Michele Michelino, un eroe operaio

di Vito Totire

La notizia della morte di Michele Michelino mi ha causato un enorme dolore. E’ una perdita grave per tutti e in primo luogo per il movimento operaio delle cui istanze Michele è stato portavoce lucido e integerrimo.

Un «portatore di speranze collettive» per usare una definizione cara ad Alex Langer che sottolinea l’entità della fatica insita in questo ruolo. Se don Lorenzo Milani invitava i suoi interlocutori a “misurare” il limite delle persone che un singolo può aiutare nella propria vita, Michele non ha rispettato questo limite. La sua empatia nei confronti dei lavoratori ma anche verso tutte le vittime di ingiustizie e discriminazioni (indimenticabile l’impegno per le vittime dal Vajont a Viareggio) era una empatia straripante, incontenibile di questi tempi “patologica” che gli sfuggiva di mano quasi a soverchiare le sue forze. Ho frequentato molto Michele in questi decenni: mai ho visto che una preoccupazione per sé abbia sottratto energie al suo impegno per il benessere del “prossimo” a partire, ma non solo, dai suoi compagni operai.

Michele ha lavorato, agito e costruito in molti campi. Dovremmo raccogliere i suoi contributi e le sue analisi: da quello dei diritti delle persone (uno degli ultimi incontri a Sesto san Giovanni sulla sicurezza del lavoro grazie alle compagne intervenute ha visto – per naturale e benefico “contagio” – l’allargamento spontaneo anche ai temi della “medicina di genere” e dei diritti della donne), alla politica (nel senso nobile del termine) e alla scienza, in particolare la scienza medica. In questo ultimo campo Michele ha incarnato la migliore prassi umanamente possibile della non delega ai tecnici, della validazione consensuale, della costruzione del sapere scientifico: memorabile la sua capacità di critica nei confronti della “scienza dei padroni” e non solo sulla più nota delle sue battaglie, quella (tutt’altro che conclusa) sull’amianto. Una capacità critica – la sua – né a priori né astrattamente ideologica ma fondata sulla valorizzazione della soggettività e sulle vere evidenze.

Michele è un eroe operaio che impegnandosi ostinatamente per liberare la sua classe ha lavorato per liberare tutta la umanità e per salvare il pianeta che è destinato, se non riusciamo a invertire la rotta, alla distruzione per inquinamento e guerre, a causa della ricerca del profitto a tutti i costi.

A Daniela, ai familiari, ai compagni un abbraccio fraterno.

Michele è un eroe operaio, ci mancherà come si fosse aperta una voragine ma non lo dimenticheremo mai.

 

Redazione
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Un commento

  • Operai carne da macello di Michele Michelino e Daniela Trollio

    Questo libro racconta come un gruppo di operai della breda Fucine di Sesto S. Giovanni (Milano) siano riusciti a portare sul banco degli imputati non solo i dirigenti di una fabbrica “di morte” ma un sistema economico che, in nome del profitto, calpesta e uccide uomini e natura. E’ una storia “vera”, una storia collettiva come tante altre – magari sconosciute, ma che formano la Storia del movimento operaio – di uomini e donne, spesso senza nome e senza volto che, hanno portato avanti, contro tutto e contro tutti, una battaglia per la salvaguardia del diritto alla salute di lavoratori e cittadini. E’ a loro, alla loro tenacia e al loro coraggio, che è dedicato questo libro.

    Operai carne da macello si può leggere online qui:
    https://www.comitatodifesasalutessg.com/i-nostri-libri/operai-carne-da-macello/

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