Nazim Hikmet: «Prima che bruci Parigi»

155esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

Prima che bruci Parigi

Finché ancora tempo, mio amore

e prima che bruci Parigi

finché ancora tempo, mio amore

finché il mio cuore è sul suo ramo

vorrei una notte di maggio  

una di queste notti     

sul lungosenna Voltaire      

baciarti sulla bocca

e andando poi a Notre-Dame   

contempleremmo il suo rosone

e a un tratto serrandoti a me  

di gioia paura stupore 

piangeresti silenziosamente  

e le stelle piangerebbero

mischiate alla pioggia fine.

 

Finché ancora tempo, mio amore

e prima che bruci Parigi

finché ancora tempo, mio amore

finché il mio cuore è sul suo ramo

in questa notte di maggio sul lungosenna   

sotto i salici, mia rosa, con te   

sotto i salici piangenti molli di pioggia

ti direi due parole le più ripetute a Parigi   

le più ripetute, le più sincere   

scoppierei di felicità   

fischietterei una canzone   

e crederemmo negli uomini.

In alto, le case di pietra  

senza incavi né gobbe  

appiccicate

coi loro muri al chiar di luna

e le loro finestre diritte che dormono in piedi

e sulla riva di fronte il Louvre

illuminato dai proiettori  

illuminato da noi due   

il nostro splendido palazzo    

di cristallo.

 

Finché ancora tempo, mio amore

e prima che bruci Parigi

finché ancora tempo, mio amore

finché il mio cuore è sul suo ramo

in questa notte di maggio, lungo la Senna, nei depositi  

ci siederemmo sui barili rossi   

di fronte al fiume scuro nella notte

per salutare la chiatta dalla cabina gialla che passa

verso il Belgio o verso l’Olanda? –

davanti alla cabina una donna  

con un grembiule bianco    

sorride dolcemente.

 

Finché ancora tempo, mio amore   

e prima che bruci Parigi

finché ancora tempo, mio amore.

[da «In esilio», traduzione di Joyce Lussu]

IN “BOTTEGA” cfr Nazim Hikmet: «Concerto in re minore n. 1 di J. S. Bach», Nazim Hikmet: «Varsavia 1960», Una vecchia poesia di Nazim Hikmet…, L’imperdibile Hikmet e Hiroshima: ricordando con Nazim Hikmet e Pete Seeger

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

 

Redazione
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