Matsuo Basho: «non un viaggiatore»

Una poesia scelta dalla “cicala del sabato” (*)

Nella sera d’autunno

lungo questa strada

non un viaggiatore.

[traduzione di Elena Dal Pra]

Come racconta Wikipedia Matsuo Bashō (松尾 芭蕉; Ueno, 1644 – Ōsaka, 28 novembre 1694) è stato un poeta. Nome originale Matsuo Munefusa, probabilmente il massimo maestro giapponese di haiku. Nato nella classe militare e in seguito monaco zen, divenne poeta famoso con una propria scuola e allievi, col passare del tempo, sempre più numerosi. Viaggiatore instancabile, descrive spesso nella sua opera l’esperienza del viaggio. La sua estetica fa coincidere i dettami dello zen con una sensibilità nuova che caratterizza la società in evoluzione: ricerca del vuoto, semplicità scarna, rappresentazione della natura, essenziali ma vividi ritratti della vita quotidiana e popolare.

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana i versi da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

Un commento

  • Michele Licheri

    … e che dire? L’accenno d’un respiro, lieve: un alito tenue, appena percepito. Leggeremo e coltiveremo la leggerezza di Matsuo in questi tempi gravi, nefasti, d’ombra cognitiva e disgregante. …

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