino a leggerli. Nel paragone tra i due Renzi, che almeno qualche menzogna di suo la sa inventare, appare un gigante. Né l’uno né l’altro, a parte l’abilità manovriera e l’intuito della volpe (nel pollaio di mediocri che è il PD), si può dire che abbia la statura dello statista.
Non tutti però possono essere iscritti nel libro mastro della mediocrità. La Tachter ad esempio, sgradevole leader inglese, una sua visione l’aveva, aveva energia, capacità che ha posto al servizio dei nemici del suo popolo, al servizio di coloro che lo sfruttano e sono causa di grandi sofferenze per gli inglesi stessi e per il resto del mondo.

Salvador Allende

Salvador Allende

Tuttavia “coloro che tirano i fili” se ne infischiano che i governanti che scelgono mostrino di possedere capacità di governo, oltre che di eseguire i loro dettati. Non tollererebbero un “frulla pidocchi” del calibro di certo personale politico italiano tra, ad esempio, gli ingegneri di cui si servono nelle fabbriche, o tra gli economisti dei quali utilizzano le competenze. Eppure qui si tratta di guidare gli Stati, decidere delle sorti di milioni e miliardi di persone. Il problema è che a loro, salvo casi circoscritti, le competenze non servono. A loro servono egregi “signorsì, sissignore” che 15ug9PatricelumumbaIISGconsentano senza obiettare ai loro dettati. A loro servono sudditi, non cittadini, e tantomeno “cittadini che fanno politica”. Sanno bene, i padroni del vapore, quel che ogni governanti deve fare, non occorre, come per gli ingegneri, che qualcuno lo sappia fare al posto loro: serve spremere la povera gente, togliere diritti, aprire i settori pubblici agli investimenti, aggirare la volontà del popolo, delegittimare ogni opposizione, negare spazi al pensiero critico e sostenere senza arrossire che tutto quello è per il bene della nazione. Esattamente quel che sta facendo Renzi (Marchionne dunque parlava in verità). Esattamente quel che potrebbe fare chiunque che, privo di talento, avendo buona lingua e sufficiente faccia tosta, fosse disposto ad attuare quel che “dice l’Europa” o realizzare i sogni di Confindustria.
Sì, perché sia chiaro, il capitale non sa che farsene di bravi e meritevoli. Specialmente quando si tratta di imbrogliare il popolo. Ha bisogno di buoni esecutori. Di impiegati che sappiano leggere le circolari e, qualunque baggianata o atrocità sia in esse sia contenuta, si mostrino ben disposto a eseguirla.

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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